Servizi immobiliari: quanto vale il settore in Italia?



Scenari Immobiliari, istituto indipendente di studi e ricerche, ha scattato un’interessante fotografia dello stato attuale del mercato immobiliare e del settore delle costruzioni con l’annuale “Rapporto sui servizi immobiliari in Europa e in Italia”. Tra i dati più interessanti del report, emerge che in Italia sia il settore delle costruzioni che dei servizi immobiliari sono in lieve crescita e hanno fatto meglio rispetto ai principali Paesi del Vecchio Continente. In particolare, nel 2022 i servizi immobiliari vedono aumentare rispetto al 2021 il peso percentuale sulla ricchezza nazionale dal 13,7% al 13,9% (quasi 2,5 punti in più della media europea), le costruzioni crescono dal 4,9% al 5,2% del PIL. Il nostro Paese si conferma al primo posto anche relativamente al numero di imprese di servizi immobiliari, oltre 246 mila. Si tratta per lo più di piccole e micro realtà composte in media da 1,3 addetti diretti, contro una media europea di 2,3 addetti.
Parlando di fatturato, complessivamente nei cinque grandi Paesi europei (Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Spagna), i servizi immobiliari nel 2022 valgono circa 365 miliardi di euro, con una crescita del 2,7% rispetto al 2021. Tra i Paesi considerati, la Germania registra il fatturato più elevato con 130 miliardi di euro (+3,4% rispetto al 2021), segue il Regno Unito con 82 miliardi (+3%), quindi la Francia con 76,6 miliardi (+0,8%). In Italia il settore dei servizi immobiliari vale 36,5 miliardi di euro di fatturato nel 2022, con una crescita di 1,4% rispetto all’anno precedente. Su base annua l’incremento maggiore si è avuto in Spagna con +5,6%. Al contrario, il fatturato medio pro-capite risulta in calo in tre dei cinque Paesi considerati: in Italia la diminuzione è del 2,6%, in Francia del 4,1%, nel Regno Unito del 4,2%.
In termini di forza lavoro, i servizi immobiliari a livello continentale nel 2022 contano oltre 2,1 milioni di addetti, con un’incidenza dell’1,4% sul totale della forza lavoro. In Italia sono circa 331 mila addetti, ovvero l’1,3% della forza lavoro complessiva, con una variazione positiva nel numero di 4,1% rispetto al 2021.

(Adnkronos)