Cultura



Mostre: in laguna ‘spoleto incontra venezia’ a cura di sgarbi

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Roma, 16 set. Concluse a fine luglio le mostre di ‘Spoleto Arte’ curate da Vittorio Sgarbi presso Palazzo Leti Sansi, nel cuore della citt umbra, un nuovo ‘osservatorio’ sul mondo dell’arte contemporanea viene proposto a fine settembre in laguna, con la manifestazione ‘Spoleto incontra Venezia’.

Sempre affidata alla cura di Sgarbi e accompagnata da un importante catalogo, ‘Spoleto incontra Venezia’ rafforza il potente legame esistente tra eccellenze internazionali in ambito artistico-culturale e nello stesso tempo costituisce la tappa di un suggestivo viaggio tra personalit artistiche, scelte e valorizzate dal noto critico con la libert di pensiero che lo contraddistingue.

Dal 28 settembre al 24 ottobre, a Palazzo Falier, storico e monumentale edificio affacciato sul Canal Grande ove si terr il vernissage inaugurale, e a palazzo Rota-Ivancich, la manifestazione, diretta dal manager Salvo Nugnes di Promoter Arte, proporr interessanti artisti emergenti e accanto a loro alcuni grandi maestri, che rappresentano storie e identit molto particolari e indubbiamente affascinanti nel panorama contemporaneo italiano: come il Premio Nobel Dario Fo, Eugenio Carmi tra i maggiori esponenti dell’Astrattismo e Jos Dal figlio del mentore del Surrealismo Salvador Dal.

Altra chicca saranno gli scatti inediti realizzati da Roberto Villa a Pier Paolo Pasolini sul set, durante le riprese del celebre film, di cui egli era regista, “Il fiore delle mille e una notte”. L’iniziativa ha l’adesione del Presidente della Repubblica, i patrocini del Mibact-Ministero dei beni e delle attivit culturali e del turismo, della Regione Veneto, della Provincia di Venezia, della Regione Umbria, del Comune di Spoleto e del Vittoriale degli italiani. Il vernissage di ‘Spoleto incontra Venezia’ si terr sabato 27 settembre alle ore 18 a Palazzo Rota-Ivanovich e alle 19 a Palazzo Falier, con illustri ospiti e personaggi della cultura e dell’arte e delle Istituzioni internazionali.

Le opere di Dario Fo esposte a Venezia sono una summa della sua vastissima produzione, dagli autoritratti della seconda met degli anni Quaranta alle pi recenti riflessioni e studi su opere di artisti del passato.

Pur avendo scelto il teatro come principale forma di espressione e impegno, Fo infatti, formatosi all’Accademia di Belle Arti di Brera, si sempre interessato alle arti figurative scrivendo e portando in scena, con il suo geniale guizzo, testi e storie costruiti intorno a capolavori universali o a grandi artisti, da Mantegna a Picasso, ma anche dedicandosi egli stesso alla pittura, con forte passione.

Soprattutto dopo la grave malattia che lo ha colpito nel 1995, Fo intensifica l’attivit pittorica in cui traspone la sua straordinaria ironia e l’ammirazione per i maestri della tradizione artistica di tutti i tempi.

Cos due anni fa il maestro – Nobel per la letteratura nel 1997 e nominato nel 1998 Commandeur des Arts et des Lettres dal Ministero della Cultura e della Comunicazione della Repubblica francese – inaugura a Palazzo Reale a Milano la mostra ‘Lazzi sberleffi dipinti’ con oltre quattrocento opere (tra dipinti e disegni, costumi teatrali, maschere e marionette, filmati e fotografie), nel 2013 alla Die Galerie di Francoforte una nuova esposizione di dipinti e quest’anno una personale presso la prestigiosa Milano Art Gallery.

Altro ‘pilastro’ della mostra Eugenio Carmi che con i suoi 94 anni, allievo di Casorati e da lungo tempo sodale di Umberto Eco, di cui ha illustrato diversi testi, quasi una leggenda vivente, un ”fabbricante d’immagini” come si definisce lui stesso.

Sperimentatore alchemico e inesauribile, Carmi ha esplorato le valenze combinatorie dell’immagine utilizzato i materiali pi diversi, mettendo insieme le sue conoscenze chimiche con le possibilit dell’elettronica e l’ammirazione per Vasarely e Malevi #269;.

Opere importanti di Carmi fanno parte delle collezioni della Camera dei Deputati oltre che del Ministero degli Esteri della Capitale, della Quadriennale di Roma e di vari musei in Italia, Germania, Gran Bretagna, Polonia, Stati Uniti e ora, a Venezia, sar possibile ammirare testimonianze significative del suo universo artistico costituito da linee, cerchi e colori.

