Padova alla Pari: anche la Provincia all’evento sulla Parità di Genere

Paola Berto - consigliera Provincia di Padova

Oggi, presso il Centro Congressi Villa Ottoboni a Padova, si è tenuto “Padova alla pari”, una giornata dedicata alla Parità di Genere e alle sue molteplici implicazioni nel lavoro, nella comunicazione, nell’arte, nella politica, nell’economia e nella società. L’evento ha visto confrontarsi opinioni e modelli che possano concretamente contribuire a un reale equilibrio di genere nella società, e ha fornito l’occasione di lanciare i 4 progetti finanziati nella provincia padovana del progetto P.A.R.I. (Progetti e azioni di rete innovativi per la parità di genere) confinanziato dall’Unione europea insieme a Coesione Italia e Regione Veneto. Dopo un momento iniziale con contributi di esperti e istituzioni (Università di Padova, Consigliera di parità, Comitato Imprenditorialità, Comune di Padova, Ufficio Scolastico Provinciale) si sono tenuti 4 workshop paralleli proprio dei progetti finanziati:
ASCOM PADOVA – Progetto In-credibili: divario retributivo e parità di genere sulle tematiche del divario retributivo
CESCOT VENETO – Progetto COCO sulle tematiche dell’imprenditorialità femminile
FOREMA – Progetto SIADOM sulle tematiche della diversity e modelli organizzativi del lavoro
IRECOOP VENETO – Progetto P.L.U.S.: Più Leadership e Uguaglianza per lo Sviluppo sulle tematiche della  leadership femminile e ruoli apicali nella società

I lavori, aperti dalla professoressa Monica Fedeli dell’Università di Padova, hanno visto, tra gli altri, due interventi della Provincia di Padova: quelli della Consigliera di parità della Provincia, Silvia Scordo, e di Paola Berto, Consigliera provinciale allo Sviluppo economico e alla Promozione delle eccelenze padovane.
Vengono riportati qui.

INTERVENTO DI SILVIA SCORDO – Consigliera di parità della Provincia di Padova

La Consigliera di Parità, lo specifico per chi non lo conoscesse, è una figura istituzionale che si occupa di promuovere e controllare l’attuazione dei principi di uguaglianza, opportunità e non discriminazione tra uomini e donne nel mondo del lavoro (D.Lgs. 198/2006). Interviene in tutti i casi nei quali si riscontri la discriminazione di genere, nei luoghi di lavoro pubblici e privati. 
Quale Consigliera di parità della Provincia di Padova ma anche come cittadina di questo territorio, sono fiera che a Padova prenda vita un progetto come questo, interamente dedicato alla Parità di genere e alle sue molteplici implicazioni, con un approccio che non si ferma all’analisi delle criticità bensì che cerca e propone soluzioni concrete. 
Ho creduto fin da subito a questo progetto, che vede riunite alcune tra le più importanti associazioni di categoria del territorio, sostenendolo con il mio partenariato.
Emerge infatti forte e chiara la consapevolezza che puntare al raggiungimento della parità di genere è fondamentale non solo in termini etici ma anche di concreto miglioramento in termini di business, poiché in un ambiente in cui tutti si sentono a proprio agio e possono esprimere la propria unicità, le persone sono sottoposte a minor stress e lavorano meglio.
Che questa sia la strada giusta da percorrere lo conferma il fatto che il premio Nobel per le scienze economiche sia stato consegnato proprio ad una donna economista, Claudia Goldin, che con i suoi studi dedicati al Gender Pay Gap, ha fornito il primo resoconto completo della partecipazione delle donne al mercato del lavoro e ha rivelato le cause del cambiamento e le principali fonti del divario di genere ancora esistente. 
Ma passiamo ai fatti.
Il mio mandato è iniziato a fine luglio del 2020 con una partenza un po’ rallentata a causa del covid e alla mancanza di fondi. Nel 2021 poi la Provincia di Padova mi ha dotato di un fondo e ho potuto quindi essere più attiva, per esempio ho potuto mettere a disposizione delle/dei lavoratrici/lavoratori il servizio di consulenza gratuita di un avvocato esperto in diritto antidiscriminatorio. Mi confronto quotidianamente con lavoratrici che mi chiedono sostegno per dirimere situazioni, più o meno gravi, di discriminazione di genere e intervengo per sensibilizzare i datori di lavoro verso questa problematica. Le segnalazioni di discriminazione pervenute ad oggi sono oltre il centinaio e riguardano solitamente demansionamento e discriminazioni legate alla maternità, all’utilizzo dei permessi L. 104 e di avanzamento di carriera, fino ad arrivare alla violenza sessuale in ambito lavorativo. Anche in fase preselettiva sono discriminanti eventuali scelte rivolte alla cura della famiglia.  
Come Consigliera di Parità, oltre ad avere portato avanti il progetto Di pari passo camminando, rivolto alle scuole per sensibilizzare le nuove generazioni alla Parità di genere combattendo gli stereotipi che si formano fin dalla giovane età, ho sottoscritto vari protocolli d’intesa con l’obiettivo di fare rete con il territorio; ricordo ad esempio quello con l’Ispettorato territoriale del lavoro di Padova, con le Organizzazioni sindacali, con le Associazioni di Categoria e gli Ordini professionali, con il Centro Veneto Progetti Donna.
Inoltre, la rete delle Consigliere di Parità della Regione Veneto, guidate da Veneto Lavoro,  sta per lanciare una campagna informativa per dare attuazione alla Legge regionale 15 febbraio 2022, n. 3 “Disposizioni per la promozione della parità retributiva tra donne e uomini e il sostegno all’occupazione femminile stabile e di qualità” e il REGOLAMENTO REGIONALE 12 maggio 2023, n. 3 – Disciplina delle misure e degli interventi per la promozione della parità retributiva, dove vengono delineate le indicazioni per la costruzione del Registro delle Imprese Virtuose. L’intento è proprio quello di promuovere una cultura organizzativa antidiscriminatoria non solo dal punto di vista economico (Gender Pay Gap) ma anche sociale, ed incentivare permanenza, reinserimento e affermazione delle donne nel mondo del lavoro. A questo servirà la costituzione del Registro delle imprese virtuose, che riguarda tutte quelle imprese del territorio che si distinguono in materia retributiva di genere e di pari opportunità nel lavoro. 
Mi metto a disposizione di questo grande progetto, fiduciosa che, con la collaborazione di tutti gli attori del territorio impegnati nella realizzazione delle Pari Opportunità, si possano raggiungere grandi risultati.  

