Rutelli: “Ottimista sulla salute del cinema, ora arrivano i campioni italiani”


Il presidente dell’Anica all’Adnkronos sulla Mostra di Venezia: “Sarà un’edizione straordinaria con un numero senza precedenti di importanti film di autori, produttori, registi e attori italiani”
(Dall’inviato Enzo Bonaiuto) – “Venezia sarà una straordinaria Mostra del Cinema, con un numero senza precedenti di importanti film di autori, produttori, registi e attori italiani: siamo ansiosi di vedere questi film molto importanti e di alta qualità competere in quella che rimane la grandissima tribuna di Venezia per il mondo”. E’ quanto afferma Francesco Rutelli, presidente dell’Anica, l’associazione nazionale delle industrie cinematografiche audiovisive e digitali, intervistato dalla AdnKronos in vista dell’inaugurazione della Mostra del Cinema a Venezia.
“Io sono ottimista sul futuro del cinema e dei cinema – sottolinea Rutelli, che a Venezia, in qualità di fondatore presidente del Soft Power Club, ha organizzato in questi giorni la quarta edizione della ‘Soft Power Conference’ – Abbiamo avuto nelle ultime settimane una potente ripresa delle presenze nelle sale cinematografiche, con ‘Barbie’ che ha superato i 30 milioni d’euro di incasso e i 4 milioni di spettatori e finora con oltre 10 milioni di incasso e 1,3 milioni di spettatori per ‘Oppenheimer’. E adesso – esclama Rutelli – aspettiamo i campioni italiani”.
“Non c’è niente di più efficace e di più popolare della narrazione che scaturisce dal cinema e dall’audiovisivo, come ha voluto sottolineare nel messaggio inviato alla ‘Soft Power Conference’ Charles Rivkin, membro del Soft Power Club, presidente e ceo della Mpa, Motion Picture Association, praticamente il ‘capo’ di Hollywood”, aggiunge Rutelli, che ricorda come “la Mostra del Cinema di Venezia è nata come uno strumento sensazionale di soft power italiano, anche se allora non poteva di certo chiamarsi così… E il Festival di Cannes nasce poi per contrastare l’ingresso eccessivo della politica dell’Asse con Mussolini a Venezia, aprendo di nuovo la porta alle grandi esperienze del cinema internazionale. Dunque, il cinema è sempre stato attraversato dalla politica e non c’è dubbio che la similitudine tra il XX secolo come ‘secolo americano’ e come ‘secolo del cinema americano nel mondo’ sia fondatissima”.
Per Rutelli, “anche il fatto che noi ancora oggi vediamo diversi film essere censurati o addirittura banditi in alcuni Paesi emergenti, persino ‘Barbie’, ci indica come al contrario il cinema sia un grande terreno di libertà, di creazione e anche di influenza. E l’Italia su questo terreno deve saper giocare a tutto campo”, conclude il presidente del Soft Power Club e dell’Anica.

(Adnkronos)