Artista eclettico dalla multiforme e poliedrica produzione, Jos Dal ha invece dovuto imparare a convivere con un cognome e una personalit prorompente come quella del padre Salvador Dal. Da sempre impegnato ad esprimersi nell’arte, ha nel tempo individuato un importante filo conduttore in alcune tematiche tipiche del Surrealismo che vengono recuperate e rielaborate, non come banale imitazione e pedissequa emulazione paterna, ma sulla base di tecniche personalizzate e innovative che generano prospettive d’interpretazione con caratteristiche distintive differenti di esclusiva originalit.

(Adnkronos)


Venezia: lvmh e benetton insieme per ridare vita al fondaco dei tedeschi

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Milano, 16 set. – Dfs Group, divisione del colosso del lusso Lvmh, Moet Hennessy Louis Vuitton, ha stretto un accordo per la gestione di un edificio storico di Venezia, il Fondaco dei Tedeschi, al fine di creare una nuova destinazione commerciale e culturale sul Canal Grande. Lo rende noto la societ, evidenziando in una nota che questo progetto segna l’ingresso in Europa di Dfs.

Il Fondaco dei Tedeschi di propriet di Edizione, societ privata, non quotata, interamente controllata dalla famiglia Benetton. L’edificio fu inizialmente costruito nel 1228 per i mercanti tedeschi e utilizzato per secoli come base di scambio nel commercio di spezie, seta e altri beni tra Oriente e Nord Europa. Distrutto due volte da incendi, fu ricostruito nel XVI secolo, prima di essere trasformato nel periodo napoleonico in dogana. L’ultimo restauro, prima di oggi, risale agli inizi del ‘900. La storia del Fondaco una storia di conservazione e cambiamento attraverso i secoli.

Il progetto per il recupero e il restauro dell’edificio, affidato da Edizione allo Studio Ona dell’architetto Rem Koolhaas, si basa su un’idea che mira a ristabilire lo storico legame veneziano tra cultura e commercio in grado non solo di attrarre turisti esigenti, ma anche di dare ai Veneziani l’opportunit di godere di tutto ci per cui la loro citt celebre.

(Adnkronos)




Venezia: lvmh e benetton insieme per ridare vita al fondaco dei tedeschi (2)

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– “Dfs – ha detto Antonio Belloni, direttore generale del Gruppo Lvmh – una delle divisioni pi globali in tutta Lvmh ha un eccezionale know-how, una sensibilit culturale e un incessante desiderio di esplorare nuovi territori. Lvmh ha atteso la giusta occasione e i giusti partner per il lancio europeo di Dfs e quindi siamo entusiasti di collaborare con Edizione, la citt e i cittadini di Venezia nell’offrire una perfetta combinazione di storia, tradizioni culturali, artigianato, commercio e ospitalit in questo luogo eccezionale”.

Gilberto Benetton, presidente del gruppo Edizione, ha ricordato che “il nostro obiettivo di infondere nuova vitalit al cuore storico di Venezia, creando un centro dove sia i Veneziani sia i visitatori possano godere dell’architettura, delle arti e dell’ospitalit italiane, unitamente ad un’offerta commerciale di elevato standard. Siamo certi che la societ Dfs, del gruppo Lvmh, sar un affidabile garante di tale progetto e il giusto partner per gestire e sviluppare questo palazzo ricco di storia”.

(Adnkronos)


Mostre: venezia, tributo ad ‘azimut/h’ alla collezione guggenheim

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Roma, 16 set. Un prezioso tributo ad ‘Azimut/h’, la galleria e rivista fondate nel 1959 a Milano da Enrico Castellani (1930) e Piero Manzoni (1933 – 1963), e al contesto delle neoavanguardie. L’esposizione ‘Azimut/h. Continuit e nuovo’, a cura di Luca Massimo Barbero, alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, dal 20 settembre prossimo fino al 19 gennaio 2015, intende restituire al pubblico il ruolo fondante che la galleria/rivista ebbe nel panorama artistico italiano e internazionale di quegli anni: grande catalizzatore della cultura visiva e concettuale nazionale ed europea dell’epoca, e ponte ideale tra una nuova generazione rivoluzionaria e la pi stretta contemporaneit.

Esperienza incredibile, di fulminea durata e intensissima attivit, ‘Azimut/h’ oggi riconosciuto nella coscienza critica collettiva come fenomeno sempre pi decisivo, contraddistinto da una sperimentazione radicale, rafforzata dai suoi legami con alcuni dei pi grandi protagonisti della scena artistica di quegli anni, e da un vivace e dinamico dialogo internazionale.

