ASSEMBLEA COLDIRETTI: VERSO UN AUMENTO DEI FONDI PNRR PER L’AGROALIMENTARE

Pnrr e carne finta due temi cardine della strategia della Coldiretti che sono stati anche il leit motive dell’assemblea nazionale che si è tenuta il 18 luglio. All’incontro con il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, e il segretario generale Vincenzo Gesmundo, hanno preso parte i ministri della Salute, Orazio Schillaci, dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale,  Antonio Tajani (vice premier e alla sua prima uscita pubblica come segretario di Forza Italia), per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto,  dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida (in collegamento), e il presidente della Commissione Agricoltura del Senato, Luca De Carlo. Un altro tema al centro del dibattito lo stop all’accordo tra Russia e Ucraina per la movimentazione delle navi cariche di cereali ucraini dal Mar Nero che, dopo le voci che giravano da qualche giorno, è stato di fatto ufficializzato alla vigilia dell’incontro Coldiretti e dunque per le molteplici implicazioni anche per l’Italia è diventato un argomento centrale.

Tre questioni pesanti e per certi versi interconnesse su cui si snoda il futuro non solo del settore agroalimentare, ma dell’intero Paese essendo ormai diventato il cibo una questione nazionale. Ad aprire i lavori il segretario generale che ha ricordato alcuni risultati positivi ottenuti sul fronte europeo grazie al pressing della Coldiretti. Il primo è l’aver escluso gli allevamenti dalla direttiva emissioni, l’altro quello di aver ottenuto lo stralcio dell’articolo 9 della proposta di regolamento sul ripristino della Natura, mettendo così l’agricoltura al riparo dalla stretta green. Ma Coldiretti non è soddisfatta, perché è l’intera proposta che viene rigettata. Gesmundo ha ribadito che non è stata certo l’agricoltura ad aver provocato quell’inquinamento che ha contribuito al cambiamento climatico.” Non accettiamo lezioni – ha detto – dai cavalieri dell’Apocalisse”.

E ha messo in guardia dai rischi che il blocco di ogni azione umana, per esempio sulla manutenzione dei fiumi, possa provocare, come è avvenuto recentemente in Emilia Romagna. Ma Coldiretti non darà tregua a colui che è stato identificato come l’autore dei provvedimenti ritenuti fortemente penalizzanti per il settore agricolo e cioè il commissario Ue Frans Timmermans. Gesmundo ha accusato il commissario di creare difficoltà agli agricoltori per spianare così la strada al cibo finto. Il disegno di legge che vieta produzione, commercializzazione e importazione di prodotti alimentari realizzati in laboratorio è passato in Senato e potrebbe anche vedere la luce in tempi brevi.  Certo ci sono molti oppositori, ma “la battaglia la vinceremo – ha detto Gesmundo – grazie alla ricerca pubblica”. Coldiretti dunque resta sul fronte per contrastare in tutti i modi la rottura del paradigma uomo-natura- animali a cui puntano le direttive che vogliono ingabbiare la produzione e sostenere le nuove derive alimentari.

Prandini ha affermato “siamo pronti alla sfida” e ha rispedito al mittente le accuse di oscurantismo “noi abbiamo acceso la luce” ha detto riferendosi alla carne finta “abbiamo denunciato la mole di risorse investite affinché non si parlasse del cibo sintetico, abbiamo invece creato le condizioni perché l’Italia ne facesse una battaglia a difesa della collettività”. Ha ribadito l’europeismo convinto della Coldiretti, ma quello dei padri fondatori dell’Unione europea, non degli affaristi o di chi difende i paradisi fiscali.  La linea è quella della Ue unita nella diversità e la diversità sono le filiere agroalimentari. Ha denunciato come girino tanti soldi per sostituire con il cibo da laboratorio quello naturale. E ha enunciato punto su punto le battaglie dell’organizzazione. Dal packaging che secondo le nuove direttive aumenterebbero lo spreco impattando sulle fasce più deboli. Sulle emissioni – ha affermato Prandini “siamo stati i primi a porre la questione della zootecnia e grazie alla interlocuzione della Coldiretti con tutti i gruppi politici abbiamo ottenuto il risultato, mentre il Copa Cogeca in un documento aveva dato la disponibilità a mediare. Ma non c’era nulla da mediare. Noi invece grazie alle alleanze con gli allevatori di altri Paesi abbiamo ottenuto la bocciatura della misura sulle stalle”. E ha ribadito che sul ripristino della Natura nonostante. Anche sulla proposta relativa al ripristino della Natura nonostante gli aggiustamenti “non siamo soddisfatti”.

