LE IMPRESE FAMILIARI E LA FORMAZIONE: SU QUEST’ULTIMA INVESTONO 7 IMPRESE SU 10

L’esperienza del servizio formazione dell’AScom Confcommercio di Padova

Decisamente “spinti” i giovani, appena un po’ meno le donne. Nel complesso, però, la formazione è tra le priorità delle imprese familiari: 7 su 10 di esse, infatti, stanno investendo in formazione tra il 2022 e il 2024 e, peraltro, lo hanno già fatto nel triennio pre-Covid, per fare crescere le competenze del personale impiegato ed affrontare al meglio le sfide dei cambiamenti in atto.

È quanto emerge dal rapporto Strategie e politiche di formazione nelle imprese familiari realizzato da ASFOR, Centro Studi Guglielmo Tagliacarne e CUOA Business School – edito da Franco Angeli – su un campione nazionale di 4.000 imprese (3.000 manifatturiere + 1.000 servizi) tra i 5 e i 499 addetti.

“Il rapporto – spiegano al Servizio Formazione di Confcommercio Ascom Padova –  è vero che non affronta la fascia “under 5” del numero di addetti, per cui lascia “scoperta” la maggior parte delle micro-imprese che sono il “brodo di coltura” delle imprese familiari e che sono pur sempre il vero tessuto della nostra economia, ma è anche vero che la frequenza ai nostri corsi conferma una propensione, da parte delle imprese gestite da giovani e donne, superiore a quella delle imprese gestite dai “senior”, segno evidente che giovani e donne guardano alla formazione come elemento di sviluppo”.

Tornando al rapporto, va segnalato che tra i giovani imprenditori la propensione ad investire in capitale umano è un po’ più elevata (73%) rispetto alle donne che si fermano al 66%.

“Non vi è dubbio – commenta Enrico Baggio, presidente di Ascom Servizi SpA – che le imprese familiari rappresentino un motore di sviluppo essenziale per il nostro territorio. Favorire la crescita, investire nel capitale umano attraverso percorsi di formazione in grado di fare elevare le competenze spesso significa anticipare i cambiamenti”.

Interessante rilevare come il rapporto sottolinei quanto il titolo di studio dell’imprenditore faccia la differenza.

“Un’evidenza che riscontriamo anche nelle imprese che si rivolgono al nostro servizio formazione – rimarca il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin – per cui registriamo una quota minore di investimento in formazione se l’imprenditore ha al massimo la licenzia media, quota che sale se ha il diploma fino ad arrivare a valori intorno a 4 imprese su 5 se è laureato”.

“Che le imprese familiari credano nella formazione – aggiunge Marco Italiano, vicedirettore di Ascom Servizi SpA e responsabile della formazione di Confcommercio Padova – lo riscontriamo anche nelle oltre 2.000 imprese che ogni anno si rivolgono al nostro servizio, così come constatiamo che la formazione venga finanziata soprattutto attraverso i fondi regionali o quelli interprofessionali (all’accesso dei quali è destinato uno specifico servizio della nostra struttura al quale accedono con continuità diverse centinaia di aziende), ma anche l’autofinanziamento non viene disdegnato a dimostrazione che la formazione viene reputata uno dei cardini sui quali basare il futuro della propria impresa”.

Insomma, anche a giudicare da altri numeri della Formazione Ascom (12mila ore e 4.200 allievi formati nel corso del 2022) sembra assodato che serva una formazione che consolidi il valore del fare impresa con la partecipazione attiva delle persone. “E questo – chiosa Bertinnelle imprese familiari è certamente possibile”.

PADOVA 20 OTTOBRE 2023

(Ascom Padova)