Tutto in una notte: La Tempesta al Rivolta di Marghera

Sick Tamburo Sabato 3 dicembre al Rivolta di via fratelli Bandiera a Marghera si è svolto un evento importantissimo per la scena musicale underground italiana. La rassegna musicale de La Tempesta Dischi, che fa finalmente tappa in quel di Venezia.

Il centro sociale Rivolta, in collaborazione con la web radio padovana Radio Sherwood, ospita una decina di gruppi, tra nomi storici del rock italico anni ottanta e novanta, e vere e proprie rivelazioni emergenti dall’underground dell’ultimo decennio. I palchi sono due: il main stage ribattezzato “Hangar”, sala molto grande e da poco rinnovata, e un palco più piccolo e intimo in una sala adiacente, il “Nite Park”.

L’aria che si respira è quasi da festival estivo. Altro che Tempestamentre a Marghera si fa sera,  sembra quasi che spuntino dei raggi di sole tra la nebbia fitta che ci tortura le ossa in questo periodo grigio e oscuro.

Al Nite Park alle 19 in punto inizia Matteo Dainese. Il membro degli Ulan Bator è conosciuto in veste solista col nome d’arte Il Cane, e propone un interessante connubio di rock cantautorale e sonorità contemporanee. Seguono i Melt, gruppo punk pop navigato e con pezzi di buona qualità già proposti da anni sui palchi di mezzo stivale.

Nonostante lo spazio del Rivolta, già alle otto di sera tutte le sale e il giardino esterno sono pieni di ragazze e ragazzi entusiasti e frementi di assistere a un genere di spettacolo che da troppo tempo manca in terra veneta. Tocca ai Sick Tamburo inaugurare il main stage con le loro ballate maligne, potenti e ritmate. Si sente molto l’influenza dei due ex componenti della storica band di fine anni novanta Prozac +. Elisabetta Imelio nello stile musicale e Gian Maria Accusani nei testi cupi e sofferti.

Bachi da Pietra L’agenda del giorno è fitta di gruppi e dopo la buona performance dei Sick, una massa consistente di persone si sposta nuovamente al Nite Park per seguire i Bachi da Pietra, duo dalle capacità compositive e d’impatto straordinarie. Prodotti recentemente da Giorgio Canali, Bruno Dorella alla batteria e Giovanni Succi alla voce e alle chitarre, riescono a trasmettere emozioni forti con un impatto musicale che poche formazioni così ristrette riescono ad eguagliare. I testi in italiano poi sorprendentemente non stridono con le schitarrate di Succi, molto vicine a quel punk rock blueseggiato americano così difficile da far proprio e da riproporre in chiave nostrana.

 

(Redazione) 

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