Blockchain: Che cos’è e perché tutti ne parlano

Nel 2023 è impossibile che non abbiate mai sentito parlare di Bitcoin e di come lo scorso ottobre abbia raggiunto il valore massimo (per ora almeno) di €58000 ad unità (il valore di bitcoin oggi in euro oscilla tra i €23000 e i €27000). Il successo di Bitcoin è tale che “The Economist” ha più volte sottolineato come “Chiunque sia stato abbastanza intelligente o fortunato da investire €1000 in btc nel Luglio 2010 (quando valeva €0.05) è adesso un multimilionario”.

Non è solo la possibilità di avere un forte guadagno economico ad attrarre gli investitori, ma le varie potenziali applicazioni della tecnologia alla base delle criptovalute stesse: la blockchain.

A chi non è molto ferrato nel mondo della tecnologia, il termine “blockchain” probabilmente non dirà molto e, sfortunatamente, non molti articoli dedicano la giusta attenzione nel spiegare che cosa sia; prima di analizzarlo in maniera dettagliata, diamo una breve infarinatura sul background storico da cui è nata questa tecnologia e come esso ne abbia incentivato lo sviluppo.

Blockchain: la storia

Il XXI secolo è considerato il secolo della “interconnessione”: tutti e tutto sono connessi. I computer permettono praticamente quasi ogni attività umana e, se per un problema tecnico, un social come Facebook o Instagram risulta irraggiungibili, rischia di fermarsi il mondo intero.

Due sono i punti che hanno incentivato maggiormente lo sviluppo di questa innovativa tecnologia:

  1. I processi richiesti per garantire la legittimità di ogni singola transazione finanziaria sono lenti e, quindi, inefficienti. In che senso? Quando ad esempio un individuo fa un bonifico ad un altro, entrambe le banche (se diverse) devono registrare indipendentemente la transazione, validarla e controllare che anche l’altra l’abbia registrata e questo processo deve essere ripetuto ogni singola volta qualche transazione avviene. Eliminando “l’intermediario” (ossia la banca) sarebbe possibile risparmiare una elevata quantità di tempo e fatica.
  2. La crisi finanziaria del 2008 ha sottolineato la fragilità che istituzioni intermediarie possono infliggere al mercato in determinate circostanze.

La creazione di Bitcoin fu pensata quindi per provvedere a un’alternativa che non richiedesse l’intermediazione di istituzioni esterne. È ironico pensare comunque come le istituzioni finanziarie tradizionali siano tra le prime ad aver adoperato e ad usare tuttora la tecnologia blockchain e come questa permetta loro di risparmiare circa 20 miliardi di euro all’anno.

Quindi, che cosa è la Blockchain e perché è così affidabile?

Per dirla brevemente, Blockchain è un sistema di registrazione di dati di qualsiasi tipo (transazioni, contratti, etc), ma con una peculiarità essenziale che la rende in pratica totalmente affidabile: a differenza dei database classici, questo sistema non “esiste in nessun luogo” in quanto è conservato collettivamente su migliaia di computer in contemporanea, senza che nessun utente possa modificarlo o controllarlo. Tutti questi computer (o “nodi”) hanno una versione aggiornata di questo database e, dato che per modificarlo sarebbe necessario colpire insieme tutti i nodi della rete, non può essere soggetto ad attacchi hacker.

Anche la tecnica di crittografia  è diversa dalle altre utilizzate fino a quel momento. Questo nuovo sistema condensa le informazioni originali (ogni transazione per esempio) in un codice (o “hash”) che non possono essere corrotte in quanto, una manomissione, sarebbe subito evidente con una breve verifica sugli altri computer della rete.

È importante sottolineare che la creazione dell’hash è un processo a senso unico: un hash non può essere retro-ingegnerizzato nelle informazioni da cui è stato creato. In alternativa, se la transazione iniziale fosse stata modificata in qualche modo, produrrebbe un hash diverso dall’originale e (di nuovo) questa discrepanza verrebbe immediatamente segnalata. Quindi l’uso della blockchain rende le frodi sia molto più difficili da realizzare in primo luogo, sia più facili da identificare se dovessero accadere.

In ogni caso, un recente sondaggio ha evidenziato come ben il 53% della popolazione americana intervistata ritenga che le criptovalute nei prossimi anni acquisteranno un ruolo sempre più importante nel mondo della finanza, per cui non resta altro che attendere gli sviluppi futuri di questa tecnologia.