Musica e comicità en travesti protagoniste della serata di domenica 29 gennaio al Re di Mezzo. Sul palco del locale di Due Carrare si sono esibite Le Bambole, celebre trio cabarettistico drag di Chioggia. Il gruppo, formato da Nicola Nicchetto, Gianluca Zennaro e Gino Padoan nasce nel 1995 e prende il proprio nome dal film Splendori e Miserie di Madame Royale con Ugo Tognazzi.

Lo spettacolo, accolto da un pubblico entusiata, ha riproposto lo schema classico degli show del gruppo alternando parodie affettuose di celebri cantanti italiane e internazionali a momenti di cabaret vero e proprio.

Il repertorio delle canzoni attinge dagli evergreen della cultura drag queen. Si comincia dall’immancabile Orietta Berti di Via dei Ciclamini e Finchè la barca va che fa da apripista ad un medley dedicato al celebre musical Grease. Poi arriva lei, la più amata e parodiata di tutte: Raffaella Carrà, con qualche problema di schiena nell’eseguire il balletto di chi fa l’amore da Trieste in giù. La New York New York di Liza Minnelli, alle prese con un ingombrante bastone, chiude la prima serie di parodie.

Piange il telefono di Domenico Modugno funge da base per uno sketch che vede una bambina e una madre chioggiotte alle prese con un marito e padre fedifrago.

Tornano poi le regine: Patty Pravo, una lady Gaga decisamente oversize e la sfortunata Violetta Valéry dalla Traviata. Una citazione, non si sa quanto voluta, all’attualità vede il trio impegnato nella parodia di My Heart Will Go On di Celine Dion, distruzione del Titanic compresa.

Si torna quindi al cabaret e alla parodia della trasmissione Velone condotta dal Gabibbo, un po’ in confusione, con protagoniste due attempate ma sorprendenti nonnine chioggiote.

La musica torna protagonista con una versione dance di Singin In The Rain che porta al gran finale con le Bambole che intonano una spensierata Chi lo sa. Un giro di barzellette, non propriamente di buon gusto chiude definitivamente uno spettacolo certamente godibile, anche se non particolarmente originale e che scivola di quando in quando in una volgarità che nulla ha da spartire con la riconosciuta bravura del trio.

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Redazione padovanews – Giuseppe Bettiol