Drake, video proibito online: e X diventa l’app più scaricata

Nella giornata di mercoledì l’applicazione X ha raggiunto la vetta della classifica delle app gratuite più scaricate dell’App Store di Apple, un successo che coincide con lo scoppio di un nuovo scandalo legato a immagini di celebrità divenute virali sulla piattaforma. Il caso di punta riguarda il video etichettato con l’hashtag “drakevideo”, che ha iniziato a circolare negli Stati Uniti, mostrando immagini che gli utenti hanno ipotizzato essere del rapper Drake, coinvolto in atti sessuali.

Questo episodio segue a meno di due settimane di distanza un altro incidente problematico per X: la diffusione di immagini esplicite generate dall’intelligenza artificiale e attribuite falsamente a Taylor Swift. Tale evento ha spinto l’azienda a bloccare temporaneamente tutte le ricerche legate al nome dell’artista sulla piattaforma. Nonostante questi scandali, il successo in termini di download non sembra essere stato intaccato. Elon Musk, proprietario di X, ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto sull’App Store, commentando ironicamente sulle continue previsioni negative dei media riguardo le sue imprese.

In risposta alle critiche, un portavoce di X, Joe Benarroch, ha rilasciato una dichiarazione sottolineando l’impegno dell’azienda nel mantenere un ambiente sicuro e rispettoso per tutti gli utenti. Benarroch ha ricordato che la piattaforma adotta una politica di tolleranza zero verso la condivisione di immagini di nudo non consensuali, aggiungendo che sono state già intraprese azioni su migliaia di post e che l’azienda sta “monitorando attivamente la situazione” per rimuovere i nuovi contenuti che violano le linee guida.

Va notato che, subito dopo aver assunto il controllo dell’azienda nel 2022, Musk ha notevolmente ridotto i team responsabili della moderazione dei contenuti e delle funzionalità di sicurezza sul sito, una mossa che ha suscitato non poche preoccupazioni sulle effettive capacità di X di gestire e moderare i contenuti in modo efficace. Questi eventi sollevano questioni importanti sulla gestione dei contenuti digitali, sul rispetto della privacy e sulla responsabilità delle piattaforme online nel contrastare la diffusione di materiali dannosi o non consensuali.