Soranzo (FDI): “Derivare le acque sotterranee per irrigare gli impianti sportivi: presentata in Commissione una proposta di deliberazione amministrativa”

19 gennaio 2024

(Arv) Venezia 19 gen. 2024 –  “Non ci si pensa mai, ma i costi e la sicurezza per le manutenzioni degli impianti sportivi dilettantistici pesano grandemente sui bilanci annuali” dichiara Enoch Soranzo, vicepresidente del gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale del Veneto e primo firmatario di una proposta di deliberazione amministrativa illustrata pochi giorni fa in Commissione consiliare e spiega: “Per questo ho deciso di depositare una richiesta di modifica del Piano di tutela delle acque. L’istanza nasce dall’esigenza diffusa e sollecitata da più parti di consentire la derivazione di acque sotterranee per uso irriguo sulle aree erbose degli impianti sportivi. Il nostro obiettivo è garantire alle società sportive, in particolare a quelle dilettantistiche che gestiscono impianti pubblici utilizzati a favore della collettività, d’intervenire nell’ordinaria manutenzione di competenza, assicurando gli interventi minimi affinché la necessaria irrigazione possa risultare realmente efficace per il giusto apporto idrico ai campi erbosi. Non è raro infatti vedere, soprattutto negli impianti di più piccole dimensioni, superfici di giuoco spesso penalizzate da irrigazioni sporadiche e irregolari, dove il comfort e la sicurezza dei giovani atleti sono messi a dura prova. In sostanza, la nostra idea sarebbe irrigare centri sportivi e aree verdi senza sprecare una sola goccia di preziosa acqua potabile, con evidenti benefici per la collettività, ed evitare l’utilizzo di acque prelevate da scoli, canalette o canali di cui nessuno può garantire la costante salubrità e idoneità per questo utilizzo: pensiamo solo che i campi da gioco sono quasi esclusivamente frequentati da bambini e atleti. I pozzi di prima falda consentono infatti risparmi non solo in termini ambientali ma anche economici, in quanto l’utenza che ne è servita e ne fa largo uso paga una tariffa con canoni inferiori rispetto a quelli ordinari. Nei casi in cui diviene fisicamente obbligatorio l’approvvigionamento direttamente dall’acquedotto, che fa parte del ciclo idrico integrato, vi è invece un aggravio dei costi di gestione perché comprensivo di oneri che nulla hanno a che vedere con l’utilizzo, mentre il ciclo da falda a falda permette, oltre a un notevole risparmio di acqua pubblica, la possibilità di rendere i centri sportivi sempre più sostenibili senza sprechi o perdite, purtroppo molto frequenti”.

“Considerata l’emergenza climatica attuale – conclude Soranzo – crediamo che un risparmio e un riciclo delle risorse naturali siano assolutamente necessari per rendere più sostenibile il nostro pianeta, e che quindi anche i piccoli gesti possano fare la differenza.”

(Regione Veneto)