Brescacin (Lega-LV): “Relazione 2023 del Garante dei diritti della persona approvata all’unanimità in Commissione: impegno costante a tutela dei diritti dei cittadini, dei minori e dei detenuti”

22 marzo 2024

(Arv) Venezia 22 mar. 2024 – “È senza dubbio un documento importante e complesso, quello illustrato dal Garante regionale dei diritti della persona nell’ultima seduta della Commissione sanità e sociale che ha espresso il proprio parere sulla Relazione 2023 in maniera positiva e unanime. Almeno due sono gli elementi che caratterizzano la Relazione: da un lato, la delicatezza estrema, a tratti drammatica, dei temi e dei problemi sottoposti al Garante nell’arco di un anno, e dall’altro l’impegno costante e quotidiano dell’intera struttura nell’affrontarli e nel proporre le soluzioni più adeguate a risolverli”. Così la presidente della Quinta commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto Sonia Brescacin (Lega – LV), a margine dei lavori della Quinta commissione che ha espresso nell’ultima seduta il proprio parere in merito alla Rendicontazione n. 201 sull’attività svolta nel 2023 dal Garante regionale dei diritti della persona, l’avvocato Mario Caramel, documento già illustrato nel dettaglio il 28 febbraio scorso in commissione Prima, dove si trova incardinata.

“Il Garante – ricorda la presidente Brescacin – riunisce in un’unica figura le tre funzioni di tutela dei diritti dei cittadini, dei minori e dei detenuti. A questi scopi, non esercita poteri autoritativi o sanzionatori, ma può utilizzare gli strumenti della cosiddetta ‘moral suasion’, della conciliazione e della mediazione, e partecipare a tavoli, coordinamenti, comitati e protocolli, con il supporto dei dipendenti del Consiglio e di staff specializzati. Sono diverse centinaia le istanze rivolte al Garante nell’ambito del suo ruolo di difesa civica. Numerose anche quelle relative ai detenuti: a questo proposito, il Garante ha proseguito il monitoraggio costante dei nove Istituti Penitenziari del Veneto, incontrando direttori, comandanti e operatori nel contesto di quella che potrebbe essere descritta in altri termini come una sorta di nuova ‘emergenza carceri’, situazione che è collegata al verificarsi dei suicidi in carcere, alle condizioni di sovraffollamento, e alle soluzioni da intraprendere in questo settore, che comprendono le azioni di inclusione sociale che vengono perseguite anche grazie all’impegno delle associazioni e del volontariato.

“Centinaia – continua la presidente – sono anche le istanze rivolte per la tutela dei minori. Anche in questo caso, il quadro generale, caratterizzato dalla concreta entrata in vigore della riforma Cartabia e del processo telematico minorile, è in forte evoluzione: in questo campo il Garante, ad esempio, ha avviato una serie di collaborazioni con i tribunali per i minorenni per la definizione di azioni di sistema e di buone prassi condivise tra gli enti coinvolti nella segnalazione e presa in carico dei minori stranieri non accompagnati, altro tema estremamente delicato. Altre azioni di rilievo riguardano la tutela volontaria dei minori: sono 612 i tutori attivi in tutto il territorio regionale (52 hanno chiesto nel corso del 2023 la temporanea sospensione) che devono partecipare a un percorso formativo realizzato dal Garante”.

“Il panorama è senza dubbio ampio e complesso – conclude Brescacin – ma l’azione del Garante è mirata e diversificata, coerente con quella già intrapresa in passato e rivolta a un futuro in costante evoluzione”.

(Regione Veneto)