“L’uomo immobile”

Enrica Bonaccorti (foto A. Leorin)Sabato 8 ottobre ore 16:00 presso la Libreria Mondadori Enrica Bonaccorti presenta il libro "L'uomo immobile" Ed. Marsilio
Enrica Bonaccorti inizia la sua carriera come autrice e conduttrice radiofonica. Tra i suoi programmi di successo, Chiamate Roma 3131. La sua immagine è comunque legata alla televisione, prima come attrice in commedie e sceneggiati degli anni 70 (L'amaro caso della baronessa di Carini con Ugo Pagliai, Eleonora con Giulietta Masina), poi dagli anni ‘80 come conduttrice (Italia sera, Pronto chi gioca, Non è la Rai). Da settembre 2007 è autrice e conduttrice di Tornando a casa, programma leader per ascolti su Radiouno.

"L'uomo immobile" è un romanzo che parla della sindrome “locked-in”. E’ vero che secondo lei molte conoscenze clinico-scientifiche non vengono divulgate nel giusto modo, quindi attraverso questo libro si prefigge anche questo?
In un tempo in cui le opinioni precedono le informazioni, in questo libro – oltre a un’avvincente storia d’amore – c’è anche la possibilità di conoscere dati certi sull’argomento esposti con parole semplici da comprendere. Spero e credo possa essere d’aiuto alla divulgazione corretta – come d’altra parte ha certificato il “Premio Letterario sulla Salute”, dell’Osservatorio Sanità e Salute del Ministero – di un tema così sensibile, per poter arrivare a formarsi una propria opinione, quale che sia ma autonoma, finalmente non condizionata dalle ideologie ma dettata da una migliore conoscenza del problema. Confesso che oltre alla soddisfazione di sentirmi dire che questo libro si legge di fila perché non ci si può staccare, mi auguro anche che aiuti a uscire finalmente dalla sterile e nociva logica delle opposte tifoserie. Quando arrivano a chiedermi se sono ‘pro-vita’ o ‘pro-morte’, io rispondo ‘Io sono pro Patria’!

Come ha fatto da donna a mettersi nei panni di un uomo e in particolar modo nei panni di un uomo uscito dal coma, pienamente cosciente ma fisicamente immobile?
Prima che a un genere, per me le persone appartengono a se stesse, alla personalità che li contraddistingue, poi forse, immedesimarsi in qualcuno che non può esprimersi può essere condiviso da tanti, e di tutte le età. La mia dedica infatti è: “A tutti coloro che non riescono a farsi ascoltare” insieme a una citazione di Tiziano Terzani: “Ci si parla. Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio.”

Da famosa conduttrice televisiva a scrittrice. In quale veste si sente più “Enrica Bonaccorti”?
Purtroppo non mi sento mai EB fra le virgolette, ma sicuramente la via per capire chi e come sono, viene dalla scrittura e dalla radio. Quante volte mi hanno confessato di avermi rivalutata leggendomi (prima di questo libro, sempre per Marsilio, ho scritto ‘La Pecora rossa’) o ascoltandomi. L’immagine condiziona, filtra, manipola, confonde, e forse io non la so gestire al meglio, anche se ho avuto tanto successo in televisione. Ma le soddisfazioni che ho sempre avuto dalla radio o dalla scrittura sono sempre state tante e le più profonde, anche se meno visibili. Ma devo dire che i primi soldi li ho guadagnati scrivendo una canzone per Modugno a 19 anni, e i premi più importanti con la radio, fin dalla ‘Maschera d’argento’ a 25. E se è vero che si fa bene quello che si ama di più, tutto torna…

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