Al via Onconnection, gli Stati generali dell’oncologia del Nord Ovest. Progetti e modelli regionali: innovazioni tecnologiche per diagnosi più precoci, abbattimento delle liste d’attesa e accesso equo alle cure

•Esperienze a confronto raccontate dai massimi esperti dell’oncologia di Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Lombardia: dall’impiego dell’intelligenza artificiale nell’attività di screening per la prevenzione del tumore del colon retto,al progetto pilota di monitoraggio dei pazienti con tumore al seno e al polmone, a tecnologie all’avanguardia per prevenire i tumori di testa e collo, fino alla grande rivoluzione digitale dello IEO per essere più vicini ai pazienti.

•Adesione agli screening oncologici: il 2021 ha segnato una ripresa ma serve sensibilizzare culturalmente i cittadini.“Non sempre hanno consapevolezza della reale scommessa sulla possibilità di guarigione con una diagnosi precoce”.

Torino, 17 novembre 2023–Al via ONCONNECTION -Stati Generali dell’Oncologia del Nord Ovest, evento organizzato presso la Dental School di via Nizza 230, a Torino, da Motore Sanità. Due giornate, il 17 e il 18 novembre, molto importanti per fare il punto sullo stato dell’arte dell’oncologia di Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Lombardia. Partecipano i massimi esperti per presentare le nuove frontiere tecnologiche e quei modelli organizzativi che cercano di gestire al meglio le innovazioni dirompenti che stanno attraversando l’oncologia del presente e del futuro.

Se all’ospedale Mauriziano di Torino è operativo un progetto che affiancherà un sistema di intelligenza artificiale allo screening per la prevenzione del tumore del colon retto, Azienda Zero di Regione Piemonte dal prossimo mese coordinerà su scala regionale un progetto pilota di telemonitoraggio di pazienti oncologici affetti da neoplasie mammarie o polmonari; se l’Associazione per la Prevenzione e la Cura dei Tumori Ets Odv calvalca l’innovazione tecnologica donando alla Head and Neck Cancer Unit della ASL Città di Torino, recentemente inaugurata, la colonna stroboscopica ed endoscopica, attrezzatura all’avanguardia per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori di testa e collo, le farmacie lombarde di Federfarma aderiscono al servizio di screening del colon retto per tagliare le liste d’attesa, mentre lo IEO Istituto Europeo di Oncologia di Milano, ha in corso un grande investimento per la completa digitalizzazione dell’istituto con la possibilità di avvicinarsi ai pazienti sviluppando i metodi più sofisticati di controllo e di contatto da remoto. Il tema al centro dell’attenzione è anche l’NGS (next generation sequencing)che sta diventando una metodica di impatto anche nella diagnostica di routine di alcuni tumori, tuttavia impone una formazione e un’equipe consolidata e a tutto tondo dell’anatomia patologica.Nel campo degli screening oncologici, se il 2021 ha segnato una ripresa dell’adesione, rimane molto lavoro da svolgere, soprattutto in termini di sensibilizzazione culturale dei cittadini che non sempre hanno consapevolezza della reale scommessa sulla possibilità di guarigione con una diagnosi precoce.

L’evento torinese è patrocinato daConsiglio Regionale del Piemonte, Stati generali Prevenzione e Benessere, A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino, ASL Città di Torino, Università degli Studi di Torino, F.A.V.O. Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, Associazione Io Raro, con il contributo incondizionato di Janssen, Sobi, Merck, GSK.

HORIZON SCANNING: ACCESSO EQUO E SOSTENIBILE DEI FARMACI INNOVATIVI

“L’Horizon Scanning, ovvero la capacità e la possibilità di prevedere quali saranno i farmaci innovativi dell’oncologia del futuro, è fondamentale per adattare l’organizzazione ad accettare le innovazioni”, spiega Claudio Zanon, Direttore Scientifico Motore Sanità. “Non c’è peggior innovazione di quella che non può essere accettata dall’organizzazione. È importante, dopo che EMA ha dato la possibilità di immettere sul mercato una serie di farmaci – alcuni dei quali davvero dirompenti perché in grado di cambiare non solo la qualità della vita, ma anche l’aspettativa di vita di molti pazienti -, che in Italia si accelerino i processi di introduzione di questi farmaci e che l’organizzazione delle Istituzioni e delle Aziende ospedaliere in primo luogo, ma anche delle ASL, dei clinici che ne sono a conoscenza e dell’organizzazione nel suo complesso, li possano prescrivere immediatamente ai pazienti (sia per quello che riguarda la farmacologia, sia la tecnologia). Oggi la tecnologia informatica e quella biologica stanno cambiando notevolmente quella che era l’oncologia classica, stiamo andando incontro a un’oncologia mutazionale attraverso le terapie geniche, i farmaci agnostici, le terapie targhetizzate e tutto questo consentirà che vengano in qualche modo omogeneamente prescritte su tutto il territorio italiano; cosa che qualche volta, ancora oggi, non avviene”.

