Hamas colpita, 3 leader uccisi. Alta tensione Israele-Libano


Morti in diversi attacchi Jamila al-Shanti, prima donna leader di Hamas, Jihad Muheisen, capo della Sicurezza e Rafat Abu Hilal capo militare della Jihad. In Cisgiordania arrestato alto esponente del movimento. A Gaza 3.500 morti e oltre 12mila feriti. Esercito: “Almeno 203 ostaggi nella Striscia”
Tel Aviv, 19 ott. Duro colpo di Israele ad Hamas nelle news di oggi, 19 ottobre 2023, sulla guerra. In diversi raid compiuti nella Striscia sarebbero rimasti uccisi Jamila al-Shanti, vedova del cofondatore di Hamas Abdel Aziz al-Rantisi e prima donna ai vertici del movimento, Jihad Muheisen, il capo delle forze nazionali della Sicurezza di Hamas nella Striscia di Gaza e il comandante ala militare Comitati Resistenza Popolare Rafat Abu Hilal. Sale intanto la tensione tra Israele e Libano. Mentre si registrano scontri e arresti in Cisgiordania.

Sarebbe stata uccisa in un raid israeliano nella Striscia di Gaza Jamila al-Shanti, vedova del cofondatore di Hamas Abdel Aziz al-Rantisi e prima donna ad arrivare, nel 2021, nell’ufficio politico del gruppo responsabile del terribile attacco del 7 ottobre in Israele. Lo riferisce il Times of Israel che rilancia notizie diffuse da media affiliati a Hamas a Gaza precisando che non vengono forniti dettagli sul luogo in cui sarebbe avvenuto il raid all’alba di oggi.
Anche il Jerusalem Post rilancia la notizia arrivata da media legati a Hamas dell’, che era nel Consiglio legislativo palestinese. Al-Shanti, 68 anni, aveva fondato il movimento femminile di Hamas, ricorda la stampa israeliana, mentre al-Rantisi venne ucciso nell’aprile del 2004 in un raid israeliano durante la Seconda Intifada.

Jihad Muheisen, il capo delle forze nazionali della Sicurezza nella Striscia di Gaza, è rimasto ucciso in un raid aereo israeliano a Sheikh Radwan, sobborgo di Gaza City. Lo riportano media palestinesi, mentre ancora non c’e’ una conferma da parte delle forze israeliane.

Le forze di difesa israeliane hanno annunciato di aver ucciso la notte scorsa il leader dell’ala militare del gruppo terroristico Comitati di Resistenza Popolare a Gaza, Rafat Abu Hilal. Secondo quanto riferito dalle forze di sicurezza israeliane, sulla base di informazioni fornite dallo Shin Bet, è stato effettuato un raid aereo su Rafah durante il quale è stato ucciso Abu Hilal. Le forze di difesa hanno anche reso noto di aver preso di mira diversi esponenti delle cosiddette unità Nukhba di Hamas, che hanno diretto l’attacco terroristico del 7 ottobre in territorio israeliano, e di avere ucciso almeno dieci di loro. L’IDF ha annunciato di aver distrutto centinaia di siti di Hamas nelle ultime 24 ore, tra cui postazioni di lancio di missili anticarro, pozzi di accesso ai tunnel, infrastrutture di intelligence e vari centri di comando.

Il leader di Hamas Sheikh Hassan Yousef è stato arrestato dalle forze israeliane nella sua casa di Beitunia, in Cisgiordania. A darne notizia è Ha’aretz, citando i media palestinesi secondo cui la notte scorsa è stata effettuata un’ondata di arresti in Cisgiordania che ha portato a numerosi scontri con decine di giovani palestinesi.
Sempre in Cisgiordania, sette palestinesi, tra cui quattro ragazzi di 14, 15, 16 e 17 anni, sono stati uccisi dalle forze israeliane nel corso di incidenti separati. A riferirne questa mattina è l’agenzia ufficiale palestinese Wafa, precisando che il numero totale di palestinesi uccisi dalle forze israeliane in Cisgiordania dal 7 ottobre è salito a 69. A riportare la notizia è il Guardian.

