BTP Italia: convengono? Una panoramica completa su questi strumenti d’investimento

Milano 21 novembre 2023. Emessi dal 2012, i BTP Italia sono degli strumenti di investimento indicizzati all’inflazione domestica, destinati ad una platea prettamente italiana. Oggi, quelli in circolazione sono ben 9, che coprono più o meno tutte le scadenze sino al 2030 se guardiamo quelli indicizzati all’inflazione italiani e 10 quelli invece collegati all’inflazione europea (i cosiddetti Btp€i).

L’andamento di queste obbligazioni ha avuto alterne fortune e negli ultimi mesi hanno deluso molti risparmiatori visto l’andamento negativo poiché collegato all’inflazione che è scesa molto più delle attese.

Questi prodotti convengono realmente? E come funzionano? Un’analisi di SoldiExpert SCF, società di consulenza finanziaria indipendente, è stata pubblicata sul suo blog di informazione e analisi ed è possibile trovare tutte le informazioni essenziali.

BTP Italia: ecco come funzionano

I BTP Italia sono concepiti per gli investitori al dettaglio, fornendo una protezione contro l’incremento del livello dei prezzi italiani. La scelta del Dipartimento del Tesoro del MEF di emetterli è stata guidata, probabilmente, dalla volontà di proteggere i risparmiatori dall’inflazione, che in quel periodo risultava essere più elevata rispetto alla media europea.

Inoltre, l’emissione di tali titoli mirava, e verosimilmente mira tuttora, ad aumentare la percentuale del debito pubblico detenuto dagli investitori domestici. La crisi finanziaria del 2011 aveva portato a un’espansione dello spread, raggiungendo i 500/600 punti, a seguito di ingenti vendite di bond italiani da parte di investitori stranieri.

Rendimento e cedole dei BTP Italia

Ogni BTP Italia corrisponde interessi su base semestrale, i quali prevedono una rivalutazione della cedola e del capitale sottoscritto. Tale aggiustamento è calcolato in base all’indice sui prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), escludendo i tabacchi, fornito dall’ISTAT.

Occorre evidenziare che i BTP Italia consentono anche un adeguamento semestrale del capitale, offrendo così una compensazione immediata dell’inflazione. Di seguito, sono elencati tutti i principali titoli targati Italia attualmente disponibili, con cedole reali e rendimenti.

BTP Italia 2024

Esistono due tipi di BTP Italia con scadenza nel 2024: uno con scadenza ad aprile (ISIN IT0005174906), e un altro ad ottobre (ISIN IT0005217770). Entrambi sono caratterizzati da una durata di otto anni e offrono cedole reali contenute, che ammontano rispettivamente allo 0,40% e allo 0,35%. Nel 2016, anno in cui sono stati emessi, il trend dell’inflazione si avvicinava allo zero assoluto.

BTP Italia 2025

Il BTP Italia 2025 (ISIN IT00005410912) è stato lanciato nel maggio del 2020 e ha una durata quinquennale. Sebbene il tasso di inflazione fosse rimasto piuttosto basso fino a pochi mesi prima, proprio a ridosso dell’emissione si verificarono delle tensioni sui prezzi, che portarono alla decisione di fissare una cedola reale più alta, dell’1,4%.

Questa emissione risultò quindi tra le più richieste, raggiungendo quasi i 12 miliardi di euro di controvalore totale. Successivamente, il trend inflazionistico ha continuato a diminuire fino all’inizio del 2021, momento da cui ha ricominciato a risalire, accelerando poi anche a livello globale.

BTP Italia 2026

Nel maggio del 2018 è stato emesso il BTP Italia 2026 (ISIN IT5332835), caratterizzato da una scadenza di otto anni e da una cedola reale fissata allo 0,55%. Attualmente, è tra i titoli meno attivi sul mercato, al pari del suo omologo con scadenza nel 2027.

BTP Italia 2027

Il BTP Italia 2027 è stato emesso nell’ottobre del 2019. Anche in questo caso, la durata è di otto anni, mentre il tasso cedolare reale annuo è pari allo 0,65%. Proprio come accade per il Buono del Tesoro Poliennale targato Italia con scadenza 2026, l’interesse verso questi titoli sembra attualmente piuttosto limitato.