Secondo Walter Locatelli, Presidente Io Raro “E’ importante in ambito oncologico istituire un gruppo di lavoro congiunto AIFA al tavolo tecnico per predisporre una ricognizione di farmaci e per poter redigere un elenco unico su base nazionale. Ma soprattutto, tra le azioni da intraprendere, un avvio di percorso di Horizon Scanning strutturato su tutti gli ambiti (da quello terapeutico già ben presidiato da AIFA a quello organizzativo, normativo, tecnologico), al fine di continuare a garantire nel breve e medio termine un accesso equo e sostenibile alle innovazioni”.

CENTRI HUB, OSPEDALI DI TERRITORIO E TERRITORIO PER LA GESTIONE DELLA MALATTIA

Ogni anno in Regione Piemonte vengono diagnosticati oltre 30.000 casi di neoplasia. La sopravvivenza a 5 anni è superiore al 60% nelle donne e solo lievemente inferiore negli uomini. La probabilità di guarigione o di sopravvivenza a lungo termine con una cronicizzazione della malattia aumenta ogni anno. “Pertanto – spiega Massimo Aglietta, Coordinatore Responsabile Indirizzi Strategici della Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta e Professore di Oncologia Medica presso l’Università degli Studi di Torino – diventano necessari modelli organizzativi nei quali l’ospedale non può essere l’unico centro di riferimento del paziente. In questa ottica si muove la regione Piemonte con un modello organizzativo che prevede centri Hub (ospedali con competenze specifiche) per l’impostazione e la terapia iniziale di situazioni patologiche complesse, ospedali territoriali per il prosieguo della cura dopo terapie ad alta complessità o per il trattamento di neoplasie meno complesse e il territorio attraverso i distretti e le case della salute per il trattamento non solo della fase terminale della malattia ma anche della malattia cronicizzata o per il follow up della malattia potenzialmente guarita”.

L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER DIAGNOSTICARE IL TUMORE DEL COLON RETTO

In Italia il tumore del colon-retto rappresenta la patologia oncologica più frequente su tutti i tumori diagnosticati, rappresentando il 14% del totale, si colloca al secondo posto come causa di morte oncologica sia per gli uomini che per le donne. In Piemonte le stime indicano un numero medio annuo di 2.167 nuovi casi di tumore negli uomini e di 1.857 nelle donne, mentre il numero medio di decessi all’anno è di 888 negli uomini e 772 nelle donne. Negli anni si è osservato un moderato aumento dell’incidenza ed una moderata diminuzione della mortalità: ciò potrebbe essere ragionevolmente attribuibile ai miglioramenti dei risultati terapeutici resi possibili anche dalla diagnosi precoce.

All’ospedale Mauriziano di Torino è operativo un progetto che affiancherà un sistema di intelligenza artificiale allo screening per la prevenzione del tumore del colon retto. “I gastroenterologi della Gastroenterologia e del Centro di Endoscopia digestiva avanzata, utilizzeranno, infatti, il nuovo sistema Gi-Genius di Medtronic, che ha richiesto un investimento di 44mila euro, per il rilevamento dei polipi del colon, come ulteriore livello di controllo durante le colonscopie– spiega Rosella Spadi, Segretario Regionale AIOM Piemonte-Valle d’Aosta e Dirigente Medico AOU Città della Salute e della Scienza di Torino -. Il sistema aiuterà a idenficare in maniera più precisa e accurata le lesioni presenti contribuendo a ridurre i tassi di polipi precancerosi mancanti.Questa tecnologia pionieristica ha un impatto diretto e la capacità di migliorare lo screening e la prevenzione del cancro al colon retto. Diversi studi hanno dimostrato che la colonscopia assistita dall’Intelligenza artificiale può aumentare i tassi di rilevamento dei polipi e ogni aumento dell’1% del tasso di rilevamento degli adenomi riduce il rischio di cancro del colon-retto di circa il 3%. Attualmente il sistema Gi Genius ha dimostrato di aumentare il tasso di rilevamento dell’adenoma del colon del 14% rispetto alla colonscopia standard. Fungendo da secondo osservatore, sempre attivo, del gastroenterologo, il modulo ha un tasso di sensibilità per le lesioni del 99,7% con meno dell’1% di falsi positivi. Si può facilmente intuire il vantaggio offerto dall’Intelligenza artificiale che, affiancandosi all’endoscopista funziona come un secondo osservatore durante la colonscopia stessa, con l’obiettivo di rilevare le lesioni prima che diventino tumori o perlomeno di effettuare una diagnosi precoce”.

