Confartigianato su DL Energia Bis

In particolare, Confartigianato considera iniqua l’attribuzione agli oneri generali di sistema pagati in bolletta dalle piccole imprese e dalle famiglie dei costi per sostenere la produzione di energia rinnovabile delle grandi imprese energivore e la loro agevolazione. In questo modo – sottolinea – nel 2024 si rischia un impatto di 970 milioni di euro a carico delle Pmi e di 650 milioni per i clienti domestici.

Secondo la Confederazione, la transizione energetica è un obiettivo di tutto il Paese e va perseguito secondo regole di proporzionalità nella partecipazione della collettività ai costi e agli investimenti richiesti dalle politiche pubbliche.

Inoltre, per quanto riguarda l’istituzione di un fondo per i programmi di decarbonizzazione delle regioni il cui finanziamento viene posto a carico dei titolari di impianti rinnovabili di potenza superiore ai 20 kW, Confartigianato chiede una modifica per salvaguardare i piccoli impianti in coerenza con quanto previsto dal Pnrr a sostegno della diffusione dell’autoproduzione tra le piccole imprese.

“Da anni chiediamo misure a sostegno degli investimenti per l’installazione del fotovoltaico sui tetti dei nostri capannoni, ma abbiamo avuto ben poche risposte – spiega Gianluca Dall’Aglio. Il fotovoltaico è una soluzione vantaggiosa per le piccole imprese artigiane, sia dal punto di vista economico che ambientale, ma richiede un’adeguata incentivazione da parte delle istituzioni. Speriamo che il governo ascolti le nostre richieste e metta in campo misure concrete”.

(Confartigianato Imprese Padova)