BTP Italia 2028

Attualmente, vi sono due BTP Italia con scadenza nel 2028. Il primo ha scadenza a marzo (ISIN IT0005532723), mentre il secondo a novembre (ISIN IT0005517195). Quest’ultimo, emesso a novembre 2022, è caratterizzato da una durata di sei anni e da una cedola dell’1,6%.

Il BTP Italia marzo 2028, invece, è il titolo più recente, emesso a marzo 2023, con una durata di cinque anni e una cedola reale del 2%: la più alta tra tutti i BTP Italia attualmente in circolazione. Entrambi i titoli hanno suscitato un forte interesse, con sottoscrizioni che hanno raggiunto i 10 miliardi per l’edizione di marzo e 12 miliardi per quella di novembre.

È prevista una prossima emissione?

L’ultimo titolo emesso, nel marzo del 2023, è stato il BTP Italia marzo 2028. Al momento, non sembrano esserci comunicazioni da parte del Dipartimento del Tesoro in merito a future emissioni di questa tipologia di prodotto, la quale riscuote particolare apprezzamento tra i piccoli risparmiatori, soprattutto in periodi caratterizzati da un forte rischio inflazionistico.

Le recenti statistiche sull’inflazione sembrano indicare un trend verso una fase di raffreddamento dei prezzi. Sebbene ciò possa essere vantaggioso per il quadro economico generale, non sembra tuttavia favorire il successo di prossime emissioni di nuovi BTP Italia.

Quotazioni e calcolo delle cedole dei BTP Italia

Le quotazioni dei BTP Italia precedentemente elencati possono essere scoperte direttamente sul sito della Borsa Italiana. Per ciò che riguarda il calcolo delle cedole, invece, viene effettuato con l’utilizzo di un coefficiente di indicizzazione, reperibile sul sito del MEF, ed è specifico per ogni emissione.

Per determinare l’importo esatto della cedola da corrispondere, è sufficiente moltiplicare la cedola reale per il capitale nominale investito e per il suddetto coefficiente di indicizzazione, tenendo conto delle rispettive scadenze.

Il BTP Italia conviene realmente?

Questa categoria di titoli si rivela efficace per salvaguardare l’investitore dall’erosione del valore dei propri risparmi, causata da tassi di inflazione elevati. Di conseguenza, un BTP Italia può rappresentare un valido strumento per agganciare il rendimento dell’investimento a un indicatore economico imprevedibile come l’inflazione.

Tuttavia, è complesso determinare in anticipo se un BTP Italia offrirà rendimenti superiori o inferiori rispetto a un BTP tradizionale per tutta la sua durata. L’intento e il vantaggio nell’acquisire Buoni del Tesoro Poliennali Italia consistono nel proteggersi contro un’inflazione elevata nel lungo periodo. L’obiettivo non è quello di massimizzare il guadagno.

In caso di deflazione, come sottolineato anche sul sito del MEF, le cedole vengono calcolate sul capitale nominale investito. Ciò assicura una protezione che si estende non solo al capitale stesso, ma anche agli interessi.

I premi fedeltà dei BTP Italia

Il premio fedeltà, riservato ai detentori di BTP Italia, è concesso esclusivamente a coloro che hanno acquistato il titolo durante la fase di emissione e lo mantengono fino alla sua scadenza, senza interruzioni. Pertanto, non spetta a chi lo ha ceduto o lo ha acquistato successivamente.

Nel tempo, l’importo del premio fedeltà è stato incrementato. Per i BTP Italia con scadenza ad aprile 2024, ottobre 2024, 2026 e 2027, il premio è fissato allo 0,4%, mentre per quelli con scadenza a maggio 2025, marzo 2028 e novembre 2028, ammonta allo 0,8%. L’unica eccezione è costituita dal BTP Italia 2030, caratterizzato da un doppio premio fedeltà.

I motivi per detenere o acquistare un BTP Italia, l’opinione di SoldiExpert SCF

I titoli indicizzati all’inflazione sono strumenti interessanti da valutare per una parte del portafoglio di molti risparmiatori per coprire magari il rischio “inflazione” in modo specifico ma non di facile comprensione per molti risparmiatori per il calcolo un po’ macchinoso della cedola ma anche perché il loro andamento è comunque collegato da una parte all’evoluzione dell’inflazione ma anche all’andamento della curva dei tassi d’interesse.

