La disidratazione è una condizione che si verifica quando la quantità di acqua presente nell’organismo non è sufficiente a supportare la corretta esecuzione dei processi fisiologici.
Il corpo perde liquidi ogni giorno in modo continuativo, per questo è importante ripristinarli costantemente attraverso un’adeguata idratazione. L’acqua è un elemento cruciale per il benessere dell’organismo, ed è così importante che anche la più piccola variazione può portare delle problematiche.
Quali sono le cause della disidratazione e perché è bene prevenirla
Gli stati di disidratazione hanno cause molto diverse. In genere sono determinati dall’effetto di alcune patologie che, per effetto di stati febbrili, sudorazione, vomito o diarrea, sottopongono il corpo a una rilevante perdita di liquidi.
In casi altrettanto frequenti insorgono invece come conseguenza di una ridotta assunzione di acqua, che si verifica quando, a causa di uno stile di vita scorretto o di ritmi giornalieri incalzanti, ci si dimentichi di idratarsi costantemente.
Tra i soggetti più esposti al manifestarsi di disidratazione ci sono soprattutto anziani e bambini, due categorie ampiamente a rischio per la loro incapacità – seppur per ragioni diverse – di avvertire la sensazione di sete. Ma la disidratazione colpisce anche gli atleti che, a causa di un’eccessiva sudorazione, sono frequentemente soggetti a condizioni di carenza idrica.
Al di là delle categorie a rischio, ogni individuo, in assenza di un adeguato apporto di acqua quotidiano, può incorrere in uno stato di deficit. Proprio per questo è necessario attuare un’adeguata prevenzione attraverso l’assunzione quotidiana del giusto quantitativo di liquidi.
Allo stesso modo, come riportato anche sul blog di approfondimento Acqua del Rubinetto, è importante conoscere i sintomi della disidratazione, così da riconoscere subito la problematica nel caso in cui si manifestasse e intervenire tempestivamente per contrastarla con efficacia.
Tipologie, sintomi e conseguenze della disidratazione
La disidratazione è uno stato che comporta il manifestarsi di alterazioni fisiche e mentali di gravità crescente al variare dei soggetti, delle condizioni esterne e dei livelli di deficit idrici registrati.
La disidratazione può infatti presentarsi in forma lieve, moderata o severa: si parla di disidratazione lieve se si verifica una perdita di acqua inferiore al 5% del peso corporeo; di disidratazione moderata se la perdita di acqua oscilla tra il 5 e il 10% del peso corporeo e di disidratazione severa se la perdita eccede il 10%. Tuttavia, spesso è sufficiente anche una perdita di liquidi del 2,5% rispetto al peso corporeo complessivo a far scattare livelli di allerta.
Una carenza di acqua, infatti, può ostacolare i normali processi di termodispersione con i quali l’organismo, in presenza di alte temperature, tende a dissipare calore per riportare i livelli termici del corpo in condizioni accettabili. L’assunzione regolare di acqua aiuta quindi a evitare stati di surriscaldamento eccessivi, che potrebbero essere lesivi per il sistema nervoso centrale e per il benessere dell’individuo.
I sintomi con i quali si manifesta la disidratazione sono diversi: si va dalla stanchezza allo stordimento, dall’irritabilità agli svenimenti, fino alla compromissione delle prestazioni fisiche e mentali. Sono inoltre sintomi di disidratazione, crampi muscolari, insonnia, mal di testa e ritmo cardiaco accelerato, e in moltissimi casi anche episodi di stitichezza e di riduzione nel numero di minzioni quotidiane.
Tra gli effetti più facilmente percepibili, ci sono le urine di colore scuro, cui possono affiancarsi altre manifestazioni meno immediate come un’elevata secchezza cutanea e oculare.
Tuttavia, i sintomi, sono talmente vari, da rendere l’individuazione di questa condizione tutt’altro che immediata. Inoltre, sono spesso comuni ad altre patologie, con la conseguenza che, a meno di non rivolgersi a un medico, non vengono associati immediatamente a stati di disidratazione. Di conseguenza, il segnale cui prestare attenzione, per evitare un deficit idrico, è soprattutto la sete, ricordando di bere quotidianamente dai 2 ai 2,5 litri di acqua, attraverso assunzioni frequenti lungo tutto l’arco della giornata.
Per essere certi di assumere sempre il giusto quantitativo di liquidi giornaliero, si consiglia inoltre di bere quotidianamente senza attendere lo stimolo della sete e di mangiare più frutta e verdura, prevedendo un incremento dell’apporto di liquidi quotidiano al variare di alcuni fattori: tra questi l’età, la dieta, le condizioni climatiche e l’attività fisica, oltre all’eventuale ingestione di bevande come tè e tisane senza zuccheri.