ADHD: cos’è e come conviverci

La sigla ADHD sta per Disturbo da deficit di attenzione/iperattività e indica un disturbo neurologico che colpisce le parti del cervello legate alla pianificazione, alla concentrazione e all’esecuzione delle attività. La condizione esordisce nell’età dello sviluppo, e sebbene i sintomi migliorino solitamente con l’età persistono spesso anche negli adulti.

Caratteristiche dell’ADHD

Gli elementi che caratterizzano l’ADHD sono disattenzione, disorganizzazione, iperattività e impulsività a livelli tali da essere invalidanti. Questi fattori però non necessariamente compaiono tutti insieme con la stessa intensità. Esistono infatti tre tipologie di ADHD: la manifestazione con disattenzione predominante, quella con iperattività e impulsività dominanti, e infine quella combinata. Per ottenere una diagnosi, i sintomi devono presentarsi in modo persistente e interferire con il normale funzionamento della persona. Tra i più comuni segnali di ADHD ci sono disattenzione, mancanza di concentrazione, difficoltà nella pianificazione e nella gestione del tempo, impulsività, iperattività, disfunzioni esecutive, emozioni intense ed eccessive. Questi si possono manifestare ad esempio sotto forma di movimenti continui, irrequietezza, divagazione dai propri compiti, tendenza a prendere decisioni senza riflettere o interrompere gli altri durante una conversazione. Nella maggior parte dei casi, la diagnosi avviene durante l’infanzia, entro i 12 anni. È possibile però che i sintomi non siano riconosciuti per tempo, ritardando la diagnosi fino all’età adulta.

Trattamento per l’ADHD

L’ADHD non si può definire un disturbo mentale, tuttavia è frequente che condizioni come ansia o depressione compaiano in seguito alle difficoltà che il deficit dell’attenzione causa nella vita di un individuo. È inoltre comune l’insorgenza di problemi di stress e burnout, accentuati dalle difficoltà di organizzazione, pianificazione ed esecuzione delle attività legate all’ADHD. Per alleviare questo tipo di disturbi collaterali ci si può rivolgere a uno psicoterapeuta, ad esempio per imparare strategie più sane di gestione delle proprie emozioni e per rafforzare la propria autostima. In questa lista dei migliori psicologi di Padova e provincia si trovano professionisti specializzati in adolescenza, una fase particolarmente delicata per chi convive con l’ADHD, ma anche esperti nel trattamento di ansia, depressione e stress.

Per trattare questa condizione nel modo più efficace l’approccio migliore è generalmente quello multimodale, che richiede la combinazione di diverse strategie e il supporto di un team terapeutico che può includere psicologo, psichiatra, nutrizionista e altri specialisti. Ogni individuo ha esigenze specifiche, ma spesso comportamenti come una dieta sana, esercizio regolare, meditazione, tempo all’aria aperta, assunzione di integratori vitaminici e terapia comportamentale possono attenuare i sintomi dell’ADHD. È inoltre possibile combinare queste strategie con un trattamento farmacologico sotto la supervisione del proprio medico o psichiatra.

Medicinali utilizzati per l’ADHD

Per bambini al di sopra dei 6 anni e per gli adulti, i farmaci possono essere un elemento fondamentale ed efficace nel trattamento del deficit dell’attenzione. Trovare il giusto medicinale per il paziente può contribuire infatti a una riduzione considerevole dei sintomi, aiutandolo a svolgere le proprie attività quotidiane con meno fatica. I farmaci prescritti per l’ADHD si dividono principalmente in stimolanti e non stimolanti. Gli stimolanti aumentano la quantità dei neurotrasmettitori dopamina e noradrenalina, che contribuiscono a una maggiore capacità di concentrazione. Quando questo tipo di medicinale non funziona per il paziente è possibile prescrivere farmaci non stimolanti, che hanno però di solito un’efficacia minore. Come la maggior parte dei medicinali, anche quelli per l’ADHD possono causare effetti collaterali che è bene tenere a mente quando si decide di intraprendere la strada del trattamento farmacologico. I benefici possono però essere considerevoli, per questo si consiglia di valutare attentamente vantaggi e svantaggi prima di compiere la propria scelta. È bene notare che spesso l’assunzione di stimolanti è vista con sospetto, ma ricordiamo che sotto supervisione medica si tratta di farmaci sicuri e che abbandonare lo stigma a essi legati è un modo in più per sostenere chi convive con l’ADHD.