Aron non ce l’ha fatta, morto il cane bruciato vivo dal padrone a Palermo


Il pitbull ha lottato fino alla fine: era stato trovato legato a un palo in condizioni critiche
Palermo, 13 gen. E’ morto Aron, il pitbull bruciato vivo dal suo padrone in una piazza nel centro di Palermo. Il cane è morto nella clinica veterinaria che lo aveva accolto dopo l’allarme lanciato dalle persone. “Aron si è spento questa notte, dopo aver lottato con tutte le sue energie per quasi quattro giorni. Non ce l’ha fatta, i suoi reni hanno smesso di funzionare e così tutto il resto del corpo. Era sedato, quindi è andato via senza ulteriori sofferenze”, afferma la Lav che da subito è intervenuta, coinvolgendo l’autorità giudiziaria, per ottenere l’affido e farsi quindi carico di tutte le spese veterinarie e del suo mantenimento. Aron è stato curato presso la Clinica Zarcone di Palermo ed è stato assistito e vegliato dai volontari Lav.

Il cane era stato , riportando ustioni su oltre l’80% del corpo e gravi danni agli organi interni. “Non ci sono parole per descrivere un gesto totalmente folle provocato da una singola persona, se non esprimere la piena condanna e l’assoluta intollerabilità verso qualsiasi maltrattamento nei confronti di un animale. Per tali ragioni, il Comune è pronto a costituirsi parte civile in questa drammatica vicenda. Grazie all’azione di attivisti e associazioni, oggi la sensibilità nei confronti degli animali è diversa rispetto al passato e voglio sottolineare l’impegno di chi si è prodigato per soccorrere e curare Aron, esempi da tenere a mente anche da parte delle istituzioni che devono proseguire lo sforzo a tutela degli animali”, ha detto il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.

Domani, domenica 14 gennaio, i volontari della sede Lav di Palermo organizzeranno una commemorazione per Aron alle 17 di fronte la Clinica Zarcone di via Catania. Verranno accese delle candele, come simbolo di richiesta ai parlamentari italiani “di occuparsi davvero dei maltrattamenti a danno di animali”. “La nostra denuncia oggi ha un aggravante in più, perché il maltrattamento ha causato la morte dell’animale – dichiara la Lav – Non si può più continuare ad assistere a gesti così crudeli ed efferati. Oltre ad un’imponente attività di sensibilizzazione, che educhi alla corretta convivenza con gli animali e alla tutela dei loro diritti, c’è bisogno di provvedimenti più efficaci, che siano da deterrente per chi ancora si accanisce sugli esseri viventi”.
Lav chiede ancora una volta alla Commissione Giustizia della Camera, al presidente Ciro Maschio (FdI) e alla relatrice Michela Brambilla (Noi Moderati), di procedere con l’esame e l’approvazione delle proposte di legge per inasprire le pene e rendere più efficaci le norme per perseguire i reati contro gli animali”. “La Commissione non perda più tempo – continua – Aron è solo l’ultimo dei molti animali che ancora vengono maltrattati e uccisi in maniera crudele e spietata. Come il gatto Leone, scuoiato vivo a Cava de’ Tirreni nelle scorse settimane, e altri prima di lui. Magistratura e forze dell’ordine hanno bisogno di strumenti efficaci per perseguire fattivamente questo genere di reati”.

(Adnkronos)