Comune di Padova: le dichiarazioni degli assessori Bonavina, Colasio e Colonnello in relazione alla morte di tre giovani all’ex Configliachi

La notte del 6 gennaio ha registrato purtroppo la morte di tre giovani immigrati che avevano trovato riparo all’interno dell’ex Configliachi all’Arcella.
Le Forze dell’ordine sono impegnate nella completa ricostruzione dei fatti, ma ovviamente il primo pensiero dell’Amministrazione è di dolore e dispiacere per la morte di questi tre giovani ragazzi.
Su quanto accaduto ecco le dichiarazioni dell’assessore alla sicurezza Diego Bonavina, di quello alla cultura Andrea Colasio (che sta seguendo il progetto di recupero e riqualificazione del complesso ex Configliachi) e dell’assessora al sociale Margherita Colonnello. 

L’assessore alla sicurezza Diego Bonavina dichiara: “Ovviamente c’è profondo dispiacere per quanto successo ai ragazzi coinvolti. Ora le Forze dell’ordine con la Magistratura approfondiranno per capire la dinamica dei fatti, anche perché lo stabile in questione pare presentasse segni di effrazione delle sicurezze poste dall’ente proprietario a protezione dei varchi di accesso. La situazione dell’immobile è oggetto di continue verifiche da parte delle Forze dell’ordine e anche della Polizia Locale, la cosa più importante per giungere alla soluzione delle criticità che hanno portato anche alla tragedia di oggi penso però sia proprio che grazie a un duro lavoro di tutte le Istituzioni coordinate dal Sindaco e Presidente della Provincia Sergio Giordani si sta sbloccando l’iter che consentirà alla Provincia di Padova di acquisire la parte dell’immobile adiacente a quella già oggetto di appalto e riqualificazione da parte del Comune e così potremo finalmente dare nuova vita a questa zona importante della città dato che è evidente che la sicurezza passa per le operazioni di rigenerazione urbanistica e non solo dalla repressione e la nostra Amministrazione sta perseguendo da tempo questa strada”.  

L’assessore alla cultura Andrea Colasio spiega: “Spiace molto per i fatti di oggi e per le persone coinvolte, ma la Giunta si è da anni attivata per recuperare questi edifici cari agli Arcellani anche con l’obiettivo già molto avanzato di dialogare con le Istituzioni interessate per giungere alla riqualificazione e restituzione ai  Padovani dell’intero complesso. Per quanto concerne la parte antistante del Configliachi da tempo è in corso un’ opera di riqualificazione strategica dell’Amministrazione dopo anni di abbandono. Il Comune di Padova, dopo l’acquisto dell’edificio, ha provveduto a metterlo in sicurezza per gli ambienti di sua competenza. Sono state chiuse tutte le entrate con reti e mattoni. Stiamo rispettando il cronoprogramma previsto dal progetto PINQUA. Attualmente è in corso l’appalto, il 18 gennaio scadranno i termini per la presentazione delle offerte. L’avvio dei lavori per un importo di 8 milioni di euro è previsto per la prossima primavera con fine dell’opera nel 2026. E’ significativo il lavoro di rigenerazione complessivo nel quartiere Arcella che ne uscirà di fatto con un nuovo volto a breve. Esso comprende il nuovo grande centro culturale DU30 sul sedime dell’ex Coni e la valorizzazione sia di piazza Azzurri d’Italia dia dell’area ex Valli oggi già trasformata nel parco Franca Ongaro Basaglia. Un percorso condiviso con la Consulta le associazioni locali e la cittadinanza che ha molto a che fare con la qualità della vita di tutti i cittadini e con la prevenzione attiva e duratura dei fenomeni di degrado”

L’assessora al sociale Margherita Colonnello sottolinea: Spiace molto per quanto accaduto a queste persone, nell’attesa che le forze dell’ordine accertino quanto accaduto e perché si trovavano in quegli ambienti, posso ribadire che l’impegno nel piano di accoglienza invernale è massimo e da anni vede un trend di aumento della capienza dei posti a disposizione per chi ha la necessità di trovare riparo. Ad ora è già stata data una risposta a circa 170 persone nell’accoglienza, quest’anno ulteriormente ampliata grazie alla disponibilità del terzo settore e delle parrocchie. Le unità di strada ogni sera sono operative, incontrano le persone, le indirizzano alle strutture di accoglienza, offrono qualcosa di caldo, mappano i casi di difficoltà e le diverse esigenze di ciascuno. La politica della nostra Giunta è chiara, tutti devono poter essere accolti in un luogo caldo senza distinzione alcuna. Certo per varie ragioni succede che ci sia chi non vuole entrare in un percorso di riparo o non è rintracciabile dalle nostre reti ma una cosa è certa nessuno di chi chiede e intercettiamo in questo incessante lavoro viene lasciato al freddo. In questo caso servirà capire perché questi tre ragazzi erano dentro l’edifico di cui hanno anche forzato gli ingressi, spesso una gestione come quella attualmente prevista a livello centrale dell’immigrazione, che come ho già detto più volte non condivido nella sua farraginosità ideologica, spinge un numero crescente di irregolari nelle braccia della microcriminalità rendendo più difficile il nostro lavoro di prevenzione e reinserimento”. 

(Padovanet – rete civica del Comune di Padova)