Valdegamberi (Gruppo Misto): “Finalmente presentato in Terza commissione il Progetto di legge statale sul contenimento del lupo”

19 gennaio 2024

(Arv) Venezia 19 gen. 2024 –   “L’ecosistema montano e collinare sta morendo e i lupi tra le case rappresentano un rischio per la sicurezza dei cittadini. Basta sprechi di risorse pubbliche in progetti fantasiosi ma, come fanno i Paesi ecologicamente più evoluti, si proceda al contenimento del lupo per raggiungere un giusto equilibrio tra questo animale e i contesti antropizzati in cui vive”.

Lo chiede il consigliere regionale Stefano Valdegamberi (Misto) che informa di aver “presentato in Terza commissione il Progetto di Legge Statale n. 15, depositato il 30 novembre 2021, che ha visto il sostegno di diverse deliberazioni dei consigli comunali, sia del Veneto che di altre Regioni. Era rimasto fermo perché sembrava che vi fosse un’iniziativa statale analoga per cercare di risolvere il problema, come stanno facendo gli altri Paesi europei anche dove il numero dei lupi è di molto inferiore a quello dell’Italia (vedi il caso della Penisola Scandinava). Ma finora nulla di fatto”.

“Occorre contenere attraverso dei prelievi l’eccessivo numero di lupi che sta portando alla chiusura in montagna e nelle aree collinari di molti piccoli e grandi allevamenti e all’abbandono delle malghe – spiega Valdegamberi – Oggi è sempre più anche un problema di sicurezza dei cittadini perché la presenza del lupo è ormai costante all’interno dei paesi, tra le abitazioni, e le predazioni riguardano soprattutto animali domestici e d’affezione. Sto raccogliendo in questi giorni i dati preoccupanti e le testimonianze che mi giungono, da tutta Italia, di allevatori, anche semplici detentori di qualche animale per la pulizia dei prati e dei boschi, che sfiduciati dello Stato stanno gettando la spugna per colpa delle ripetute predazioni subite. Il testo propone una soluzione mutuata dall’ordinamento giuridico tedesco stabilendo un efficace percorso attuativo delle deroghe alla conservazione del lupo, previste all’art. 16 della Direttiva Comunitaria Habitat. Qualora avvengano ripetute predazioni nello stesso luogo e nello stesso periodo di tempo vi è la possibilità di autorizzare, tramite le guardie provinciale, i carabinieri forestali e altri soggetti autorizzati e abilitati, il prelievo, comunicando ex-post i dati al ministero dell’Ambiente e all’Ispra, che farà il monitoraggio nazionale del numero dei grandi carnivori e potrà in ogni caso sospendere i prelievi qualora pregiudicassero la conservazione della specie”.

“Il Progetto di legge – continua il consigliere regionale – dispone inoltre l’intervento diretto, sempre tramite le Regioni, per l’eradicazione degli ibridi che possono risultare ancor più pericolosi del lupo per la popolazione. Fino ad oggi, l’Italia è inadempiente nell’applicare la deroga prevista dalle norme europee e la politica è ostaggio di posizioni ideologiche estreme, che porteranno alla morte della montagna italiana, compromettendone l’ecosistema. Diversi consiglieri regionali, nel corso della seduta, hanno aderito alla mia proposta che mi auguro possa diventare legge quanto prima, non solo della Regione Veneto, ma anche dello Stato Italiano. Gli interventi palliativi promossi dall’assessorato regionale e sponsorizzati da qualche associazione agricola, sui radiocollari e simili, hanno già dimostrato di essere inefficaci e fallimentari in altri Stati, come la Svizzera, dove hanno tentato di attuarli”.

“Inutile, poi, parlare dell’ennesimo spreco di denaro pubblico che questi comportano, accrescendo il business di chi grazie al lupo incassa per studi e consulenze che più volte si sono dimostrate errate – conclude Stefano Valdegamberi – Il lupo ha diritto di vivere ma va cercato un equilibrio territorio per territorio e l’unica strada perseguibile è quella del contenimento, come hanno fatto i più evoluti Stati europei in tema di ambiente”.

(Regione Veneto)