Like A Dragon: Infinite Wealth, yakuza alle Hawaii

Like A Dragon: Infinite Wealth è l’ottavo capitolo della serie precedentemente conosciuta in occidente come Yakuza, e il secondo incentrato su Ichiban Kasuga e con una meccanica di gioco con combattimenti a turni, in radicale cambiamento rispetto al DNA action della saga. Inoltre, non è un mistero sin dalla copertina che in questo episodio fa il suo ritorno trionfale sullo schermo Kazuma Kiryu, primissimo protagonista di Yakuza. Un ritorno talmente atteso dai fan da aver generato un gioco spin-off uscito qualche mese fa, Like A Dragon Gaiden. In questo sequel, la familiarità con il precedente capitolo si rivela utile, in particolare nei primi capitoli, per apprezzare il ritorno di personaggi noti e la ripresa di story line precedenti. Tuttavia, il titolo guadagna una sua indipendenza narrativa quando tutto precipita per Ichiban e l’ambientazione si sposta a Honolulu, Hawaii, per una svolta completamente inaspettata in una trama fitta e come sempre ricca di colpi di scena.

Infinite Wealth, come e più dei suoi predecessori, è un gioco single player basato sulla storia, con lunghe scene di intermezzo e numerosi dialoghi. La psicologia e i caratteri dei personaggi vengono svelati poco a poco ma in profondità, e i nuovi eroi introdotti in questo capitolo non falliscono nel rivelarsi interessanti e ben caratterizzati. L’approccio al combattimento rimane fedele al predecessore con battaglie a turni, ma si arricchisce di elementi nuovi, in primis l’importanza della posizione dei personaggi nella scacchiera di gioco. I combattimenti sono in generale profondi e ben congegnati, sebbene qualche difetto della telecamera finisca per rendere il tutto a volte frustrante. Il gioco si rivela anche meno semplice del predecessore, e rende fondamentale fare un buon lavoro di potenziamento dei personaggi con oggetti, armi ed esperienza.

[embedded content]

La libertà di esplorazione a Honolulu è uno dei punti di forza del gioco. Il giocatore può immergersi in un mondo ricco di attività, da combattimenti di strada a missioni secondarie, che variano in interesse e profondità. Una caratteristica storica della serie sono i minigiochi, che in questo capitolo esplodono in una varietà e un livello di follia notevoli. Durante il suo soggiorno a Honolulu Ichiban potrà dedicarsi ai passatempi più disparati, come il karaoke, le consegne di cibo, l’allenamento e i combattimenti con i Sujimon (proprio come i Pokémon, c’è persino una Lega da affrontare), i reportage fotografici e molto altro. L’apoteosi di questa ossessione degli sviluppatori per i giochi dentro il gioco è Dondoko Island, un’area che ricorda Animal Crossing di Nintendo, che offre un’esperienza di gioco rilassata e coinvolgente. Inutile dire, insomma, che Infinite Wealth è una miniera di citazioni per videogiocatori esperti.

Come ogni gioco di ruolo che si rispetti, Like A Dragon è ricco di dungeon sotterranei, che offrono un modo alternativo per guadagnare esperienza e denaro, ma possono risultare ripetitivi. Nonostante alcuni momenti di narrazione prolissa, la storia principale si snoda attraverso 14 capitoli ricchi e ben costruiti. Il gioco alterna le ambientazioni tra Hawaii e Yokohama, mantenendo vivo l’interesse per tutta la durata e rivelandosi molto più appassionante del suo predecessore del 2020. Il vero fulcro, però, risiede nei personaggi, ben caratterizzati e con evoluzioni sorprendenti, rendendo Kasuga e il suo gruppo il cuore emotivo dell’esperienza di gioco. Si tratta tuttavia di un’esperienza non consigliabile a chi non ama lunghe sequenze di intermezzo e dialoghi lunghi e complessi.

Like A Dragon: Infinite Wealth si presenta come un degno successore di Yakuza: Like a Dragon, superandolo in tutti gli aspetti presi singolarmente. Tuttavia, gli svilupparori sembrano aver voluto diluire la narrazione intervallandola con attività secondarie che paiono più imposte rispetto al passato. È vero che la struttura da GdR meglio si sposa con una curva di crescita più lenta e che richiede più ore, ma a volte si ha l’impressione di essere vittima delle lungaggini di un’opera fin troppo densa di cose da fare. L’esperienza complessiva è comunque tra le più soddisfacenti nel panorama dei giochi di rulo degli ultimi tempi. Dopo un capitolo trasformativo, questo Like A Dragon 8 sale di livello e si permette di competere con i giochi di ruolo giapponesi più blasonati, riuscendo di diritto a guadagnarsi un posto tra i fondamentali.

Formato: PS5 (versione testata), PS4, Xbox Series X|S, Xbox One, PC Editore: Sega Sviluppatore: Ryu Ga Gotoku Studio Voto: 8/10