Cemento e calcestruzzo: impatto ambientale e alternative green

(Adnkronos Salute) – Cemento e calcestruzzo sono i materiali base di qualsiasi opera edile. Per questo, ogni anno, ne vengono prodotte quantità esorbitanti. Parliamo di qualcosa come 4,37 miliardi di tonnellate, secondo i dati riportati dal Global Cement Market Report 2022, da cui deriva una produzione di 14 miliardi di metri cubi di calcestruzzo, del quale, ricordiamo, il cemento fa parte come elemento legante. Logico che una produzione di tale portata comporti numeri elevati anche in termini di impatto ambientale. Nello specifico, tra processi chimici e termici la produzione di cemento nel mondo produce circa 1,47 miliardi di tonnellate di CO2, che corrispondono all’8% delle emissioni globali di CO2. Senza dimenticare la questione dei rifiuti di materiali cementizi. Dunque, risulta necessario pensare a soluzioni green in grado di ridurre drasticamente l’impatto ambientale di cemento e calcestruzzo, anche considerando che la domanda di cemento è in costante aumento per soddisfare la richiesta sia dei grandi paesi occidentali, USA in primis, che di quelli emergenti, dove l’aumento di popolazione e ricchezza porta alla necessità di costruire edifici e infrastrutture.
Il problema dell’impatto ambientale del cemento e del calcestruzzo ha diverse sfaccettature. Se da un lato infatti bisognerebbe diminuire il consumo di materie prime per ridurre le emissioni, dall’altro si dovrebbero mettere a punto soluzioni per riassorbire la CO2 emessa e riutilizzare i prodotti di scarto in modo da ridurre la richiesta di materie prime naturali. Tutto ciò, senza trascurare l’aspetto dei costi che logicamente non devono essere troppo onerosi per le aziende. Uno degli approcci più innovativi riguarda l’utilizzo di cemento e calcestruzzo green. In sintesi, si tratta di materiali del tutto simili a quelli tradizionali che incorporano materiali di scarto o di riciclo, che vengono prodotti con tecniche che riducono l’impatto ambientale oppure che abbiano prestazioni superiori o un ciclo di vita sostenibile. Una delle possibilità offerte dall’innovazione tecnologica è quella di sostituire il carbonato di calcio, che costituisce la base del cemento, con nanotecnologie e nanomateriali che permettono di rendere il materiale cementizio più denso e resistente all’usura. Tra questi materiali innovativi citiamo i nanotubi di carbonio ovvero fogli di grafene che, secondo alcuni studi, sarebbero in grado di aumentare la resistenza alla compressione. Inoltre, questa tecnologia permetterebbe al materiale cementizio di automonitorarsi sulla base di variazioni di potenziale elettrico quando sottoposto a stress e, quindi, di prevenire possibili fessurazioni o cedimenti.
Un’altra possibile opzione per produrre cemento e calcestruzzo green riducendo la CO2, è quella di impiegare composti geopolimerici inorganici nella composizione del cemento. Una soluzione che oltre a ridurre le emissioni inquinanti non intacca le performance dei materiali. Infine, nella composizione dei materiali per produrre il cemento potrebbero essere impiegati residui industriali come le ceneri prodotte dalla combustione del carbone, gli scarti del vetro e della produzione di ghisa.

(Adnkronos)