Luisetto (Pd): “Ambiti Territoriali Sociali, investire sul sociale e dare potere ai sindaci. La Giunta regionale modifichi la legge”

26 marzo 2024

(Arv) Venezia 26 mar. 2024 –    “La discussione avviata oggi su questa legge è tra le più importanti di tutta la legislatura perché riguarda la costruzione di un sistema associato dei servizi sociali nei nuovi Ambiti Sociali che mettono assieme i Comuni per rispondere alle fragilità sul territorio: disabilità e dopo di noi, ricerca di lavoro, progetti personalizzati, di sollievo e sostegno alla non autosufficienza. Tutto questo sarà gestito dagli Ambiti. Come li sta mettendo a terra la Giunta e l’assessore Lanzarin?”. A dirlo è la consigliera regionale del Partito Democratico Chiara Luisetto, correlatrice di minoranza del disegno di legge relativo a “Assetto organizzativo e pianificatorio degli interventi e servizi sociali”, approdato oggi all’aula di palazzo Ferro-Fini.

“Il Veneto istituisce gli ATS per ultima tra le Regioni – sottolinea Luisetto – con un ritardo di 24 anni dalla legge 328 del 2000 e costretti dall’arrivo di fondi statali ed europei che i Comuni altrimenti rischiano di perdere. Questa legge, dopo la mancata riforma delle Ipab e dopo l’assenza di una riforma dell’assistenza, dovrebbe essere uno strumento con memoria e visione, ma arriva con un atteggiamento burocratico e non parte dalla necessità di organizzare i servizi sulla base di una analisi dei bisogni. Siamo la regione antesignana dell’integrazione socio-sanitaria e di un sociale nel quale la spinta generativa e territoriale è stata strumento di benessere per lungo tempo. Auspichiamo, in vista dell’approvazione di domani, che non si perdano questa memoria e questa visione ampia”.

Nel suo intervento in aula, l’esponente dem ha inoltre evidenziato il nodo della “Disomogeneità tra ambiti e delle dimensioni enormi di alcuni, andando in senso contrario alla necessità di dare risposte di prossimità alle esigenze dei cittadini. A Treviso l’ambito sarà di 418mila abitanti, a fronte di una indicazione nazionale ottimale di 100 mila abitanti, come è stato fatto in molte regioni dove gli ambiti funzionano”.

Quindi l’aspetto economico: “Le risorse messe a disposizione sono una presa in giro, con 80 mila euro per ambito che non saranno sufficienti per pagare un direttore, una struttura amministrativa, le bollette, con un boomerang che si scaricherà sui Comuni e sui cittadini. Altro che regione tax free: anche nel sociale come nel sanitario saranno i territori a pagare. Non solo: arriviamo al varo di questa legge permettendo al privato profit di influire e partecipare alla programmazione dei servizi sociali, con un ruolo paritario a quello degli enti locali e di un terzo settore che invece andrebbero difesi e valorizzati, come già fa la legge nazionale che ben distingue questi ruoli. Evidentemente non è bastato quanto sta accadendo in sanità e la Giunta decide così che il privato avrà titolo di sedere al tavolo. Infine, il personale: assistenti sociali e operatori, che saranno il motore di questi Ambiti, sono preoccupati di fronte al rischio di un passaggio in cui rischiano di perdere diritti e tutele”.

(Regione Veneto)