Covid, variante Eris: in quali Paesi corre di più

(Adnkronos) – La variante Eris di Sars-CoV-2 corre particolarmente veloce in alcuni Paesi del mondo: Cina, Usa, Corea del Sud, secondo quanto emerge dall’ultima valutazione del rischio condotta dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in cui si fa il punto sulla nuova figlia di Omicron XBB appena classificata con i suoi sottolignaggi come Variante d’interesse (Voi) dall’agenzia Onu per la salute, considerato che “può diventare dominante in alcuni Paesi o anche a livello globale”. Al 7 agosto 2023, erano 7.354 le sequenze di Omicron EG.5 – questo il ‘nome’ ufficiale della nuova variante, battezzata Eris nella sua versione EG.5.1 dagli esperti sui social – condivise nel database Gisaid da 51 Paesi. 

Il confronto epidemiologico fra la settimana 25, che va dal 19 al 25 giugno, alla settimana 29 (dal 17 al 23 luglio), mostra un “notevole aumento” della percentuale globale di EG.5, rispetto alle altre varianti circolanti. E’ passata dal 7,6% al 17,5%. E allo stesso modo, tra i Paesi con oltre 1.000 sequenze depositate, la prevalenza di EG.5 è passata dal 24,7% al 45% per la Cina, dal 5,6% al 12,8% per gli Stati Uniti, e dal 7,6% al 19,3% per la Corea del Sud. “EG.5 ha la crescita più rapida tra le varianti attualmente in circolazione nella regione Oms delle Americhe, nella Regione Europea, e nella regione del Pacifico occidentale.  

Nel Regno Unito la Uk Health Security Agency ha stimato che Eris EG.5.1 ha il più alto tasso di crescita nel Paese, con una prevalenza stimata del 14,6% dal 20 luglio. I Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie, nelle loro proiezioni del 5 agosto calcolano una crescita nazionale di EG.5 al 17,3%.  

“In base alle sue caratteristiche genetiche, alle caratteristiche di fuga immunitaria e alle stime del tasso di crescita – riepiloga l’Oms – EG.5 potrebbe diffondersi a livello globale e contribuire a un’impennata nell’incidenza dei casi. Diversi Paesi con una prevalenza crescente di EG.5 hanno registrato aumenti in casi e ricoveri, anche se al momento non ci sono prove di un aumento della gravità della malattia direttamente associato con EG.5”. Anche se – puntualizza l’agenzia – è necessaria una valutazione più completa.  

La maggior parte delle sequenze EG.5 proviene dalla Cina (30,6%, 2.247 sequenze). Gli altri paesi con almeno 100 sequenze sono gli Stati Uniti d’America (18,4%, 1.356 sequenze), la Corea del Sud (14,1%, 1.040 sequenze), Giappone (11,1%, 814 sequenze), Canada (5,3%, 392 sequenze), Australia (2,1%, 158 sequenze), Singapore (2,1%, 154 sequenze), Regno Unito (2,0%, 150 sequenze), Francia (1,6%, 119 sequenze), Portogallo (1,6%, 115 sequenze) e Spagna (1,5%, 107 sequenze). 

L’Oms e il suo gruppo consultivo tecnico sull’evoluzione di Sars-CoV-2 (Tag-Ve) continuano a raccomandare agli Stati membri di dare la priorità ad azioni specifiche per affrontare meglio le incertezze relative alla fuga dagli anticorpi e alla gravità di EG.5: condividere informazioni sul vantaggio di crescita della variante nel proprio paese e fornire informazioni sulle sequenze; condurre test di neutralizzazione utilizzando sieri umani rappresentativi delle comunità colpite, e isolati di virus vivi EG.5; eseguire una valutazione comparativa per rilevare i cambiamenti negli indicatori di gravità.  

(Adnkronos – Salute)

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