Diversificate nel lettering, ‘Azimut’ (la galleria) e ‘Azimuth’ (la rivista) hanno dato vita e formalizzato unaautentica “nuova concezione artistica” che vive nella dialettica di “continuit e nuovo”.

In mostra, oltre ai lavori dei maestri Castellani e Manzoni, trovano spazio le opere degli artisti che ruotarono intorno alla galassia di ‘Azimut/h’, da Lucio Fontana ad Alberto Burri, Jasper Johns, Robert Rauschenberg, Yves Klein, Jean Tinguely, Heinz Mack, Otto Piene e Gnther Uecker, e altri.

Il percorso espositivo prosegue e si arricchisce attraverso le pagine di un ampio studio monografico, edito da Marsilio Editori, che con una serie di studi scientifici, riproduzione di materiali inediti, contenuti di riviste, presenta la ricerca sviluppata per la mostra, attraverso una serie di letture trasversali e saggi.

(Adnkronos)



Tre Bicchieri 2015 allAmarone San Rocco 2008 Cantina Valpolicella Negrar

Si tratta di uno dei 5 cru Amarone della linea “Espressioni” Domini Veneti, frutto di un lavoro di ricerca durato oltre 10 anni nelle cinque vallate della Valpolicella storica. Accordini: “La Cooperativa nel terzo Millennio? Vincente nella complessita’ di mercato quando valorizza la molteplicita’ di terroir”.

Negrar (Vr), 12 settembre 2014. Dopo il Tre Bicchieri 2013 assegnato all’Amarone “Villa” 2005, la guida Vini d’Italia del Gambero Rosso ha aggiudicato il Tre Bicchieri 2015 all’Amarone “San Rocco” 2008. Un’ulteriore conferma della bonta’ del progetto “Espressioni”, avviato da Cantina Valpolicella Negrar per andare oltre il significato di Amarone e che ha prodotto cinque diversi cru espressione dell’originalita’ territoriale della Valpolicella.

Valorizzare il singolo vigneto nella molteplicita’ dei soci. “Il Tre Bicchieri all’Amarone San Rocco ci riempie di soddisfazione perche’ da’ valore al progetto di caratterizzazione dei vigneti dei nostri soci che dura da oltre15 anni”, afferma Daniele Accordini, enologo e direttore di Cantina Valpolicella Negrar (www.cantinanegrar.it). Che aggiunge: “Attraverso questo lavoro, in continuo divenire, vogliamo scoprire e mettere in risalto le diverse potenzialita’ ed eccellenze che ogni singolo vigneto dispone. E’ questa un’interpretazione moderna di essere Cooperativa: valorizzare le diversita’ produttive come molteplicita’ di terroir, per poter affrontare la complessita’ del mercato in modo piu’ globale e dinamico”.

san-rocco-2Conosciamo meglio l’Amarone “San Rocco”. I vigneti produttivi (eta’ 11 anni) sono situati nella localita’ omonima, nella parte piu’ a nord della Valpolicella Classica, nel comune di Marano di Valpolicella, a 510 mt d’altezza. Il sistema di allevamento e’ a pergola veronese. Il colore rosso granato e’ denso e compatto. Ha profumi di grandi intensita’ e persistenza, con note speziate delicate di chiodi di garofano. L’accentuato carattere minerale dona al vino una personalita’ forte e decisa.

Le origini del progetto Espressioni. In Valpolicella, le differenze territoriali sono sempre state misurate e studiate, basti pensare a Giovanni Battista Perez, che gia’ nel 1900 ne ‘La Provincia di Verona e i suoi vini‘ esprimeva una precisa dissertazione sulla diversita’ dei vini di questo territorio. Da questo prezioso volumetto e dal grande vantaggio di Cantina Valpolicella Negrar di avere vigneti in tutte le cinque vallate della Valpolicella storica – Negrar, San Pietro in Cariano, Marano, Fumane e Sant’Ambrogio – ha preso le mosse il progetto ‘Amarone Espressioni’. Che ha dato come risultato Villa, Castelrotto, San Rocco, Mazzurega e Monte, prodotti nella linea d’eccellenza della Cantina, Domini Veneti.

