Il Po sale oltre 2 metri in 24 ore


Monitoraggio di Coldiretti dopo l’ultima perturbazione che ha provocato esondazioni di fiumi e torrenti, allagamenti, frane e smottamenti: “Evidente tendenza alla tropicalizzazione”
Roma, 29 ago. Il livello del fiume Po si è alzato di oltre 2 metri nelle ultime 24 ore sotto la spinta della nuova ondata di maltempo che ha colpito la Penisola con precipitazioni intense, dopo un lungo periodo di caldo e siccità. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sul livello idrometrico al Ponte della Becca sugli effetti dell’ultima perturbazione che ha provocato esondazioni di fiumi e torrenti, allagamenti, frane e smottamenti.
Lo stato del più grande fiume italiano – sottolinea la Coldiretti – è rappresentativo della sofferenza dei corsi d’acqua che si sono gonfiati per le piogge del ciclone Poppea con straripamenti ed esondazioni. Ad innalzarsi – continua la Coldiretti – sono anche i livelli dei laghi con il Maggiore che è salito oltre mezzo metro in un giorno tornando sui valori medi del periodo dopo un lungo periodo di preoccupante secca ma in forte aumento sono anche il Como salito di oltre 40 centimetri e il Garda di 10 centimetri su livelli oltre la media del periodo.
Siamo di fronte – sottolinea la Coldiretti – ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo che ha provocato danni nelle città e nelle campagne con tetti scoperchiati, alberi abbattuti e campi allagati.
Il ciclone infatti arriva in un 2023 si classifica fino ad ora in Italia nella top ten degli anni più caldi di sempre con una temperatura superiore di 0,67 gradi la media storica che lo classifica al terzo posto tra le più alte mai registrate nel periodo dal 1800, quando sono iniziate le rilevazioni, secondo l’analisi della Coldiretti sui dati Isac Cnr nei primi sette mesi del 2023 dalla quale si evidenzia peraltro che per il nord Italia si è trattato del secondo anno più caldo, con l’anomalia del periodo che è stata di ben +0,86 gradi superiore la media.
Il 2023 – continua la Coldiretti – è stato segnato dal clima pazzo con all’inizio una grave siccità che ha compromesso le coltivazioni in campo e poi per alcuni mesi dal moltiplicarsi di eventi meteo estremi, precipitazioni abbondanti e basse temperature ed infine dal caldo torrido a luglio e a fine agosto.

(Adnkronos)