Colpo di coda infezioni respiratorie, Pregliasco: “Ne avremo per tutto marzo”

(Adnkronos) – “Quest’anno siamo già a più di 12 milioni di casi di infezioni respiratorie registrati nella stagione, con un cocktail davvero e ampio e diversificato di cause, con molta influenza H1N1, un po’ di Covid, un po’ di virus respiratorio sinciziale, rinovirus ed altri. Siamo, per fortuna, in una fase di discesa delle infezioni – nella cornice generale – ma anche questo tempo meteorologico un po’ incostante non aiuta e quindi stiamo assistendo ad un colpo di coda con molti nuovi casi”. A tracciare il quadro per l’Adnkronos Salute il virologo dell’università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco, 

Ad insidiare la nostra salute in questo periodo ci sono “anche tutti quei classici virus ‘cugini’ dell’influenza e tipici di queste stagioni di passaggio. Patogeni che danno anche un po’ di forme gastroenteriche, determinate dagli enterovirus, che creano fastidiosi disturbi intestinali”. Quindi la stagione dei malanni “non è ancora finita e ci sono ancora un bel numero di casi. Ne avremo almeno per un mese, tutto marzo di sicuro”, conclude Pregliasco.  

 

Anche secondo Pier Luigi Lopalco “la stagione dei virus respiratori non è ancora finita. Abbiamo molti casi. Serve ancora un po’ di attenzione e, soprattutto, vanno evitati antibiotici a casaccio: non servono contro i virus e vanno sempre prescritti dal medico”. Secondo il docente di Igiene all’Università del Salento, tuttavia, “più che colpo di coda possiamo definirlo un prolungamento della curva epidemica. Non è una sorpresa vista l’intensità con cui si sono diffuse le malattie respiratorie virali durante questa stagione”. “Non dimentichiamo che lo scorso anno la circolazione virale si è prolungata fino ad aprile inoltrato. Da un punto di vista virale, nelle ultime settimane abbiamo assistito a un calo costante dei virus influenzali e ad una aumento della circolazione di virus respiratorio sinciziale”, afferma all’Adnkronos Salute.  

 

“Abbiamo tantissime infezioni intestinali da microrganismi diversi che possono essere virali come il norovirus, rotavirus, adenovirus enterici e astrovirus, quindi non c’entra nulla con il periodo dell’influenza di dicembre-gennaio e un eventuale colpo di coda”, afferma invece Matteo Bassetti. Secondo il direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova, “l’influenza intestinale ora è fisiologica e si diffonde facilmente nelle scuole e negli asili e poi si porta a casa. In questo periodo c’è una commistione di virus diversi, oggi l’influenza è minoritaria e ci sono virus intestinali insieme anche ai batteri. E’ la normale circolazione pre-Covid, ora dopo 4 anni dall’emergenza ci facciamo più caos, a marzo-aprile c’è sempre stato un aumento dei casi di infezioni intestinali”. 

 

(Adnkronos – Salute)

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