Ucb, ‘da Ema ok a trattamento per adulti con miastenia gravis generalizzata’

Parere positivo del Chmp all’immissione in commercio di zilucoplan nell’Ue

Roma, 27 set. (Adnkronos Salute) – L’azienda biofarmaceutica multinazionale Ucb ha annunciato oggi che il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’Ema – Agenzia europea per i medicinali ha emesso un parere positivo, che raccomanda l’autorizzazione all’immissione in commercio di zilucoplan nell’Unione europea come terapia aggiuntiva al trattamento standard della miastenia gravis generalizzata (gMG), malattia rara, autoimmune, con una prevalenza globale di 100-350 casi ogni milione di persone, in pazienti adulti positivi agli anticorpi anti recettore dell’acetilcolina (AChR).Il parere positivo del Chmp è ora all’esame della Commissione Europea, che concede le autorizzazioni centralizzate all’immissione in commercio dei farmaci nella Ue. Il feedback della Commissione è previsto entro la fine dell’anno.
Le persone affette da gMG possono manifestare grave debolezza muscolare, visione doppia, palpebre cadenti, difficoltà a deglutire, masticare e parlare, nonché una debolezza dei muscoli della respirazione potenzialmente letale. In seguito all’approvazione – riferisce una nota – zilucoplan sarà il primo peptide inibitore mirato della componente C5 della cascata del complemento (inibitore C5), in mono somministrazione giornaliera per via sottocutanea (SC), e l’unica terapia autosomministrata per la gMG in pazienti adulti con gMG, positiva agli anticorpi AChR.
Come inibitore del C5, zilucoplan inibisce il danno mediato dal complemento alla giunzione neuromuscolare, attraverso un duplice meccanismo d’azione mirato. I vantaggi dell’autosomministrazione sottocutanea si possono riassumere in una eliminazione dei tempi di viaggio per raggiungere l’ospedale, una minore sovrapposizione con gli impegni lavorativi e una maggiore indipendenza. A differenza di altri anticorpi monoclonali inibitori del complemento C5, zilucoplan, come peptide, può essere utilizzato in associazione con immunoglobuline per via endovenosa e plasmaferesi, senza necessità di dosaggi supplementari.
Lo studio RAISE di Ucb, pubblicato all’inizio di quest’anno sulla rivista Lancet Neurology, ha dimostrato come zilucoplan abbia apportato benefici rapidi, consistenti, statisticamente significativi e clinicamente rilevanti in diversi outcome riferiti dai pazienti e dai clinici – punteggio relativo all’MG-Activity of Daily Living (MG-ADL), punteggio Quantitative Myasthenia Gravis (QMG), punteggio Myasthenia Gravis Composite (MGC) e scala MG-QoL15r (Myasthenia Gravis Quality of Life 15-item scale)* – alla settimana 12 in un’ampia popolazione di pazienti adulti, da lievi a severi, con gMG positiva agli anticorpi AChR. Inoltre, è stato osservato un rapido miglioramento della fatigue come endpoint esplorativo.
“Finora, le persone affette da gMG avevano accesso a terapie contro gli anti-C5 solo per via endovenosa – dichiara Iris Loew-Friedrich, Vicepresidente esecutivo e Chief Medical Officer di Ucb – il che poteva risultare disagevole e oneroso anche in termini di tempo. Il parere positivo del Chmp per zilucoplan è un passo significativo verso il nostro obiettivo di fornire un trattamento che risponda alle esigenze insoddisfatte delle persone affette da gMG”.
“Se approvato – aggiunge – ci auguriamo che zilucoplan, un inibitore mirato del C5 autosomministrato una volta al giorno per via sottocutanea, sia in grado di aiutare un’ampia popolazione di pazienti adulti, da lievi a gravi, affetti da gMG positiva agli anticorpi AChR. Vorremmo estendere i nostri ringraziamenti ai pazienti, al personale medico e agli sperimentatori che hanno partecipato allo studio RAISE, nonché ai nostri dipendenti e collaboratori, la cui dedizione e il cui impegno per la comunità della gMG hanno reso possibile questo importante traguardo è una malattia autoimmune rara, cronica, eterogenea e imprevedibile, caratterizzata da disfunzioni e danni alla giunzione neuromuscolare (NMJ). La patologia ha una prevalenza globale di 100-350 casi ogni milione di persone.
Gli eventi avversi più comuni (riportati in almeno il 10% dei pazienti trattati con zilucoplan) sono stati ecchimosi nel sito di iniezione, cefalea, diarrea e peggioramento della gMG.
“Con questo parere positivo del Chmp su zilucoplan, siamo molto orgogliosi ed entusiasti di ampliare il nostro sostegno alla comunità dei pazienti con gMG. Dopo l’approvazione, da parte della Fda negli Stati Uniti, del nostro inibitore del recettore Fc neonatale (FcRn), rozanolixizumab-noli, e grazie ai nostri servizi personalizzati di assistenza ai pazienti e all’impegno per un accesso diffuso del farmaco, sono certo che Ucb – sottolinea Jean-Christophe Tellier, CEO di Ucb – sarà l’unica azienda in grado di offrire un portafoglio di due terapie mirate, con meccanismi d’azione diversi, e l’esperienza necessaria per fornire un valore di trasforma trasformazione veramente ‘su misura’ alle persone che convivono con questa malattia rara spesso debilitante”
Zilucoplan è attualmente all’esame della Pharmaceuticals and medical devices agency (Pmda) giapponese, della Food and drug administration statunitense, della Therapeutic goods administration (Tga) australiana e di Health Canada per il trattamento di adulti affetti da gMG. Le risposte della Pmda e della Fda sono attese per la fine del quarto trimestre del 2023. Quelle della Tga e di Health Canada, per la prima metà del 2024. Nel 2022 la Commissione Europea ha concesso a zilucoplan la designazione di ‘farmaco orfano‘ per il trattamento della miastenia gravis.
Il parere positivo del CHMP su zilucoplan segue la recente approvazione da parte dell’Fda di rozanolixizumab-noli per il trattamento della miastenia gravis generalizzata (gMG) in pazienti adulti positivi agli anticorpi anti-acetilcolina (AChR) o anti-muscolo-specifici della tirosina chinasi (MuSK)3. Rozanolixizumab-noli è attualmente approvato solo negli Stati Uniti ed è in fase di revisione da parte della Pmda e dell’Ema per il trattamento di pazienti adulti affetti da gMG. Le risposte delle Agenzie regolatorie a queste richieste sono attese per la seconda metà del 2023 e la prima metà del 2024. I due diversi farmaci Ucb per la gMG, ciascuno con un meccanismo d’azione distinto, mirano a offrire un portafoglio unico di trattamenti che rappresentano l’impegno dell’azienda a rispondere alle esigenze insoddisfatte della comunità di pazienti con gMG.

(Adnkronos)