CELEBRARE LA CULTURA E LE TRADIZIONI LOCALI A PADOVA

La cultura

Padova come molti sapranno si trova in Veneto e conta 206.562 abitanti. È stata una delle capitali culturali degli anni 300 e vanta una delle università più antiche del mondo. Una città tutta da scoprire, dove sono presenti ben due siti dichiarati patrimonio dell’umanità dall‘UNESCO: si tratta dell’Orto botanico più antico al mondo e dei cicli degli affreschi del XIV secolo, trovabili in otto diversi complessi edilizi, tra cui la Cappella degli Scrovegni, dove è possibile vedere quelli realizzati da Giotto.

Si tratta di una città circondata dalla cultura, che è stata ben conservata fino al giorno d’oggi. Musei come il Musme ne sono un esempio: è possibile, attraverso l’uso di tecnologie all’avanguardia, seguire il percorso della medicina da disciplina antica a scienza moderna. Nell’ultimo anno l’Università di Padova ha poi aperto le porte dei suoi siti scientifici. Da Palazzo Bo, dove è possibile visitare la cattedra di Galileo Galilei, fino al primo Museo di Geografia in Italia. Ma non pensate che Padova sia solo tradizioni: è una citta che sta mutando per cercare di stare al passo con i tempi, accettando i cambiamenti che i tempi moderni impongono. Un esempio è la presenza dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, che si occupa di promuovere ed effettuare la ricerca scientifica nel campo ma anche lo sviluppo tecnologico necessario alle suddette attività. Oppure, più semplicemente, i pagamenti elettronici, ormai utilizzatissimi nel nord Italia. In quanto sinonimo di sicurezza, anche i casinò online li accettano ormai, come potete vedere da questa lista dei migliori casinò online che accettano Visa.

Le tradizioni

L’Università

Padova è molto legata alla propria cultura ma anche a quelle che sono le sue tradizioni. Non è un caso che esse siano legate ai due punti di riferimento più importanti, che sono appunto l’Università e il Santo della città, Sant’Antonio. Nei primi giorni di novembre, in occasione dell’inizio dell’anno accademico vanno in scena le Confraternite Goliardiche: i membri di esse girano per la città con dei mantelli e con in testa la “feluca”, un copricapo rinascimentale battezzato così dagli studenti padovani, nei colori della propria facoltà.

Un’altra tradizione padovana è quella dei papiri. Con essi si intendono dei ritratti caricaturali dei laureandi in momenti della loro vita, realizzati dagli amici con vignette e battute. Fogli che vengono poi appesi nei luoghi più frequentati dal laureando, costretto poi a leggerne il contenuto ad alta voce nel corso dei festeggiamenti. Tradizione che riprende quanto veniva fatto dai primi laureati: era infatti usanza lasciare un ricordo del proprio passaggio con uno stemma, come testimoniano quelli che si possono ammirare nel Cortile Vecchio del Palazzo Bo.

Una giornata importante per Padova è l’8 febbraio: vengono ricordati i moti studenteschi del 1848, con cui i padovani si ribellarono contro l’Austria-Ungheria. All’epoca vennero liberati dei prigionieri politici dalle prigioni del Castello Carrarese. È ora tradizione che ogni febbraio le matricole universitarie vadano a “liberare” gli studenti dalle scuole superiori.

Il Santo

Tradizione di tutt’altro tipo è quella legata al Santo. Il 13 giugno di ogni anno avviene con una grande processione in cui viene seguita la statua di Sant’Antonio da parte dei cittadini padovani. Oltre ai fedeli, sono presenti anche le rappresentanze delle antiche fraglie, le corporazioni artigiane. La città è in festa e viene allestita la Fiera del Santo, nella zona adiacente alla Basilica e in Prato della Valle. Si tratta di una mostra-mercato, in cui vengono allestite circa cento bancarelle di qualunque genere: dai prodotti artigianali, all’abbigliamento, oltre che prelibatezze culinarie da tutta Italia. Una grande occasione sia per i cittadini che per i turisti.