Italia-Germania, Buck (Ahk Italien): ”No arretramento in interscambio, rapporti solidi”

(Adnkronos) – La Camera di Commercio Italo-Germanica AHK Italien, associazione di imprese italo-tedesche e rappresentanza ufficiale dell’economia tedesca in Italia, ha presentato un position paper sul tema della transizione energetica e digitale. Dalla mobilità elettrica alle comunità energetiche, dalle leve fiscali per l’efficientamento energetico fino ai datacenter, tanti i temi toccati per contribuire con proposte concrete alla decarbonizzazione del sistema produttivo italiano tutelandone il ruolo nell’economia europea e aumentando l’interconnessione con la Germania, con cui l’Italia ha sul piano economico un rapporto strutturale. Alla stesura del documento strategico hanno contribuito aziende socie AHK Italien, con sede in Italia e casa madre tedesca (EON, Volkswagen, Siemens, Lanxess, Rittal, RWE).  

“Pur nel complicato quadro economico europeo, i rapporti italo-tedeschi -spiega intervistato da Adnkronos/Labitalia Jörg Buck, consigliere delegato Ahk Italien- sono solidi: i dati del primo semestre 2023, ad esempio, non mostrano arretramenti dell’interscambio, che negli ultimi anni è cresciuto a livello record nonostante pandemia e guerra. Ovviamente, però, l’inflazione si fa sentire: in alcuni settori vediamo per esempi cali parziali dei volumi. Le aziende tedesche in Italia generano un fatturato di oltre 96 miliardi di euro, occupando quasi 200 mila persone. Rappresentano, pertanto, una componente nevralgica dell’economia italiana. Nel contesto attuale, occorre che la politica prenda sempre più coscienza di quanto Italia e Germania sono connesse: un unico ecosistema produttivo, che va quindi coordinato e tutelato”, sottolinea.  

Secondo Buck “Il documento ‘La transizione al bivio: proposte strategiche in materia energetica e digitale’, nasce perché la fase attuale, con la sua forte incertezza a breve termine, necessita di un piano a medio e lungo termine, tanto normativo quanto industriale: interventi in materia di burocrazia e mobilitazione delle risorse, innovazione nella produzione e distribuzione energetica, un approccio coordinato alla mobilità sostenibile e ai suoi bisogni infrastrutturali, uno sguardo più strategico a data center e gigafactory”.  

Per Buck gli aspetti salienti del Paper in tema energetico consistono nel fatto che “occorre sostenere la decarbonizzazione dell’industria attraverso un quadro normativo semplice e chiaro. Per questo nel testo sottolineiamo la necessità di definire quanto prima le aree idonee per la realizzazione degli impianti di produzione di rinnovabili, dialogando tra imprese e livelli locali e ottimizzando la rete di distribuzione anche guardando a modelli di sicuro interesse come il progetto PlatOne, che utilizza l’intelligenza artificiale e la blockchain per ottimizzare la catena di distribuzione. Serve inoltre definire il quadro regolatorio di regime sulle comunità energetiche, atteso ormai da molto tempo e che avrebbe effetti rilevantissimi tanto per l’industria quanto per i privati”, sottolinea.  

“È fondamentale inoltre -spiega Buck- proseguire sulla strada dell’efficientamento energetico attraverso innovazione e leve fiscali specifiche per le imprese. Sulla mobilità sostenibile, poi, è tempo che l’Italia si metta al passo del resto d’Europa, attraverso interventi infrastrutturali e lo sblocco di risorse già previste per sviluppare il settore”.  

Per il presidente della Camera di commercio Italo-tedesca “nell’ambito della transizione energetica e ambientale, le tecnologie intelligenti per il monitoraggio e l’efficientamento degli edifici (abitativi e produttivi) e dell’uso delle reti svolgono un ruolo cruciale, su cui troppo spesso l’Italia ancora arranca. Incentivare l’adozione di sistemi digitali di gestione dell’energia per le grandi aziende può produrre sensibili miglioramenti dell’efficienza energetica. Inoltre, per accompagnare la filiera italiana nella transizione ecologica e beneficiare delle nuove opportunità che questa apre alle imprese, è necessario promuovere, incentivare e favorire lo sviluppo di gigafactory sul territorio nazionale”, aggiunge ancora.  

“Questo non solo attraverso strumenti di finanziamento e fondi dedicati, ma anche attraverso strategie sistemiche discusse con le imprese. Anche sui datacenter serve un cambio passo, riconoscendoli come infrastrutture di importanza strategica, ottimizzando il piano Transizione 4.0, affianco l’Italia alle quattro aree europee storicamente di maggior interesse (Francoforte, Londra, Amsterdam e Parigi) per sfruttare la nostra posizione di straordinaria importanza geostrategica”, conclude Buck.  

(Adnkronos – Lavoro)

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