IL PROGETTO PILOTA DI AZIENDA ZERO DI TELEMONITORAGGIO DI PAZIENTI ONCOLOGICIE IL RUOLO DELLA RETE PIEMONTESE

Azienda Zero Regione Piemonte dal prossimo mese coordinerà su scala regionale un progetto pilota di telemonitoraggio di pazienti oncologici affetti da neoplasie mammarie o polmonari. Un progetto esemplare di gestione dell’innovazione.“È ampiamente dimostrato a livello scientifico che la prognosi di un paziente oncologico non dipende unicamente dalla gestione ottimizzata del farmaco e dalla sua accessibilità, ma verte anche sulla gestione multidisciplinare delle cure in una logica di team. La prognosi migliora ove le innovazioni vengano gestite in maniera integrata e multiprofessionale – spiega Carlo Picco, Direttore Generale ASL Città di Torino e Commissario Azienda Sanitaria Zero Regione Piemonte -. L’obiettivo di superamento dei silos in oncologia si è potuto raggiungere unicamente attraverso l’adozione del modello delle reti clinicoassistenziali di rete, così come definite da AGENAS, riducendo le variabilità intraregionali. Ne sono un esempio abbastanza recente i MTB (molecular tumor board) che Regione Piemonte ha deliberato nel 2021, per sviluppare le tematiche dell’oncologia di precisione e di personalizzazione delle cure, oltre alla definizione sempre in un’ottica di rete delle sedi ove eseguire test di profilazione genomica”.

Come organizzare oggi le reti e quali modelli di offerta assistenziale sono necessari? “La Rete oncologica del Piemonte-Valle d’Aosta– prosegue Picco –diventa il contesto ottimale ove sistematizzare su scala regionale competenze ed esperienze professionali, proporre nuovi modelli organizzativi, uniformare comportamenti professionali e procedure secondo le migliori evidenze cliniche, potenziare gli ambiti della ricerca e della formazione, garantire equità di accesso. In Azienda Zero abbiamo una struttura complessa dedicata alle Reti di Patologia con questo scopo nel rispetto dei seguenti denominatori comuni: rispondere tempestivamente alla richiesta di presa in carico e uniformare l’offerta assistenziale in termini di sicurezza e qualità su tutto il territorio regionale”.

CITTA’ DELLA SALUTE E DELLA SCIENZA, CENTRO DI RIFERIMENTO E DI ECCELLENZA REGIONALE E NAZIONALE

“L’Oncologia è un campo in continua evoluzione e con nuove metodologie diagnostiche e modelli di cura. Tutto ciò cercando di far conciliare l’introduzione di farmaci innovativi con la sostenibilità della spesa – dichiara Giovanni La Valle, Direttore generale Città della Salute di Torino -. Siamo orgogliosi del fatto che anche in questo campo la Città della Salute di Torino sia un Centro di riferimento e di eccellenza sia a livello regionale che nazionale per il paziente adulto e per il paziente pediatrico”.

TECNOLOGIA ALL’AVANGUARDIA PER PREVENIRE E DIAGNOSTICARE I TUMORI TESTA-COLLO

I tumori maligni del distretto testa-collo rappresentano in Italia circa il 3% di tutti i tumori maligni. Ogni anno si diagnosticano circa 13.000 nuovi casi e la maggior parte di essi si osserva nella popolazione maschile (7.300 casi). L’incidenza annuale è 18/100.000 abitanti, un dato simile a quello riscontrato nella Unione Europea. La malattia è tre volte più frequente nel nord del paese. Sulla base dei dati delle SDO, nel periodo gennaio 2015 – dicembre 2019 sono stati rilevati 4.811 nuovi casi di tumore testa-collo in Piemonte, e 832 casi nel 2020, di cui 689 verificatisi dall’inizio dell’epidemia di COVID-19 in Italia, ovvero marzo 2020.