Stessa annata, stessa metodologia di produzione, a far la differenza il terroir. I cinque cru Amarone portano il nome dei vigneti di produzione e ricordano anche nelle etichette la storia del territorio d’origine. Le caratteristiche di tipicita’ dei diversi terroir, insieme alle varieta’ di uve usate, rendono ognuno dei cinque Amarone riconoscibile e autentico. Ecco allora “l’Evoluto” Amarone “Castelrotto” prodotto nella vallata di San Pietro in Cariano, dai profumi complessi ed eterei, tannini setosi e suadenti, ‘l’Austero’ Amarone “Villa” prodotto nella vallata di Negrar, dai profumi decisi di ciliegia sotto spirito e pepe nero, ‘lo Speziato’ Amarone “San Rocco” prodotto nella vallata di Marano, dalle delicate note di chiodi di garofano e l’accentuato carattere minerale, ‘Il Complesso’ Amarone “Mazzurega” prodotto nella vallata di Fumane, dalle evidenti note di tabacco e cuoio e ‘ll Suadente’ Amarone “Monte” prodotto nella vallata di Sant’Ambrogio, dalle inconfondibili note di confettura rossa dolcissima.

(Gaiares comunicazione)






Venezia: il leone d’oro al ‘piccione’ di roy andersson, all’italia le coppe volpi

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Venezia, 6 set. ‘A Pigeon Sat on a Branch Reflecting on Existence’ del regista svedese Roy Andersson e’ il Leone d’Oro della 71ma Mostra del Cinema di Venezia.

La Giuria del concorso principale del Lido, Venezia 71, presieduta da Alexandre Desplat e composta da Joan Chen, Philip Groening, Jessica Hausner, Jhumpa Lahiri, Sandy Powell, Tim Roth, Elia Suleiman e Carlo Verdone, dopo aver visionato tutti i 20 film in concorso, ha premiato il film di Andersson che racconta il viaggio, in un non precisato paesaggio occidentale, di un venditore e un ritardato mentale. Un percorso fatto di incontri e situazioni inaspettate, che diventano strumento per offrire un punto di vista originale sulla societ attuale, caratterizzata dalla supremazia della vanit. Il Leone d’Argento per la Migliore Regia e’ andato al russo Andrei Konchalovsky per ‘The Postman’s White Nights’. Il Gran Premio della Giuria e’ stato assegnato a ‘The look of silence’ del regista statunitense Joshua Oppenheimer.

Grande bottino per il film ‘Hungry Hearts’ dell’italiano Saverio Costanzo che porta a casa con i due protagonisti della pellicola entrambe le Coppe Volpi per le migliori interpretazioni: quella femminile con Alba Rohrwacher e quella maschile con Adam Driver.

(Adnkronos)



Venezia: orizzonti, vince ‘court’ e a ‘belluscone’ premio speciale giuria

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Venezia, 6 set. E’ andato a ‘Court’ di Chaitanya Tamhane il Premio per il miglior film della sezione Orizzonti della 71ma Mostra del Cinema di Venezia. Nella stessa sezione, il Premio per la Migliore Regia stato assegnato a ‘Theeb’ di Naji Abu Nowar. Soddisfazione per l’Italia con il Premio Speciale della Giuria andato a ‘Belluscone. Una storia siciliana’ di Franco Maresco.

La Giuria Orizzonti, presieduta da Ann Hui e composta Moran Atias, Pernilla August, David Chase, Mahamat Saleh Haroun, Roberto Minervini e Alin Tasciyan, ha assegnato anche il Premio Speciale Orizzonti per la Migliore Interpretazione a Emir Had #382;ihafizbegovi #263; in ‘Takva su pravila’ di Ognjen Svili #269;i #263;. Il Premio Orizzonti per il Miglior Cortometraggio e’ andato invece a ‘Maryam’ di Sidi Saleh. Infine, l’European Short Film Award 2014 – EFA e’ andato a ‘Pat-lehem’ di Idan Hubel.

(Adnkronos)



Venezia: franceschini, cinema italiano ha un glorioso presente

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– Venezia, 6 set. (Adnkronos/Cinematografo.it) – ”Il cinema italiano non ha solo un glorioso passato di cui si parla sempre, ma un glorioso presente, con grandi film e grandi maestri”. Parola del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, presente a Venezia per la cerimonia di premiazione della 71. Mostra del cinema di Venezia.

Sulle misure attuate dal governo per il settore, il ministro ricorda ”l’aumento, dai 5 milioni per film, a 10 milioni per impresa del tax credit, con decreto gi convertito: un vantaggio fiscale che rende il nostro cinema competitivo sul piano internazionale”. Inoltre, Franceschini sottolinea ”il credito d’imposta al 30% per le sale storiche, e il vincolo affidato alla sovrintendenza”.

Proprio a Venezia il presidente della Repubblica Napolitano aveva rimandato al governo il compito di una nuova legge cinema: ”E’ una risposta ineccepibile – dice Franceschini – e credo che in tempi brevi, in qualche mese, sar pronto un disegno di legge”.

(Adnkronos)