Commento chiusura Borse: 9-13 genn.’12

La settimana 9-13 gennaio si era aperta con l'indice principale FTSEMIB in area 14.700 per poi risalire sino ai 15.400 punti, toccati in apertura nella sessione di venerdì 13 genn, livello che però veniva subito abbandonato sotto la pressione delle vendite le quali, nella stessa sessione, riportavano le quotazioni in area 14.820 (con una perdita del -3.75% tra il massimo e minimo in una sola sessione) per poi chiudere a quota 15.000 punti, limitando la perdita al -1.20% (rispetto alla chiusura precedente), peggior performance europea di venerdì, in contrapposizione al +1.99% di Atene ed al +0.28% di Madrid.

Anche gli altri listini europei subivano la pressione delle vendite ma in maniera più contenuta: Francoforte -0.58%, Londra -0,46%, Zurigo -0.33% e Parigi -0.11%.

La seduta a Piazza Affari è stata caratterizzata da una elevata volatilità e con un listino che contrapponeva performance negative quali quelle di MPS (-5.47%), BPM (-4.08%) e Fiat Industrial (-3.78%) agli interessanti spunti rialzisti di Milano Assicurazioni (+8.37%), Buzzi (+5.37%) e Mediobanca (+3.73%). A seduta chiusa giungeva poi la notizia del pesante downgrade (abbassamento del rating con cui si valuta la capacità di un Paese di ripagare i propri debiti a medio-lungo termine) di Standard & Poor's nei confronti dell'Italia e di altre nazioni europee: in un sol colpo siamo stati declassati di ben 2 gradini (notch) passando a BBB+ (investment grade: speculativo); contemporaneamente Francia ed Austria vengono anch'esse declassate (di un solo gradino) e perdono così la tripla A, rating che resta appannaggio di Germania, Belgio, Estonia e Finlandia. Declassate anche Spagna – che scende da AA- ad A – e Portogallo, che passa addirittura a "junk" -spazzatura- (scendendo da BBB- a B)!. La situazione economica "fotografata" dall'Agenzia di rating mostra le molte difficoltà economiche e finanziarie in cui si dibatte l'intera Eurozona, confermando come la tempesta sia ben lungi dall'essersi conclusa, anzi… 

Sui mercati valutari l'euro, che stava effettuando – da un paio di sessioni – un tentativo di rafforzamento, portandosi a ridosso di quota 1,29, ha subito l'immediata reazione degli investitori che hanno immediatamente venduto pesantemente la moneta unica, ricacciandola sino a 1,2625 contro dollaro, ad 1,2060 contro franco svizzero ed a 97,55 contro yen.

La settimana appena conclusasi ha visto lo spread tra i titoli di Stato italiani e gli omologhi tedeschi oscillare tra massimi a 533 e minimi a 460, chiudendo poi a 488.- Le aspettative per la prossima settimana sono per un rialzo dello spread sino a quota 515/520 mentre il nostro indice principale FtseMib continuerà l'oscillazione sostanzialmente laterale nella fascia 15.500/14.400. 

 

Daniela Turri

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