L’Associazione per la Prevenzione e la Cura dei Tumori ETS ODV ha acquistato la colonna stroboscopica ed endoscopica, un esempio di tecnologia all’avanguardia per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori di testa e collo, per il nuovo “Head and Neck Cancer Unitdi Torino, prima struttura organizzativa ospedaliero/territoriale in Italia interamente dedicata alla gestione della patologia oncologica del distretto testa e collo. “La colonna stroboscopica ed endoscopica è un’attrezzatura fornita da Xion Medical e sarà operativa nell’ambito del servizio permanente di prevenzione e diagnosi precoce presso il centro servizi dell’Oncologia cervico-cefalica del poliambulatorio di via Montanaro 60. Verranno eseguite ogni settimana circa 30 visite gratuite di screening endoscopico.È un dono speciale che facciamo ai cittadini, in linea con la mission dell’Associazione, che è quella di rafforzare la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori. Il nostro dono è un modo per dire grazie a tutti i sostenitori” spiega Giulia Gioda, Presidente dell’Associazione per la Prevenzione e la Cura dei Tumori ETS ODV.

ADESIONE AGLI SCREENING ONCOLOGICI, FAVO: SERVE PIU’ SENSIBILIZZAZIONE E INFORMAZIONE

Nel rapporto 2023 (https://osservatorio.favo.it/quindicesimo-rapporto/parte-prima/screening-oncologici-ad-un-anno-pandemia/) dell’Osservatorio sulla condizione assistenziale dei malati oncologici di FAVO-Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (https://osservatorio.favo.it/osservatorio/)vengono analizzate le principali criticità aggravatesi nel post pandemia e, ancora una volta, viene evidenziata la grande disomogeneità all’interno del sistema Italia.

“Il 2021 ha segnato una ripresa dell’adesione agli screening ma rimane molto lavoro da svolgere, soprattutto in termini di sensibilizzazione culturale dei cittadini, i quali non sempre hanno consapevolezza del grande investimento organizzativo che lo screening comporta e soprattutto della reale scommessa sulla possibilità di guarigione con una diagnosi precoce – spiega Paola Varese, Presidente del Comitato Scientifico FAVO -. Il Piemonte ha nel corso del 2023 modificato la propria organizzazione abbandonando la rettosigmoidoscopia e, in linea con altre Regioni, ha optato per la ricerca del FIT (sangue occulto) come test primario di screening, anticipando al tempo stesso l’età di invito ai 50 anni e estendendola fino ai 74 anni. Vedremo nei prossimi anni l’impatto sulle nuove diagnosi precoci”.

FARMACIE E SCREENING COLON RETTO: COSI’ SI RIDUCONO LE LISTE DI ATTESA

Come spiega la Presidente di Federfarma Lombardia Annarosa Racca“il coinvolgimento sempre maggiore delle farmacie nella gestione della cronicità e nel monitoraggio dell’aderenza terapeutica, ma anche a sostegno alle campagne di screening e prevenzione fa sì che esse forniscano un contributo importante al mantenimento della buona salute e alla sostenibilità del sistema sanitario, contribuendo anche al taglio delle liste d’attesa. Un esempio in questa direzione è l’adesione completa delle farmacie lombarde al servizio di screening colon retto: in questo modo i cittadini possono beneficiare della capillarità della rete di farmacie sul territorio per eseguire gratuitamente il test di sangue occulto nelle feci e limitare il rischio di sviluppare un tumore subdolo e spesso silente come quello al colon retto”.

IEO, CURE PIU’ PERSONALIZZATE E RIVOLUZIONE DIGITALE PER ESSERE PIU’ VICINI AI PAZIENTI

Lo IEO è un Istituto che da sempre ha abbinato ricerca e cura per garantire la miglior qualità ai pazienti. “Quello che stiamo sviluppandoè un piano ambizioso di personalizzazione dei trattamenti, e quindi di trovare la miglior soluzione per ogni singolo individuo. Quello che oggi è definita come oncologia di precisione. Per realizzare questo, occorre anzitutto creare una condizione di reale multidisciplinarietà, con una integrazione di tutte le competenze, e la relativa discussione di tutti i nostri casi clinici, una o due volte la settimana” spiega Roberto Orecchia, Direttore Scientifico Istituto Europeo di Oncologia.

