Spin-off TIM al Ministero dell’Economia, approvate le condizioni

L’investimento, del valore massimo di 2,2 miliardi di euro, sarà effettuato qualora si concretizzi un accordo tra il colosso finanziario KKR e l’operatore di telecomunicazioni

Esponenti della scena politica italiana hanno apposto la propria firma sulle condizioni e sul supporto finanziario necessario affinché il Ministero dell’Economia del paese possa acquisire una quota di minoranza nella spin-off fissa di Telecom Italia, nota come NetCo. L’investimento, del valore massimo di 2,2 miliardi di euro, sarà effettuato qualora si concretizzi un accordo tra il colosso finanziario KKR e l’operatore di telecomunicazioni per la cessione di tale asset. In un comunicato ufficiale, il Consiglio dei Ministri italiano ha annunciato di aver dato il via libera a un decreto che garantisce la disponibilità delle risorse finanziarie necessarie per l’acquisizione della quota, approvando altresì la struttura e i dettagli dell’affare proposto. Il mese scorso è stato firmato un memorandum d’intesa tra KKR e il Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano, nel quale sono state delineate le condizioni preliminari per l’acquisto di una quota, che potrebbe arrivare fino al 20%, di NetCo. La proposta che è stata sottoposta all’approvazione dei ministri prevede che la quota da acquisire oscilli tra il 15% e il 20%, con un investimento massimo di 2,2 miliardi di euro. Pochi istanti dopo l’annuncio, l’agenzia di stampa Reuters ha riportato che uno dei progetti di decreto in discussione apre la possibilità che l’Italia possa in futuro acquisire la piena proprietà di Sparkle, la divisione sottomarina e all’ingrosso di Telecom Italia, che è destinata a far parte della struttura di NetCo. Al momento, l’operatore è in esclusive trattative con KKR per una possibile acquisizione di NetCo. L’obiettivo è quello di ricevere un’offerta vincolante per l’acquisizione dell’unità entro la fine di settembre. Resta da vedere come si evolveranno questi sviluppi nel panorama delle telecomunicazioni italiani, in un momento in cui l’interesse strategico e la sicurezza nazionale sono al centro delle decisioni prese dal governo.