Civitas 2007, resoconto della seconda giornata

La prima giornata di Civitas ha offerto un ampio carnet di eventi e di laboratori, concludendosi, nonostante la pioggia, con un’ottima affluenza di visitatori. Per oggi, 5 maggio, è ugualmente previsto un calendario ricchissimo di appuntamenti culturali: più di 40.
La prima giornata di Civitas ha offerto un ampio carnet di eventi e di laboratori, concludendosi, nonostante la pioggia, con un’ottima affluenza di visitatori. Per oggi, 5 maggio, è ugualmente previsto un calendario ricchissimo di appuntamenti culturali: più di 40.

Gli ospiti saranno personalità del calibro di Tiziano Treu, senatore della Commissione Lavoro, Rosi Bindi, Ministro per le politiche familiari, Paolo Ferrero, Ministro per la Solidarietà Sociale. I temi centrali della giornata saranno le “frontiere” delle politiche familiari in Europa e in Italia, dell’immigrazione e del lavoro.

Si riconfermerà il grande interesse e l’attenzione di Civitas per il tema della pace, con una serie di conferenze, seminari e gruppi di lavoro organizzati dalla Tavola della Pace. Si discuteranno gli obiettivi politici della Marcia Perugia-Assisi e della settimana per la pace, sarà approfondito il dibattito sulle missioni di pace dell´Italia e sugli interventi civili nelle zone di conflitto, si organizzerà il progetto “Ospita una persona. Adotta un popolo”, verrà avviato il programma “La mia scuola per la pace” 2007-2008 e l´anno dei diritti umani e del dialogo interculturale.

Riportiamo ora di seguito le dichiarazioni flash di alcuni degli ospiti della giornata di ieri.

Alla conferenza nazionale Scuola, partecipazione e corresponsabilità educativa hanno partecipato in qualità di relatori, Claudio Piron Assessore politiche scolastiche del Comune di Padova, Carmela Palumbo Direttore generale USR Veneto, Letizia De Torre sottosegretario alla Pubblica Istruzione.

Claudio Piron a conclusione dell’incontro dice: “Questa conferenza è stata collocata ben volentieri a Civitas data l’attinenza con il tema di quest’anno, la frontiera europea. La scuola è una delle frontiere esistenti ed è anche il luogo privilegiato dove si esercita la cittadinanza e crescono le relazioni, non solo tra le generazioni, ma anche con le istituzioni. Civitas è una piazza in cui si rendono visibili le frontiere da abbattere. Definire nuovi paradigmi di intervento significa definire tempi, modi e luoghi  che consentano di mettere sul tavolo esperienze, buone prassi e sperimentazioni. Oggi stiamo vivendo un trapasso epocale, il mondo è in città. Questo non era mai avvenuto. A Padova ciò è tangibilissimo e se ne dovrebbe avere una consapevolezza maggiore, vista anche la presenza dell’Università. A Padova abbiamo più di 20.000 immigrati su 210.000 abitanti. La sfida è grande. La scuola è chiamata in prima persona a interagire. Oggi viviamo immersi nell’emigrazione, nell’Europa, nella globalizzazione e nell’internazionalizzazione, grazie anche ai sistemi di comunicazione. Padova può essere un laboratorio interessante, una città che mette in moto percorsi innovativi. Grazie anche a Expò Scuola possiamo costruire un percorso interessante, sarà un’occasione per tornare su certi temi. Bisogna riscrivere il patto educativo istituito con la società e rafforzare le nuove alleanze collaborando. Collocarci a Civitas insieme alle imprese, ai cittadini, alle associazioni di volontariato, alle associazioni familiari e agli organi di partecipazione studentesca, è fondamentale per tracciare linee di lavoro efficaci. Da soli le sfide non si reggono” 

Gli fa seguito Carmela Palumbo: "Non è immediato comprendere perché la scuola è a Civitas, visto che esiste la manifestazione Expò scuola. Il senso sta nella presa di coscienza delle istituzioni scolastiche dell’importanza ‘etica’ del concetto di sussidiarietà orizzontale nelle sue interpretazioni ed estensioni. La scuola prepara ed educa i cittadini e tra i valori ed i doveri del cittadino stanno anche la solidarietà e l’impegno nel sociale. La scuola deve tendere a trasmettere anche il valore e il significato di cittadinanza, cosa che non si trova nei codici scritti ma nell’opera di sensibilizzazione a tale senso e significato. Siamo qui anche per presentare alcuni progetti concreti in questa direzione, che realizzano questa idea di cittadinanza. Inoltre presentiamo un progetto pilota affidatoci dal Ministero, una sperimentazione che si terrà contemporaneamente in Veneto e in Calabria, la locomotiva del nord est e la regione più povera d’Italia, finanziato dal Ministero stesso. Il protocollo è già stato firmato. Tale progetto consiste nella creazione di laboratori di educazione agli adulti, genitori di ragazzi a rischio o che già si trovano in una condizione di insuccesso o di dispersione scolastica: educare alla cittadinanza e alla genitorialità i genitori per arrivare indirettamente ai ragazzi. L’insuccesso è quasi sempre collegato a situazioni familiari culturalmente deprivate. Questa è la novità e la scommessa: agire sulle famiglie per farsi carico dell’educazione dei figli. L’idea è che l’educazione e l’istruzione sono processi che spettano in primis alla famiglia perciò combattere la dispersione scolastica significa agire direttamente sui genitori. Il progetto è appena partito. I bilanci si faranno tra un anno, un anno e mezzo, però è un’idea nuova che potrebbe essere la chiave di volta delle questioni scolastiche da anni irrisolte".

