Coach Sabbadin “Il tour in Giappone sorprendente, e quante sciarpe della Pallavolo Padova!”

È tornato in Italia da pochi giorni, il suo è stato il primo viaggio di un coach italiano incaricato di tenere una serie di clinic e camp in Giappone. Giorgio Sabbadin, allenatore della nostra Under17 e Responsabile Tecnico di Under19 e Unde17, ci racconta la sua esperienza, resa possibile dalla partnership con la squadra del Tokyo Great Bears e dalla collaborazione con Giacomo Tommasi per l’allestimento dei camp a Shizuoka. Pallavolo Padova, in collaborazione con l’agenzia SPG, prosegue così la sua strategia di espansione del brand sui mercati internazionali.

Cominciamo parlando della tua esperienza in Giappone. Ci hai detto che sei stato coinvolto in una serie di programmi di allenamento. Potresti spiegarci di cosa si trattava?

Certamente. Il programma di allenamento di pallavolo a cui ho partecipato era un’iniziativa in cui ho collaborato con squadre per esporre e mostrare la metodologia di allenamento della nostra Accademia. L’obiettivo era fornire loro dei nuovi strumenti per allenare l’aspetto tecnico e tattico delle squadre, nonché favorire lo scambio culturale tra il Giappone e l’Italia.

Hai menzionato il fatto che hai lavorato con squadre e allenatori giapponesi. Puoi raccontarci di più sulla tua esperienza di lavoro con loro?

Assolutamente. Durante la mia permanenza in Giappone, ho lavorato con numerosi allenatori e atleti di diverse fasce d’età, dai bambini alle squadre giovanili e agli adulti. Il mio ruolo principale era quello di fornire formazione tecnica e tattica agli allenatori e agli atleti. Ho condotto sessioni di allenamento, tenuto clinic e lavorato per suggerire un approccio alternativo alla pallavolo. Allo stesso modo, ho avuto la possibilità di osservare e comprendere come la pallavolo viene praticata e insegnata nel contesto giapponese.

Sembra un’esperienza che arricchisce molto. Quali sono state le principali sfide che hai affrontato durante il tuo lavoro in Giappone?

Una delle principali sfide è stata la barriera linguistica. Anche se avevamo un interprete che mi aiutava durante le sessioni di formazione, a volte era difficile comunicare dettagli complessi. Inoltre, ho notato che c’era una certa rigidità nell’approccio degli allenatori giapponesi. Erano sempre molto curiosi e concentrati su quello che veniva spiegato, ma le tempistiche di adattamento ad un diverso approccio all’allenamento erano un po’ più lunghe rispetto alle nostre. Ciò ha richiesto un certo sforzo nel trovare modi per far comprendere loro l’importanza dell’adattamento e dell’elasticità nell’allenamento. La mole di lavoro, infine, è stata corposa e le sedute di allenamento si sono protratte anche per nove ore nell’arco di una sola giornata.

La pallavolo italiana come è considerata?

In realtà non c’è una conoscenza precisa delle nostre squadre e della SuperLega.
C’è però grande rispetto e la volontà di apprendere, ogni allenamento terminava per me con una corposa sessione di autografi su un numero incredibile di magliette e sciarpe della Pallavolo Padova. Una situazione simpatica e del tutto inattesa, inoltre sono stato più volte intervistato da testate nazionali e locali. Chissà che si sia piantato un seme…

Hai menzionato anche lo scambio culturale. Puoi condividere con noi qualche aspetto interessante della cultura giapponese che hai sperimentato?

Ho avuto l’opportunità di immergermi nella cultura giapponese sia attraverso il lavoro che attraverso le esperienze quotidiane. Ho notato l’alto livello di rispetto, educazione e disciplina presenti nella cultura giapponese. Anche il concetto di adattamento e di collaborazione è profondamente radicato. Inoltre, ho avuto modo di scoprire come le tradizioni e le abitudini giapponesi influenzino anche l’approccio alla pratica sportiva.

Quindi, secondo te, quali sono i principali punti di forza dell’approccio giapponese alla pallavolo?

Penso che la dedizione, la disciplina e l’attenzione ai dettagli siano sicuramente punti di forza dell’approccio giapponese alla pallavolo. Gli atleti dimostrano una grande disponibilità nel migliorare le loro abilità tecniche e nel seguire le indicazioni degli allenatori. Anche la pratica costante e la ricerca della perfezione sono aspetti che ho notato essere prioritari nello sviluppo dei giocatori. In definitiva posso dire che ciò che contraddistingue gli atleti giapponesi, in particolare i più giovani, è una notevole conoscenza del proprio corpo nello spazio e un controllo di palla mediamente molto elevato.

Campagna abbonamenti. Per coloro che hanno sottoscritto l’abbonamento per la stagione 2023-24 sarà possibile ritirarli nelle seguenti giornate:

  • mercoledì 6, 13, 20, 27 settembre dalle ore 18.00 alle ore 20.00 nella sala stampa della Kioene Arena, con ingresso da via Ponticello n. 4;
  • sabato 30 settembre dalle ore 17.00 alle ore 19.00 nella sala stampa della Kioene Arena, con ingresso da via Ponticello n. 4;
  • lunedì 11, 18, 25 Settembre dalle ore 10.00 alle ore 13.00 nella sede allo Stadio Euganeo – lato tribuna ovest (3° piano sopra il Calcio Padova), Viale Nereo Rocco 60.

In caso di impossibilità al ritiro sarà possibile contattare la segreteria allo 0497386172 per concordare un appuntamento.

La campagna abbonamenti continuerà fino al 22 settembre. Tutte le info su https://www.pallavolopadova.com/abbonamenti/

(Pallavolo Padova)