Giuseppe Incocciati: “Garcia non rischia ma la sua panchina scotta sempre”


“Bravo Milan ma l’Inter, malgrado l’imprevisto, ha sempre una marcia in più”
“Il Napoli ieri ha fatto un bel passo in avanti, scrollandosi tante critiche di dosso ma che stanno sempre lì in agguato. Bisognerà vedere nei prossimi incontri che succede, certo è che il lavoro di Garcia non è semplice, con le bizze di Osimhen e degli altri, anche lì va messa mano”. Lo dice all’Adnkronos Giuseppe incocciati, ex Milan e al Napoli ai tempi di Maradona, commentando il ritorno alle prestazioni da scudetto dei campioni d’Italia in carica dopo il 4-1 rifilato all’Udinese e soprattutto il ritorno al gol di Osimhen e Kvaratshkelia. “Se rischia comunque? Sicuramente è su una panchina che scotta, ma come a lui sarebbe potuto capitare allo stesso Spalletti o a uno come Mourinho. Aurelio De Laurentiis è effervescente sì, ma chi non lo è: molti presidenti sono difficili e tutti ci mettono il loro carattere. Solo di Berlusconi si può dire che sia stato sempre un gran signore”.
Passando a valutare la coabitazione in vetta delle due milanesi, entrambe a 15 punti dopo la vittoria del Milan a casa del Cagliari e la sconfitta dell’Inter in casa a opera del Sassuolo, per Incocciati “il Milan ha fatto bene il suo, ieri, e ha approfittato dell’imprevisto stop dell’Inter. Ma i nerazzurri hanno comunque una marcia in più”. La sconfitta dei nerazzurri “è dovuta probabilmente a un calo di concentrazione, e lo dico senza nulla togliere ai meriti del Sassuolo, sia chiaro. Un episodio che dimostra comunque come nel nostro campionato la concentrazione sia necessaria, e certe turbolenze -penso per esempio alle lamentele di Lautaro sul ritardo degli stipendi- possano influenzarla. L’Inter ha una marcia in più soprattutto nell’organico, almeno sulla carta: ma nei momenti di difficoltà bisogna reagire. E quando le grandi squadre fanno passi falsi, guarda caso sempre nei confronti delle meno titolate, è sempre una questione emotiva. Ci sono delle ‘altalenanze’ che in un modo o nell’altro vanno sempre a sbattere lì, sulla concentrazione”.

(Adnkronos)