Ogni anno in IEO vengono praticati più di 15mila test mediante piattaforme genetiche/molecolari, e sulla base delle risultanze offre farmaci specifici per terapie target, anche sperimentali grazie agli oltre 700 studi clinici attivi, od ancora, nel caso di patologie orfane, mediante il passaggio al Molecular Tumor Board. In ambito chirurgico grande spazio ai trattamenti mini-invasivi e alla robotica, con l’applicazione di metodiche assai avanzate di realtà aumentata ed intelligenza artificiale. “In diagnostica per immagini e radioterapia abbiamo realizzato grandi investimenti in strumenti di risonanza magnetica, che pratichiamo anche con esame whole body, in Medicina Nucleare con nuovi traccianti per prostata e mammella, e terapie radiorecettoriali, in radioterapia con la terapia mediante protoni, che sarà funzionante nel prossimo dicembre – prosegue il professore Orecchia -. Grande spazio alla prevenzione, sia primaria per incidere sugli stili di vita, che secondaria, con gli screening per il tumore della mammella (mammografia con contrasto, tomosintesi, risonanza magnetica), ginecologici, del colon retto e del polmone con la TC a basso dosaggio per i forti fumatori. Lasciamo ampio spazio anche alla ricerca di base, con oltre trecento scienziati che lavorano nel nostro Campus, e che si occupano dei meccanismi di base che stanno alla base della formazione e crescita dei tumori, oltre a quelli dell’immunologia e di tutte le scienze omiche”. “Per quanto attiene il futuro – conclude il Direttore dello IEO -, ad oggi abbiamo realizzato e quindi saranno in forte sviluppo negli anni a venire, le terapie cellulari (CAR-T e vaccini a cellule dendritiche), e la Protonterapia. Abbiamo in corso un grande investimento per la completa digitalizzazione del nostro istituto, creando una enorme banca dati integrata, e la possibilità di avvicinare lo IEO ai pazienti, sviluppando i metodi più sofisticati di controllo e di contatto da remoto”.

NGS, CAPILLARITA’ O CONCETRAZIONE DEGLI ESAMI?

“L’NGS – come spiega Anna Sapino, Past President SIAPEC – sta diventando una metodica di impatto anche nella diagnostica di routine di alcuni tumori. Tuttavia, l’utilizzo appropriato di ampi pannelli genici, impone una formazione e un’equipe consolidata e a tutto tondo dell’anatomia patologica, tanto più sono complesse le analisi da effettuare. Occorre una condivisione delle modalità di refertazione per evitare difformità e facilitare la comprensione dei risultati. Inoltre, solo una condivisione tra i professionisti nei gruppi multidisciplinari rende efficace l’utilizzo dei risultati stessi”.

Veronica Errigo, Coordinatore SIAPEC Società italiana di Anatomia Patologica e Citologia Diagnostica, Regione Liguria, spiega che “la routine degli esami NGS è rappresentata dal sequenziamento di regioni definite (targeted sequencing), con pannelli che possono spaziare da poche decine a centinaia di geni. NGS targeted non deve necessariamente essere concentrata in un HUB, ma è alla portata di laboratori di anatomia patologica con expertise in biologia molecolare. Il coordinamento dei patologi liguri ha in progetto di sviluppare un’attività di rete Hub e Spoke per NGS non gerarchico considerato che i costi di NGS targeted sono inferiori a quelli delle tecniche alternative con PCR”.

“Regione Lombardia con la DGR 7044 del 26/9/2022 ha fatto un importante lavoro di ridefinizione dei requisiti specifici autorizzativi e di accreditamento dei centri di anatomia patologica al fine di tutelare la qualità e la sicurezza delle prestazioni in un percorso di valorizzazione delle competenze dei professionisti – spiega Antonina Parafioriti, Coordinatore SIAPEC – Società italiana di Anatomia Patologica e Citologia Diagnostica, Regione Lombardia -. In un’ottica green laboratory, con la DGR 6989 del 19/9/22, Regione Lombardia ha attivato l’efficientamento dell’utilizzo delle tecnologie disponibili con l’istituzione delle NGS facility e si propone di formalizzare il Molecular Tumor Board regionale con articolazioni funzionali nel territorio, in ottemperanza al DM del 30 maggio 2023 come strumento di appropriatezza della medicina di precisione in oncologia”.

“Il sequenziamento genomico in parallelo (NGS) consiste in una serie di tecniche di indagine che spaziano dall’analisi di geni target, fino al sequenziamento dell’intero genoma – spiega Claudia Manini, Dir SC Anatomia Patologica ASL Città di Torino Coordinatore Segreteria Regionale Siapec Piemonte-Valle d’Aosta -. Il ruolo del patologo comprende la gestione dei campioni tissutali da sottoporre ad analisi, la scelta delle procedure più idonee e l’integrazione della diagnosi isto-citopatologica con i dati biomolecolari: pertanto è divenuto centrale nelle decisioni volte a definire un efficace modello di governance per garantire l’equo accesso ai test da parte dei pazienti”.

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