La Consigliera di Parità, Silvia Scordo


INTERVENTO DI PAOLA BERTO – Consigliera della Provincia di Padova allo Sviluppo economico e alla Promozione delle eccellenze padovane

Il gender gap, ovvero la discrepanza tra uomini e donne in vari aspetti della vita, affonda le radici in stereotipi e schemi di pensiero che hanno storicamente confinato le donne al ruolo di madri e mogli, limitandole principalmente alle responsabilità familiari. Sebbene la società moderna abbia fatto progressi significativi verso l’uguaglianza, il gender gap persiste in vari settori, in particolare nel mondo del lavoro, che costituirà il fulcro del mio intervento.
La parità di genere rimane un obiettivo elusivo per molte donne. Questo emerge chiaramente dalla survey EY – SWG intitolata “La leadership al femminile nel mondo del lavoro”, condotta su un campione di oltre 700 lavoratrici e manager italiani. Rispetto al 2022, un numero crescente di donne ritiene che nelle proprie aziende esista uno scarto salariale tra uomini e donne (55%, +7% rispetto all’anno precedente) o che le opportunità di carriera siano ineguali tra i generi (61%, +9% rispetto al 2022). Secondo loro, le principali barriere alla crescita della leadership femminile sono legate alle difficoltà di conciliare lavoro e famiglia (per l’86% delle intervistate) e alla limitata partecipazione degli uomini (74%).
Il raggiungimento dell’uguaglianza di genere è un obiettivo dell’Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo Sostenibile e rappresenta uno dei pilastri del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. C’è un cambiamento in atto: dalle direttive dell’Unione Europea sulle quote di genere nei consigli di amministrazione delle società quotate, alla parità salariale, alla legislazione italiana sulla certificazione di genere. Le aziende italiane devono prepararsi a questo cambiamento. Valorizzare i talenti femminili è cruciale per l’economia e la società in generale poiché stimola l’innovazione e aumenta la resilienza. Ora, più che mai, è necessario agire in modo coordinato e incoraggiare azioni concrete e coraggiose per sostenere e promuovere le donne nel mondo del lavoro.
Tuttavia, il dinamismo femminile non sempre riceve il supporto necessario da parte delle imprese. Come dimostrato dallo sciopero generale “kvennafrí” in Islanda, le donne stanno cercando di mettere in luce le disuguaglianze di genere nel paese e di chiamare le istituzioni a impegnarsi attivamente nella lotta contro la violenza di genere. In questo sciopero, le donne non lavoreranno. Le insegnanti non faranno lezione, le impiegate non si presenteranno in ufficio, le postine non consegneranno la posta, le panettiere non faranno il pane, le vigilesse non presiederanno le strade, le commesse diserteranno i negozi e persino la premier Katrín Jakobsdóttir si asterrà dal lavoro per un giorno. Le donne non faranno il bucato né la spesa; non puliranno il bagno e non stireranno le camicie. Si dimenticheranno dell’appuntamento dal pediatra e del compleanno dello zio.  Questo è un potente segnale che mostra quanto sia gravoso il carico mentale delle donne, ancor più del carico fisico.
Queste rappresentano solo alcune delle sfide che dobbiamo affrontare per raggiungere la parità di genere. È un obiettivo ambizioso, ma essenziale per la vitalità della nostra società e dell’economia.

 

 

(Provincia di Padova)