Conclude l’altra importante relatrice, Letizia De Torre: “Civitas desiderava un appuntamento sulla famiglia e quest’anno il tema è in particolare famiglia e scuola. Ricostruire la fiducia tra scuola e famiglia è oggi un tema determinante. Auguro che la realtà che Civitas rappresenta sia sempre il cuore delle nostre città, che il volontariato, l’economia sociale, la gratuità, il dono siano sempre l’anima della nostra civiltà”.

Importante è stato all’interno di Civitas il contributo di Stefano Zamagni, presidente Agenzia per le Onlus, relatore al seminario L’agenzia per il Terzo Settore si presenta. Ruolo e prospettive del non profit in Italia, il quale ha poi rilasciato: “Il tema del nostro seminario è la nuova legislazione del terzo settore. Esistono due scuole di pensiero:una che vuole la Legge quadro ed una che vuole il Testo unico. Io sono favorevole al testo unico per tre motivi: uno-la legge quadro comporta tempi lunghi e il terzo settore non aspetta, due-la legge quadro rischia di omogeneizzare, tre-prima di redigere una legge quadro occorre sciogliere il nodo del posizionamento strategico del terzo settore. Prima di un chiarimento delle posizioni la legge quadro è inutile. Il testo unico permette di far pulizia. Auspico che civitas ponga maggiore attenzione a questi temi, l’esposizione non basta. Accanto ad essa ci dev’essere un tema unificante e questa potrebbe essere proprio l’avviare un processo che porti alla legge quadro. Così la manifestazione avrà un nuovo rilancio. Le persone vengono solo se hanno l’occasione di assistere a dibattiti di alto livello. Civitas offre idee e bisogna discuterle”.

Mentre per l’altra grande area di Civitas di quest’anno, l’ambiente, il Presidente Regionale Legambiente, Angelo Mancone, relatore alla presentazione Voler bene all’Italia. Festa nazionale della PiccolaGrandeItalia, ha poi commentato: “La novità di questa iniziativa oggi è l’alleanza tra volontariato e piccoli comuni. Lo testimoniano due iniziative. La prima a Chies d’Alpago, dove la piazza domani diventerà un foglio di carta su cui verrà disegnato con l’intervento delle scuole e delle associazioni. La seconda, a Lamon, prevede domani l’inaugurazione di un parco in un’area verde piantumata lo scorso anno, con la partecipazione dei servizi sociali dell’Ulss, l’Associazione Nazionale Alpini, il comune, scuole e Legambiente. Civitas è il luogo emblematico dell’alleanza volontariato e comuni”.

Per quanto riguarda Civitas e la Pace, Flavio Lotti, Presidente del Coordinamento Enti Locali per la Pace, e relatore alla riunione del Coordinamento Enti Locali aderenti al programma L’Italia per e con il Libano, ha detto: “Questa è la riunione degli enti locali che hanno deciso di avviare un programma per la pace in Medio Oriente a partire dal Libano. Sono state decise le caratteristiche del programma e stabilita la volontà di lavorare insieme cercando di progettare un intervento più ampio ed efficace. L’obiettivo di fondo è sviluppare un rapporto di solidarietà, conoscenza e amicizia con la popolazione e le autorità libanesi. I filoni di intervento saranno nell’ambito educativo, ambientale e dello sviluppo economico. A un anno dall’inizio del governo Prodi gli enti locali si riuniscono a Civitas per ridefinire proposte e richieste per sviluppare una politica di pace. Ci sono gravi emergenze nel mondo che sollecitano un impegno più coraggioso e concreto, più ampio e consapevole, del nostro paese. Chiediamo all’Italia di utilizzare e valorizzare il lavoro degli enti locali e delle organizzazioni della società civile perché il loro contributo è importante per la politica di pace”

Per Civitas e i Diritti è intervenuta Teresa Petrangiolini, Segretario Generale di Cittadinanza Attiva, come relatrice al seminario I cittadini e la riforma della politica: l’opportunità del referendum, al termine del quale ha ribadito: “Abbiamo voluto questa iniziativa perché il referendum non può riguardare solo i partiti, è lo strumento per antonomasia dei cittadini. Cambiare la legge elettorale farà bene anche alle organizzazioni di cittadini. Inutile occuparsi dei diritti dei più deboli se non ci occupiamo di diritti politici. Come cittadini ce ne dobbiamo occupare altrimenti deleghiamo i nostri diritti a chi è causa.Vogliamo convincere il mondo delle associazioni a mobilitarsi. Civitas è una grande occasione di incontro e di trattazione di temi non ufficiali. Il confronto tra tutti i membri del mondo del volontariato è utile”.

Infine per Civitas e Migrazione, Anna Lucia Colleo del Dipartimento programmi internazionali Nomisma, relatrice alla conferenza nazionale Migrazioni e sviluppo socio-economico dei territori di origine e di destinazione: le potenzialità, gli strumenti e le esperienze delle regioni europee, ha poi concluso: “Presentiamo un programma che ha come componente fondamentale la valutazione dell’impatto dell’immigrazione sul tessuto sociale e sulla spesa del territorio di origine nell’ottica della cooperazione da parte dei territori di destinazione. E’ in linea con i temi di Civitas di quest’anno: le frontiere vengono superate dalle persone che emigrano. Con il capitale umano e finanziario le persone vengono aiutate a riattraversare le frontiere in senso inverso, con il supporto delle aree di origine”.

Alessandra Franceschi

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