Pneumatici, con il nuovo standard Euro 7 dovranno essere ancora più green

Torino, 22 gennaio 2024. Lo scorso dicembre è stato raggiunto un accordo sul nuovo standard ambientale Euro 7 (che dovrebbe aggiornare e sostituire l’attuale normativa Euro 6). La proposta di introdurre nuovi e più stringenti parametri, al fine di ridurre l’impatto della circolazione dei veicoli a motore, risaliva al novembre 2022; dopo circa un anno, come si legge in una nota stampa del Parlamento Europeo, quest’ultimo – assieme al Consiglio Europeo – ha formalizzato un’intesa provvisoria, il cui scopo è “supportare la transizione verso una mobilità pulita e mantenere i prezzi dei veicoli privati e commerciali accessibili per i cittadini e le imprese”. I veicoli interessati dal provvedimento, si legge, “dovranno rispettare i nuovi standard più a lungo, garantendo di restare puliti per tutta la durata della propria vita”.

La nuova normativa riguarda, seppur solo in parte, anche gli pneumatici. Lo standard Euro 7, infatti, prevede anche il raggiungimento di “minori emissioni di particelle da parte dei freni e gomme“. Naturalmente, le reazioni di settore non si sono fatte attendere; l’ETRMA (European Tyre and Rubber Manufacturers Association) ha pubblicato un comunicato stampa, definendo lo standard Euro 7 come una “pietra miliare” della mobilità green.

Una nuova sfida per l’industria degli pneumatici

Nella nota diramata tramite il proprio sito ufficiale a fine dicembre, l’ETRMA “accoglie favorevolmente l’accordo tra il Parlamento Europeo e gli Stati Membri per la nuova normativa Euro 7 per i veicoli a motore”, sottolineando come sia la prima volta che l’Unione Europea individua un ambito di limitazione del consumo delle gomme “che diverrà il quarto parametro ad essere regolamentato dopo la resistenza al rotolamento, l’aderenza sul bagnato e la rumorosità esterna di rotolamento”.

“L’accordo provvisorio sull’Euro 7”, ha commentato il Segretario Generale dell’associazione Adam McCarthy, “posiziona l’industria europea degli pneumatici in prima linea per una mobilità più sostenibile. La nuova normativa aiuterà a gestire le emissioni di particelle dovute all’usura delle gomme e guiderà la competitività dell’industria europea degli pneumatici”.

La regolamentazione, spiega l’ETRMA nel prosieguo della nota, “garantirà l’allineamento con gli sforzi dell’UNECE per sviluppare normative internazionali riguardanti i metodi per testare gli pneumatici e i limiti di abrasione. L’industria europea degli pneumatici ha richiesto di effettuare investimenti significativi per condurre valutazioni di mercato nel 2024, che verranno utilizzate per supportare lo sviluppo del quadro normativo per la regolamentazione dei limiti di abrasione”.

L’introduzione della norma Euro 7 rappresenterà senza dubbio una nuova sfida per un comparto industriale alle prese con diverse difficoltà ma molti significativi cambiamenti. Da un lato, infatti, il settore registra l’evoluzione del segmento e-commerce, grazie anche alla presenza di rivenditori specializzati come Euroimport Pneumatici che operano online, offrendo agli utenti una vasta gamma di prodotti.

Di contro, il conflitto in corso in Ucraina mette alla frusta le vendite da oltre un anno e mezzo; i dati registrano un diffuso trend al ribasso, che riguarda trasversalmente tutti i segmenti merceologici. Al contempo, l’industria degli pneumatici è da tempo alle prese con la ricerca tecnologica, funzionale al miglioramento dei riscontri prestazionali delle gomme e, nondimeno, alla riduzione del loro impatto ambientale. Gli pneumatici di nuova generazione, infatti, saranno sempre più ‘green’, grazie all’impiego di gomma riciclata o, in alternativa, di fibre di origine vegetale (inclusi scarti di lavorazione agricola come la lolla di riso).

Nel prossimo futuro, infatti, la sostenibilità delle gomme per autovetture e altri veicoli a motore sarà il risultato di un insieme di fattori: dalla riduzione del consumo di materia prima vergine (gomma) al crescente sfruttamento di materiali riciclati o di recupero, passando per l’ottimizzazione dei processi di produzione per ridurre le emissioni inquinanti. Con il nuovo standard Euro 7, inoltre, la riduzione dell’impatto ambientale dovrà passare gioco forza da una maggiore resistenza all’abrasione e, di conseguenza, al miglioramento degli standard prestazionali.

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