Leadership e digitale ai tempi dell’intelligenza artificiale

Nell’epoca moderna, caratterizzata da un’accelerazione senza precedenti nell’ambito dell’intelligenza artificiale, emerge un nuovo profilo di leadership, che richiede un equilibrio tra cuore e cervello. Questo equilibrio si rivela cruciale per una gestione efficace che abbracci sia le necessità umane che gli obiettivi aziendali, unendo empatia e acume strategico. L’attuale scenario di business prevede che, entro i prossimi cinque anni, metà delle decisioni manageriali saranno prese in collaborazione con sistemi basati sull’intelligenza artificiale. In questo contesto, Filippo Poletti, giornalista e influencer di LinkedIn, insieme a Alberto Ferraris, professore di economia, delineano il profilo del leader ideale attraverso un “test del cuore e del cervello”, descritto in dieci passaggi chiave. Questo approccio arriva a un anno di distanza dal lancio di ChatGPT, che ha raggiunto rapidamente un vasto numero di utenti, sottolineando l’importanza crescente dell’IA nel quotidiano.

Il leader ideale, secondo Poletti, deve saper guidare il processo di trasformazione digitale, sviluppare competenze interne e promuovere una cultura aziendale che sfrutti al meglio l’intelligenza artificiale. La sua visione è dettagliatamente illustrata nel suo libro “Smart Leadership Canvas”, che offre una sintesi delle teorie sulla leadership moderna. Il libro è stato presentato al “Microsoft Technology Center” della sede italiana di Microsoft a Milano, e contiene le teorie sulla leadership assieme ad analisi quantitative curate da Alessandro Zollo, CEO di Great Place to Work Italia, e a venti interviste ai leader appartenenti alla generazione dei boomer, X e Z, da Microsoft a Google, Cisco, Siemens, illimity, Webuild fino all’unicorno Scalapay, cofondato da Simone Mancini, classe 1987.

Il cuore di questo nuovo modello di leadership è la capacità di integrare il lavoro umano con quello dell’intelligenza artificiale, promuovendo una collaborazione responsabile e trasparente. La rapidità nell’individuare e attivare collaborazioni urgenti e importanti, la capacità di concentrarsi su compiti strategici grazie all’automazione, e la promozione del benessere e dell’innovazione in azienda sono alcuni degli elementi chiave di questa nuova figura direzionale.

Il leader deve, inoltre, possedere competenze tecniche e trasversali, dalla decisionalità all’umiltà, dall’adattabilità alla creazione di visione e coinvolgimento. Queste competenze, assieme a un forte senso etico, sono cruciali nell’era dell’IA. Infine, la leadership trasformazionale, come spiegato da Alberto Ferraris, si caratterizza per la capacità di ispirare e motivare i collaboratori a superare le aspettative, incoraggiando innovazione, creatività e crescita personale. Il successo del leader del futuro dipende dalla sua capacità di infondere fiducia all’interno e all’esterno dell’organizzazione, gestendo aziende in continua transizione digitale. Le diverse sfumature di leadership emerse dai contributi di figure chiave nel mondo aziendale, da Microsoft a Google e oltre, illustrano la varietà di approcci e stili necessari in un mondo sempre più interconnesso e tecnologicamente avanzato.