Vivendi cita in giudizio TIM per la cessione di infrastrutture di rete fissa

La vendita, approvata a novembre dalla dirigenza di Telecom Italia, prevedeva il passaggio della divisione NetCo al fondo di investimento KKR per un valore di 18,8 miliardi di euro

Telecom Italia ha recentemente ricevuto un atto giudiziario da parte del suo maggiore azionista, Vivendi, in merito alla controversa vendita delle sue infrastrutture di rete fissa. La vendita, approvata a novembre dalla dirigenza di Telecom Italia, prevedeva il passaggio della divisione NetCo al fondo di investimento KKR per un valore di 18,8 miliardi di euro. Vivendi, all’epoca, aveva espresso forti perplessità sulla decisione del consiglio di amministrazione, ritenendola in violazione delle norme di governance aziendale, in quanto adottata senza una votazione degli azionisti. L’azienda francese aveva inoltre promesso di impugnare la decisione con tutti i mezzi legali a sua disposizione.

Nella sua ultima dichiarazione, Telecom Italia ha sottolineato che Vivendi non ha richiesto misure cautelari urgenti o ingiunzioni per impedire le trattative con KKR o altri soggetti interessati all’acquisto. Questa nuova sfida legale si inserisce in un contesto più ampio, segnato da un lungo periodo di tensioni e contrasti tra Telecom Italia e Vivendi. Questi disaccordi hanno spesso riguardato questioni di leadership e strategie aziendali. In parallelo, fonti vicine alla situazione riferiscono che Vivendi sta valutando diverse opzioni per la sua partecipazione del 24% in Telecom Italia, inclusa una possibile vendita. Sembra che il conglomerato francese abbia ingaggiato consulenti per esplorare la cessione della sua quota, nel quadro di una più ampia riorganizzazione delle sue attività.