E poi il Pnrr “lavoriamo con Fitto per spostare risorse sui bandi delle filiere”. Altro tema importante per Coldiretti, l’internazionalizzazione, ma le azioni, secondo Prandini non possono essere delegate alle regioni. Anche sulla politica estera, secondo il presidente, la Coldiretti “è stata sfidante” e ha ricordato la partecipazione alla strategia che il governo sta mettendo in campo mutuando quello che fece Mattei. Con Campagna Amica e la costituzione della coalizione mondiale dei Farmer Market offriamo un modello ai Paesi africani. Con il nostro sostegno e le tecnologie italiane puntiamo a contribuire alla realizzazione in quei Paesi di quello che fece Paolo Bonomi con la riforma agraria, da noi c’erano i mezzadri, lì ci sono gli schiavi.

Quanto all’agricoltura nazionale ha rilanciato al ministro Fitto la richiesta di rafforzare le risorse del Pnrr per l’agricoltura che, in particolare con i contratti di filiera, ha dimostrato capacità di investimenti e spesa. Investire nelle filiere agroalimentari è l’unica condizione per calmierare il caro prezzi. E ha lanciato anche la proposta di trasformare l’Ismea in una Cassa Depositi e Prestiti per le filiere agricole e agroalimentari.

Sulla linea della Coldiretti hanno fatto quadrato i ministri.

A partire dal ministro della Salute che ha firmato con il collega dell’Agricoltura il disegno di legge contro la carne finta. Schillaci ha difeso la Dieta Mediterranea che assicura un’alimentazione equilibrata che riduce la mortalità da tumori e le malattie neurovegetative. Per questo ha sostenuto che è importante valorizzare questo modello alimentare soprattutto tra i giovani con campagne di sensibilizzazione sui corretti stili di vita.  Ha ringraziato Coldiretti per il contributo al sostegno alla produzione alimentare italiana che è una fonte di benessere.

Un attacco al cibo sintetico è stato sferrato anche dal presidente della Commissione agricoltura del Senato che ha invitato a cambiare la narrazione agricola. Gli agricoltori – ha detto- sono i veri manutentori della natura con risparmi per le amministrazioni dei comuni grazie proprio al loro lavoro sui territori. Sul cibo finto – ha ribadito De Carlo – non c’è alcuna volontà di bloccare la ricerca. E’ stato solo adottato il principio di precauzione. E’ importante sapere grazie alla scienza se questo cibo possa nuocere alla salute. C’è poi l’obiettivo di non interrompere il rapporto tra terra e piatto, perché non va sradicata la nostra maniera di vivere.

“La terra è l’origine della vita – ha sostenuto Valditara – e voi, riferendosi, ai coltivatori siete gli alfieri della vita”. Per il ministro bisogna partire dalla cultura e dalla scuola e ha ringraziato Coldiretti per l’accordo siglato con il ministero per diffondere l’educazione alimentare fondamentale per trasmettere ai ragazzi il messaggio che si deve mangiare il sano prodotto italiano. Ha aggiunto che nelle mense scolastiche deve tornare la produzione italiana a km0. Inoltre ha affermato che occorre ridare centralità agli istituti tecnici: “E’ necessaria una formazione tecnica di serie A richiesta dalla produzione”. E ancora un grazie alla Coldiretti per il contributo ai docenti e a tutto il personale scolastico per la carta che consente di accedere a sconti sui prodotti dell’organizzazione agricola.

Per il ministro dell’Agricoltura occorre ripartire dalla qualità del cibo e dal valore della Dieta mediterranea paradigma della sostenibilità da esportare in tutto il mondo che ha fame e sete di Italia.  Sul cibo finto ha detto che il disegno di legge è partito dalla petizione della Coldiretti. Quanto al tema scottante della difesa ad oltranza della natura ha concordato sulla difesa ambientale, ma in connessione con quella economica. L’Italia deve fare sistema – ha concluso – e la Coldiretti è un punto di riferimento.

Tajani ha insistito sulla internazionalizzazione per questo si punta a rendere le imprese italiane competitive a livello mondiale. Ha riconosciuto il ruolo determinante della Coldiretti per esempio nel progetto in Africa per mettere a disposizione il saper fare italiano per la messa in coltivazione di centinaia di ettari in Egitto anche per creare un’indipendenza nei confronti della Russia. Ha poi sostenuto che la svolta è la crescita dell’industria e dell’agricoltura, gli unici strumenti per creare benessere in Italia. E infine l’impegno a difendere il made in Italy lanciando un’offensiva per occupare gli spazi ora occupati dall’italian sounding.

Fitto ha affermato che sul Pnrr è stato raggiunto un risultato nel contesto Ue con il riconoscimento della flessibilità perché il piano era stato predisposto prima della guerra. Ora si punta a mettere in campo Pnrr, Fondo sviluppo e coesione in una visione organica per concentrare gli interventi sulle infrastrutture e consentire così un cambio di marcia ai territori. A partire dai progetti nel campo delle infrastrutture idriche per l’agricoltura.

(Coldiretti Padova)