Metter su casa? Si può, ma pagando almeno in tre

Salata, salatissima casa. Oggi per potersene permettere una, considerati gli stipendi da precari sul mercato e i costi degli immobili, "bisogna essere almeno in tre".

Se i giovani oggi si sposano meno, infatti, non e’ colpa della mancanza di sentimento, ma di una ben piu’ prosaica impossibilita’ di pagare l’affitto, o di comprare una casa. E’ quanto e’ emerso oggi al Forum organizzato dall’Agenzia Dire su "Crisi di matrimonio o crisi di casa?", al quale hanno preso parte Rosario Trefiletti, presidente della Federconsumatori, Giorgio Lazzari, direttore di rete della Gabetti, Luca Leone scrittore e autore del libro "Sotto il mattone" e Giuseppe Pace, direttore della "Dire", moderati da Daniela Daniele, giornalista della "Stampa". "Si tratta di una vera e propria emergenza- sottolinea Trefiletti-. Non riesco a capire come facciano le giovani coppie oggi a prendere in affitto un appartamento. Per come si e’ strutturato il mercato negli ultimi anni- spiega- e per via della diminuzione del potere d’acquisto, calcolando una media di stipendio di 1.200, 1.300 euro al mese, se va bene bisogna mettersi almeno in tre per affittare casa".

Il mercato immobiliare, dal 2002 in avanti, spiega Trefiletti, "e’ stato attraversato da una ‘bolla’ che ha provocato un incremento notevolissimo". In particolare, prosegue il rappresentante di Federconsumatori, "per acquistare un appartamento di 90 mq nel 2007, in una zona semicentrale di una grande area urbana, si e’ passati da 15 anni di stipendio necessari nel 2002 a circa 20 anni nel 2007, fino a raggiungere una previsione nel 2008 di 20,04 anni". Gli affitti, inoltre, sono raddoppiati, aumentando dal dell’82% dal 2001 ad oggi e si prevede un aumento ulteriore del 2%. "In salita- aggiunge il presidente di Federconsumatori- anche i costi di mantenimento di un appartamento, in particolare delle tariffe dei servizi (luce, acqua, gas, telefono) e quelli relativi al mutuo della casa, che oggi si attestano sui 350-400 euro al mese".

Qualche speranza per una diminuzione dei costi del mercato immobiliare arriva da Giorgio Lazzari, direttore di rete della Gabetti, una delle piu’ conosciute agenzie immobiliari d’Italia. "Ci sara’ una diminuzione, anche se molto lenta. Da un lato- spiega Lazzari- il mercato fara’ da calmiere a causa della nuova offerta di case in costruzione, nelle aree periferiche dei grandi agglomerati urbani, edifici a pochi piani, anche belli, con il garage e i vialetti, a prezzi al metro quadro accessibili". Dall’altro, aggiunge Lazzari, "la contrazione del credito ha gia’ allungato in tempi di compravendita da 3 a 6 mesi, e costringe i venditori ad abbassare la richiesta se vorranno concludere la contrattazione". In particolare, crea grande preoccupazione la crisi dei mutui, con un tasso di sconto passato dal 2% al 4%. "Questo ha fatto aumentare i mutui a tassi variabili- sottolinea Trefiletti-, e dover pagare 180 euro al mese in piu’ di mutuo e’ sconcertante. Se la Banca centrale europea non capisce che occorre abbassare subito i tassi di sconto, come ha fatto la Fed americana, staremo sempre peggio. Oltretutto in Italia, rispetto all’Ue, paghiamo tassi piu’ alti dello 0,9%- 1%. E’ sconcertante, perche’?".

Il giornalista e scrittore Leone, che ha raccolto una documentazione consistente sul tema per il suo libro-inchiesta "Sotto il mattone", e’ piu’ pessimista rispetto alla possibilita’ di decremento dei prezzi: "Nelle grandi citta’ come Roma e Milano c’e’ un continuo aumento- dice Leone-. E’ vero che sono stati aperti molti cantieri nelle periferie, ma e’ anche vero che i costi di queste case sono comunque troppo alti. Chi compra, inoltre- aggiunge lo scrittore-, e’ sempre piu’ frequentemente vittima di truffe e raggiri, e si trova a comprare immobili dei quali vengono nascosti dalle case immobiliari abusi di ogni genere". Inoltre, prosegue Leone, "questi nuovi cantieri spesso sono frutto di gravi speculazioni edilizie, come e’ accaduto nei ‘Castelli romani’ dove, pur di sfruttare il suolo a disposizione, si sono prosciugate le falde acquifere". Perche’ invece di "devastare il territorio", sottolinea Leone, non si affronta questa vera e propria "emergenza sociale" della casa, "dando, a chi ne ha bisogno, le migliaia di case sfitte e chiuse degli enti pubblici?". E, in merito alle truffe, anche il rappresentante della Gabetti ammette la presenza nel mercato di chi approfitta dell’ignoranza altrui: "Il mercato immobiliare- sottolinea- crea una convergenza tra i molti soldi di un immobile in vendita, anche se piccolo, e il know how equivalente a zero di chi acquista". Servirebbero molti piu’ controlli, spiega, "che nel franchising non sempre sono possibili. Per quanto ci riguarda- conclude Lazzari- abbiamo programmi di formazione molto duri, per distinguerci dai nostri concorrenti. E nelle agenzie di nostra proprieta’ il controllo e’ assoluto".

Link: http://www.diregiovani.it

(News tratta da www.venetosociale.it)

Be the first to comment on "Metter su casa? Si può, ma pagando almeno in tre"

Leave a comment