Ucraina-Russia, esplosioni alle porte di Mosca. Zaporizhzhia a rischio blackout


Ancora attacchi con droni: presa di mira la cittadina russa di Domodedovo. Nella notte abbattuti 13 velivoli senza pilota. In Ucraina colpito un deposito di petrolio a Rivne
Mosca, 10 ago. Ancora guerra di droni tra Russia e Ucraina. Esplosioni e incendi sono stati registrati oggi a Domodedovo, località alle porte di Mosca dove si trova il secondo aeroporto della capitale russa. Lo riporta l’agenzia ucraina Ukrinform, citando canali Telegram russi. In precedenza era stato riportata la dichiarazione del sindaco di Mosca, Sergey Sobyanin, che spiegava che, verso le 4 del mattino, erano stati abbattuti dei droni diretti verso Mosca. Anche la Tass riporta la notizia dell’incendio a Domedovo, specificando che è localizzato in una zona riservata ad auto di servizio.
La notte scorsa la Difesa aerea russa ha abbattuto in tutto 13 droni ucraini che volavano in direzione di Mosca e Sebastopoli. Secondo il ministero i due droni in direzione di Mosca sono stati distrutti dalle forze di difesa aerea nel cielo sopra il distretto di Maloyaroslavsky della regione di Kaluga e sul territorio del distretto di Odintsovo della regione di Mosca. Altri due droni sono stati abbattuti mentre si avvicinavano a Sebastopoli, ed altri nove sono stati abbattuti prima di raggiungere l’obiettivo e sono caduti nel Mar Nero. Il ministero russo riferisce che non vi sarebbero state vittime o danni.
In un attacco di droni russi è stato invece distrutto un deposito di petrolio nella regione occidentale dell’Ucraina di Rivne. Lo ha detto il governatore Vitaly Koval in un video, pubblicato su Telegram, girato davanti il deposito in fiamme. Non ci sono state vittime, ha aggiunto il governatore.
La centrale nucleare di Zaporizhzhia è intanto rimasta di nuovo scollegata dalla rete elettrica esterna ed ha dovuto ricorrere alla linea di riserva. Lo ha reso noto Energoatom, la società di energia che gestisce l’impianto nucleare ucraino occupato dai russi, avvisando che c’è il rischio di blackout dal momento che questa linea di riserva ha una capacità inferiore alla metà di quella della rete elettrica.
“Un regime del genere è difficile per reattore, la sua durata limitata e può provocare falle dell’equipaggiamento principale dell’unità energetica”, dichiara Energoatom su Telegram.

(Adnkronos)