Ragione per cui se i tassi d’interesse balzano nettamente all’insù come è accaduto negli ultimi anni anche questi titoli se hanno duration medio-lunghe (come quelli contenuti in numerosi ETF e fondi) l’effetto negativo sui prezzi è in grado anche di annullare le maggiori cedole incassate temporaneamente in alcuni semestri.

La difesa quindi dall’inflazione di questi titoli non è sempre totale e negli scorsi mesi ha fatto discutere in Canada la proposta della ministra dell’Economia di togliere dal proprio paniere gli strumenti inflation linked per non suscitare troppe attese e conseguenti delusioni.

La storia insegna che il recupero dei rendimenti reali accusa una discreta lentezza a fronte delle fiammate inflazionistiche.

Le variabili quindi da considerare per comprendere questi titoli sono diverse e più complesse di quelle collegate a un titolo a tasso o collegato all’Euribor e bisogna tenerne conto.

Nei portafogli consigliati di SoldiExpert SCF questi titoli in base al profilo di rischio del cliente e alle sue esigenze possono trovare spazio e l’analisi da fare (per non incorrere in delusioni e cattive sorprese) è confrontarne prima di tutto l’andamento con un titolo a tasso fisso per comprendere il tasso di inflazione a pareggio sopra il quale questi titoli possono offrire un rendimento superiore.

Oppure ragionare in termini di rendimento reale che questi titoli possono offrire se l’obiettivo di tutto o di parte del proprio capitale è quello di voler ottenere un rendimento superiore a quello del tasso di inflazione.

Oggi (cosa non scontata fino a qualche anno fa) molti titoli inflation linked in Italia come negli Stati Uniti (i cosiddetti Tips) offrono rendimenti reali di circa il 2% agli attuali prezzi ed è un elemento da valutare partendo dall’assunto che prevedere con certezza (e capire quindi se è meglio posizionarsi su un titolo a tasso fisso o invece un BTP Italia) dove sarà esattamente l’inflazione fra 3 o 5 o 20 anni è impossibile.

In base ai prezzi dei Btp normale e collegati all’inflazione si può calcolare un tasso di pareggio e stimare l’inflazione futura oppure questo dato sull’inflazione futura si può stimare pure dall’andamento di alcuni future obbligazionari. Ma sempre di stime si tratta e lo mostra l’andamento di questi ultimi mesi dove l’inflazione, e soprattutto in Italia, è scesa nettamente di più di qualsiasi previsione che veniva formulata sia dal mercato che da tutti i più importanti organismi economici pubblici e privati.

Come società di consulenza finanziaria indipendente, SoldiExpert SCF si astiene dal formulare previsioni di mercato e supporta i risparmiatori nel costruire (o ristrutturare se è il caso) portafogli diversificati ed efficienti (tagliando i costi inutili collegati a molti strumenti mangia patrimonio), capaci di affrontare in modo equilibrato i possibili scenari futuri.

Ad ogni modo, ci sono anche diverse ragioni da considerare nel valutare come plus nei BTP Italia. Offrono una copertura contro l’inflazione futura, godono di una tassazione agevolata, sono esenti dalle imposte di successione e diverse emissioni godono di una buona liquidità.

Anche i BTP Italia possono quindi contribuire alla costruzione di un portafoglio efficiente e personalizzato (ed è molto ampia oggi l’offerta e convenienza di investire sull’obbligazionario sia in forma diretta con obbligazioni singole che tramite ETF specifici), che risponda alle proprie esigenze, in diversi casi e prevedendone una quota da calibrare in base al proprio profilo. E vi sono diversi casi in cui tali titoli possono perciò risultare particolarmente utili e, una consulenza una tantum o periodica, può rappresentare l’opzione migliore per individuare con SoldiExpert SCF la soluzione più adatta se inserirli o mantenerli in portafoglio.

Informazioni su SoldiExpert SCF

Questo contributo è stato realizzato con SoldiExpert SCF una delle principali società di consulenza finanziaria (SCF) indipendenti in Italia, specializzata nel assistere senza conflitti d’interesse (la remunerazione è esclusivamente a parcella, fee only) investitori piccoli e grandi nella gestione del proprio patrimonio, selezionare i migliori strumenti (azioni, obbligazioni, ETF, fondi..) o prodotti in base alle specifiche di ciascun cliente e supportarli con il proprio Ufficio Studi come strategie d’investimento e analisi.

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