Biden punta a vietare l’imitazione della voce tramite intelligenza artificiale

Durante il discorso sullo stato dell’Unione tenuto ieri sera, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha espresso il desiderio di “vietare l’imitazione vocale tramite intelligenza artificiale”, senza tuttavia fornire ulteriori dettagli. La dichiarazione arriva in un momento in cui le tecnologie di intelligenza artificiale (IA) stanno diventando sempre più sofisticate, tanto da essere in grado di replicare con sorprendente accuratezza le voci di persone reali.

L’attenzione del Presidente Biden verso questa tematica sembra essere stata scatenata da recenti episodi in cui sono state utilizzate chiamate automatizzate che sfruttavano una clonazione vocale IA del Presidente stesso. Queste chiamate miravano a persuadere gli elettori del New Hampshire a non votare, causando una reazione immediata da parte della Federal Communications Commission (FCC), che ha emesso un divieto su tali metodi.

La questione sollevata da Biden potrebbe tuttavia alludere a una problematica più ampia e complessa. Il mondo dell’intrattenimento, che attualmente si confronta con la sfida rappresentata dalla clonazione di musicisti, attori e comici tramite IA, osserverà con grande interesse le future mosse dell’amministrazione. La capacità di replicare fedelmente la voce di una persona solleva infatti numerose questioni etiche e legali, in particolare relative al diritto d’autore, alla privacy e all’identità personale.

Le implicazioni di una simile tecnologia sono enormi. Da un lato, offre opportunità creative praticamente illimitate, permettendo per esempio ai creatori di contenuti di generare nuove opere anche dopo la scomparsa di un artista. Dall’altro, però, pone seri rischi in termini di disinformazione e manipolazione, come evidenziato dall’uso delle robocall durante le elezioni.