Sono almeno 203 le persone, anche soldati, tenute in ostaggio a Gaza dopo il terribile attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele. Lo riporta Haaretz. Il portavoce delle forze israeliane (Idf), Daniel Hagari, ha reso noto che sinora i militari hanno informato le famiglie di 203 persone in ostaggio nella Striscia di Gaza e ha precisato che non si tratta di un numero definitivo poiché continuano le indagini per le persone scomparse dal 7 ottobre, riferisce il Times of Israel.
In alcuni casi, ha detto il portavoce, le famiglie sono state informate del forte sospetto che le persone scomparse siano trattenute da Hamas e in altri casi i militari hanno una discreta certezza o poca certezza che si tratti di ostaggi. Altre famiglie ancora hanno ricevuto informazioni che i loro cari non sono tenuti in ostaggio, mentre i militari hanno individuato nella zona vicina a Gaza corpi senza vita, molti ancora in attesa di essere identificati.

E continua a salire il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza. I palestinesi uccisi sono 3.500 e quelli feriti 12mila, rende noto il ministero della salute del territorio controllato da Hamas.

Sono 309 i pazienti feriti ancora ricoverati in ospedale dal giorno del devastante attacco di Hamas, il 7 ottobre scorso. Ad annunciarlo è stato il ministero della Sanità israeliano, citato dal Times of Israel. Ottanta di loro versano in gravi condizioni, le condizioni di altri 159 vengono definite ‘moderate’ e quelle di 70 degenti vengano giudicate ‘buone’. In totale 4.629 feriti sono stati curati negli ospedali del paese dall’attacco di Hamas.
Sono almeno 306 i militari israeliani uccisi, ha reso un portavoce delle forze israeliane (Idf), come riporta Haaretz.

Fuoco anticarro proveniente dal Libano ha preso di mira un’area intorno a Manara, un kibbutz vicino al confine nel nord di Israele che ha contrattaccato con l’artiglieria. Lo rende noto il portavoce dell’Idf, aggiungendo che non sono state segnalate vittime.
Questa mattina le Forze di Difesa israeliane hanno annunciato di aver attaccato postazioni di Hezbollah nel sud del Libano nelle ultime ore, in risposta agli attacchi anti-tank in territorio israeliano. Tra gli obiettivi presi di mira, hanno reso noto, un punto di osservazione nel Libano sudoccidentale, a partire dal quale ieri è stato diretto contro la città di confine israeliana di Rosh Hanikra il fuoco delle armi anti-tank. A riferirne è ‘Ha’aretz’.

Al suo arrivo in Israele il premier britannico Rishi Sunak ha condannato l’attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele come un “atto di terrorismo indescrivibile e terribile”, ribandendo la solidarietà del Regno Unito a Israele. Lo riferisce la Bbc. Sunak, che ha in programma colloqui con il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente Isaac Herzog, ha detto di sperare in “incontri produttivi”. “Sono in Israele, un Paese in lutto. Soffro con voi e sono con voi contro il male che è il terrorismo. Oggi e sempre”, si legge in un messaggio sul social X.
Secondo Sunak è importante fornire aiuti umanitari alla popolazione di Gaza. “I palestinesi sono vittime di ciò che ha fatto Hamas. È importante continuare a garantire l’accesso umanitario”, ha affermato. Il commento del premier britannico è arrivato dopo aver promesso il pieno sostegno al “diritto di Israele a difendersi, di riportare la sicurezza nel proprio Paese e al proprio popolo, di garantire il ritorno sicuro degli ostaggi che sono stati presi”.

L’organizzazione Jewish Voice for Peace stima che 10.000 persone abbiano preso parte alle proteste contro la guerra a Washington e 500 di loro siano state arrestate. “Oggi 500 ebrei sono stati arrestati e 10.000 sono scesi in piazza per sostenere e chiedere un cessate il fuoco e la fine del genocidio dei palestinesi”, ha affermato l’organizzazione su X. Sembra che i manifestanti arrestati avessero fatto irruzione in uno degli edifici del Congresso.

E’ intanto rientrato a Washington il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Ieri, , il leader Usa ha manifestato solidarietà a Israele, al quale ha offerto aiuti militari ma deve evitare una guerra estesa a Hezbollah, e ha ottenuto l’invio di aiuti umanitari a Gaza, con l’ok dell’Egitto all’apertura del valico di Rafah. Biden ha annunciato per stasera un discorso alla nazione sulla situazione in Ucraina e in Medio Oriente.

(Adnkronos)