Rutelli (Anica): “Dopo il successo di Cortellesi, ora altre sorprese da nuove registe”


“Due su tre dei film che hanno stravinto al botteghino in Italia nel 2023 – in ordine di incassi ‘C’è ancora domani’ di Paola Cortellesi, ‘Barbie’ di Greta Gerwig e ‘Oppenheimer’ di Christopher Nolan – diretti da donne”
Roma, 29 dic. “C’è una lezione da trarre, dal fatto che due su tre dei film che hanno stravinto al botteghino in Italia nel 2023 – in ordine di incassi ‘C’è ancora domani’ di Paola Cortellesi, ‘Barbie’ di Greta Gerwig e ‘Oppenheimer’ di Christopher Nolan – siano diretti da donne: ne aspettiamo di nuove e sorprendenti, con prodotti di qualità e di successo firmati da registe”. E’ l’auspicio di Francesco Rutelli, presidente dell’Anica, intervistato dalla AdnKronos dopo la notizia del ‘sorpasso’ registrato ieri al botteghino dal film della Cortellesi, che secondo i dati Cinetel è il lungometraggio che ha incassato di più nelle sale cinematografiche italiane e anche alla luce del fatto che nel prossimo anno saranno ‘soltanto’ 14 su 52 i film italiani ad essere diretti da donne.
Osserva, in generale, Rutelli: “C’è una novità positiva: dopo la crisi del Covid, il grande pubblico è tornato a parlare di cinema, oltre ad essere tornato, con numeri finora incoraggianti, nelle sale. Il merito, a mio avviso, è proprio dei tre film citati: Cortellesi ha fatto un gran lavoro e incontrato sensibilità profonde nell’Italia contemporanea con un film in bianco e nero ambientato quasi 80 anni fa; ‘Oppenheimer’ ha fatto riflettere su vicende ‘esplosive’ del Novecento; ‘Barbie’ ha saputo coinvolgere un pubblico diverso, soprattutto giovanile e femminile”.
Il presidente dell’Anica sottolinea che “le persone vogliono tornare a parlare tra loro, anche grazie al cinema, magari annoiate dai supereroi o da commedie ripetitive… Negli ultimi anni, è toccato alle serie su piattaforme e tv muovere la curiosità popolare; spero che questo faccia capire anche ai distratti che i settori del cinema e dell’audiovisivo formano industrie integrate, in competizione costante, che debbono pensare anche ai pubblici internazionali. Per questo – conclude Francesco Rutelli -l’Anicasi è impegnata in questi anni a far dialogare chi si occupa di sale cinematografiche, tv, streaming, industrie digitali e creators”.
(di Enzo Bonaiuto)

(Adnkronos)