Commento Chiusura Borse: 2-6 genn.’12

Commento chiusura Borse: 2-6 genn.’12

 

La prima settimana borsistica del 2012 (2-6 gennaio) si è chiusa venerdì con segno negativo sulle maggiori piazze europee, mentre gli indici USA sono rimasti invariati, bloccati su quotazioni sostanzialmente acquisite già a metà di dicembre 2011. Così Francoforte ha chiuso le trattazioni venerdi a -0,62%, Madrid -0,49%, Parigi -0,24%, Zurigo -0,21% con la sola Londra positiva +0,45% (perchè Paese fuori dall’Eurozona…).

Il nostro indice FtseMib aveva chiuso il 2011 a 15.089 ed alla riapertura del nuovo anno si erano avute le prime due sedute (2 e 3 gennaio) positive (+3,80% ), che avevano consentito di riagguantare i 15.675 punti. Poi, complice il mastodontico aumento di capitale di Unicredit (che chiede al mercato ben 7,5 miliardi di euro!) con prezzo dell’aumento stabilito a 1,9430 eur (a fronte di quotazioni che si assestavano a fine 2011 in area 6,45 eur ) il nostro indice perdeva costantemente terreno sino a chiudere venerdì a quota 14.645 (-0,82%) tra pesanti ribassi dei titoli bancari (Unicredit -31,82% nella sola sessione di venerdì, ha chiuso a 3,9820 eur, BPM -4,40%, Intesa -4,37%, MPS -2,66%…) e dell’assicurativo Fonsai (-5,86%,).

La tempesta Unicredit è attesa abbattersi violentemente su tutto il comparto bancario europeo (e non solo sul nostro listino), visto che il prezzo di aumento di capitale è stato fissato a soli 1,943 eur (-70% circa dal valore dell’azione al 30/dic/2011!!!) ed è da domani, lunedì 9 gennaio 2012, che avrà inizio l’operazione di aumento. Sul deposito titoli di coloro chealla chiusura del 6/genn/2012 – possedevano azioni Unicredit (sia ordinarie che di risparmio), vengono assegnati un pari numero di diritti. Ciascuno diritto permette al titolare di acquistare 2 azioni di nuova emissione al prezzo di 1,943 eur e quindi l’esercizio di ogni diritto prevede l’esborso di 3,886 eur (1,943 x 2). In teoria i prezzi del diritto e dell’azione possono oscillare senza limiti con picchi notevoli al rialzo ed al ribasso oppure azzerarsi, ed in pratica il prezzo dell’azione non dovrebbe scendere sotto 1,90 eur; nel periodo di trattazione dei diritti (quindi sino al 20/01/12) in quanto gia sotto 1,943 eur nessun investitore avrebbe convenienza ad acquistare i diritti ( l’azionista ad esercitarli). Ma in caso di discesa delle quotazioni sotto il valore di aumento capitale (cioè sotto 1,9430 eur) il Consorzio di Garanzia, dopo un ulteriore periodo in cui verrebbero messi in vendita i diritti inoptati, si vedrebbe costretto alla sottoscrizione dell’intero aumento di capitale, il che sarebbe …devastante per i componenti del Consorzio (tra i quali vi sono: Mediobanca, Bank of America, Merrill L., Credit Suisse, Sociètè Generale, Deutsche Bank, UBS, Ing, Royal Bank of Scotland, HSBC…) data la “magnitudodell’aumento: oltre 7.5 MILIARDI di euro, con riflessi su tutto il settore a livello europeo (e non solo). Si sottolinea come spesso il mercato non risponda a questa “logica”: così il prezzo del titolo potrà scendere anche sotto il valore stabilito in fase di aumento di capitale (in questo caso: 1,943 eur) come già è accaduto in precedenti occasioni (Tiscali, Banco Popolare…), suggerendo quindi estrema cautela.

Il nostro indice nel contempo resta inserito in una tendenza ribassista con prossimo obiettovo localizzato in area 14.000.  

 

Daniela Turri

 

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