Poveri del nuovo millennio

8 gennaio 2012 via Venezia a Padova, dinanzi ad un locale si scorge una coda variopinta, ragazzi scherzosi, donne in perfetto fashion style, famiglie con tanto di bambini al seguito; chiedendo ad uno dei passanti scopro che si tratta dell’inaugurazione di un nuovo pub che per l’occasione offre gratuitamente galletti ai ferri agli avventori.
Se i markettari al seguito della dottrina vi ravvisano una case history da portare con , sempre di più i segnali di un incontro ravvicinato del terzo tipo con la crisi stanno diventando realtà.
Dopo aver ravvisato un calo dei consumi nel corso del 2011 anche i saldi ad oggi non sembrano aver avuto l’effetto desiderato. La riduzione su base annua della spesa per consumi delle famiglie si attesta intorno all’1% (fonte: Intesa San Paolo). Naturalmente anche dal lato della produzione questo calo porterà i suoi effetti nel prossimo anno. Di seguito l’impatto in termini percentuali nei principali settori (fonte: Prometeia):


 

 

 

Il calo della produzione oscilla tra il -1,5% dell’arredo sino allo -0,38% dell’alimentare passando per settori strategici per il nostro PIL quali l’auto e la moda.
Lo slogan più in voga in questo periodo a sostegno di una ripresa dei consumi è “comprate Italiano” alla faccia della globalizzazione della “santa” Europa Unita. Peccato che ogni etichetta che si scorge anche su molti prodotti italiani , arreca la sigla made in China. Se l’alimentare ancora fortunatamente è azienda “nazionale” , moda, arredo, elettrodomestico sono oramai quasi tutti prodotti all’estero.
Diminuisce la ricchezza ed aumenta il livello di povertà. E’ di ieri la notizia che ogni italiano dovrà lavorare sino a metà giugno solo per pagare le tasse , portando la tassazione ad oltre il 50% del proprio reddito prodotto. Inoltre lo scenario è destinato ancora a peggiorare poiché non è ancora scattato l’aumento al 23% dell’IVA previsto dall’attuale Governo nella recente manovra; si attendono le liberalizzazioni per poterlo attivare. Ancora ieri il Presidente Monti negava la necessità di un nuova manovra correttiva, ma tutti gli indicatori di previsione sono negativi e sembrano confermare una riduzione del gettito fiscale previsto.
Nel 2012 importanti enti, quali la Caritas, prevedono un incremento del numero delle persone indigenti che si rivolgeranno a loro per cibo e vestiario. Ma qual è la tipologia del povero?, L’ISTAT nel suo rapporto annuale identifica una percentuale del 25% di poveri in Italia associando una soglia di povertà pari a circa 1.000 euro. Elisabetta, Padovana, 34 anni, responsabile di un centro benessere di una nota catena, si trova per sole 100 euro sopra il livello di povertà. Non solo poveri elemosinanti quindi, ma soprattutto anziani, per citare un film di Venier la nota “Generazione Mille Euro”. Il precariato e il contratto atipico utilizzato non come strumento di formazione professionale ma come salvataggio economico contabile costituiscono uno dei vivai più prolifici per la squadra dei poveri.
Sembra proprio il quadro ideale per scelte politiche coraggiose, peccato che la politica sia andata in letargo lasciando ai tecnici il compito di mantenere lo Stato. Ci vogliono scelte che permettano alla nostra economia di costruirsi un nuovo modello che non sia necessariamente di derivazione osmotica da quello tedesco o francese, ma che sappia rilanciare una “nuova rivoluzione industriale” basata sulle eccellenze, partendo proprio da un programma di “rientro” delle menti Italiane all’estero nei vari settori della vita.

Luigi Del Giacco
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