Messina Denaro, ora è caccia a tre superlatitanti: Motisi, Cubeddu e Cinquegranella

Con la morte del boss mafioso, sono tre i superlatitanti ancora nel mirino degli inquirenti e delle forze dell’ordine

Roma, 25 set. – Con la scomparsa di Matteo Messina Denaro, il superboss di Cosa Nostra catturato il 16 gennaio e morto oggi 25 settembre, sono tre i superlatitanti ancora nel mirino degli inquirenti e delle forze dell’ordine: Giovanni Motisi, Attilio Cubeddu e Renato Cinquegranella.
Nato a Palermo, 64 anni, Motisi è ricercato dal 1998 per omicidi, dal 2001 per associazione di tipo mafioso e altri reati, dal 2002 per strage e altri reati. Deve scontare la pena dell’ergastolo. Il 10 dicembre 1999 sono state diramate le ricerche in campo internazionale, per arresto ai fini estradizionali. Conosciuto come ‘u Pacchiuni’, capo del mandamento Pagliarelli, è ricercato tra l’altro perché considerato tra i mandanti dell’omicidio di Ninni Cassarà, capo della Sezione Investigativa della squadra mobile di Palermo e principale collaboratore di Giovani Falcone.
Cubeddu, 76 anni, originario di Arzana (Nuoro), è ricercato dal 1997, per non aver fatto rientro, al termine di un permesso, nella Casa Circondariale di Badu e Carros, dove era detenuto, per sequestro di persona, omicidio e lesioni gravissime. Il 18 marzo 1998 sono state diramate le ricerche in campo internazionale, per arresto ai fini estradizionali. Membro dell’Anonima Sequestri, partecipò nei primi anni Ottanta ad alcuni celebri rapimenti tra cui quello di Giuseppe Soffiantini.
Cinquegranella, 74 anni, napoletano, è il camorrista ricercato dal 6 ottobre 2002 per associazione a delinquere di tipo mafioso, concorso in omicidio, detenzione e porto illegale di armi, estorsione e altri reati. Anche per lui il 7 dicembre 2018 sono state diramate le ricerche in campo internazionale, per arresto ai fini estradizionali.

(Adnkronos)