Este: Torna ESTEmporanea – scritture d’oggi a Este

Cinque incontri, due musicoletture. Torna ESTEmporanea – scritture d’oggi a Este, la rassegna che propone suoni e scritture eminenti dell’attuale scena letteraria italiana. 

Emidio Clementi e Corrado Nuccini ci faranno spettacolarmente viaggiare nei territori aspri e selvaggi dell’America profonda di Sam Shepard, ci addentreremo nel romanzo superbamente inconciliante di Giorgio Falco, nel giallo storico – con la familiarissima presenza di Lord Byron – di Alberto Toso Fei, nel  furibondo romanzo corale di Alessandra Carnaroli, per arrivare alla memoria scintillantemente scheggiata in parole e musica di Patrizia Laquidara. 

Tutto questo è ESTEmporanea, conversazioni e performance nelle quali le parole salgono sul palco vestite di musica. Dal vivo, a Este, naturalmente – estemporaneamente.

La rassegna è curata da Stefano Spagnolo e Sandro Frizziero.

In caso di maltempo: Sala Emeroteca della Biblioteca

Il Programma

mercoledì 21 giugno, ore 21:00 – Cortile della biblioteca

Emidio Clementi / Corrado Nuccini
con Francesca Bono e Emanuele Reverberi 
MOTEL CHRONICLES

Motel Chronicles raccoglie frammenti autobiografici e allucinazioni, poesie e fotografie, riferimenti a film e canzoni che hanno segnato l’immaginario collettivo, dando vita a un’opera in grado di trattenere, nelle sue parole, alcune delle suggestioni più significative della cultura occidentale. Geniale interprete del cinema e del teatro contemporaneo, Sam Shepard torna a visitare i luoghi cruciali della sua vita ed esaurisce, con una scrittura irrequieta, i registri linguistici più istintivi di un popolo difficile e variegato: dai dinosauri di gesso delle Badlands, ai denti bianchi e perlacei di Burt Lancaster, al cowboy che sfama canarini e mulo prima di cadere catatonico, alle serate in compagnia di Nina Simone fino alle camere di velluto rosso in motel di lusso.

Dal vivo Emidio Clementi, Corrado Nuccini, Emanuele Reverberi, Francesca Bono presentano il disco nella sua interezza per uno spettacolo che punta dritto al cuore dell’America di Sam Shepard, di Harry Dean Stanton, di Paris Texas e Wim Wenders ma anche un luogo della coscienza che si può ritrovare in ogni luogo sconfinato, in ogni luogo solitario, in ogni cammino alla ricerca di se stessi. 

Emidio Clementi, scrittore e musicista, è voce e bassista dei Massimo Volume. Oltre alla musica è autore di diversi romanzi e raccolte di racconti, l’ultimo è il romanzo L’età di Bruno (2022). Nel 2016 pubblica insieme a Corrado Nuccini i Quattro Quartetti (42Records), reading incentrato sull’omonimo libro di T.S. Eliot che dà seguito a Notturno Americano (2012), ispirato ai testi di Emanuel Carnevali.

Corrado Nuccini è fondatore, chitarra e voce dei Giardini di Mirò, band reggiana giunta al sesto album ufficiale. L’ultimo album, Different Times (2018) è uscito per 42 Records. Pubblica insieme a Clementi Notturno Americano nel 2015 e Quattro Quartetti nel 2017. È direttore artistico del Festival Ferrara Sotto le Stelle dal 2020 e cura diversi progetti musicali che vanno dalle sonorizzazioni alle produzioni musicali.

mercoledì 28 giugno, ore 21:00 – Cortile della biblioteca

Giorgio Falco 
presenta
IL PARADOSSO DELLA SOPRAVVIVENZA
edito da Einaudi 

Lui si chiama Federico Furlan, detto Fede, ma per tutti a Pratonovo è soltanto «il ciccione». In famiglia, a scuola, e poi da adulto, sul lavoro, Fede non può mai dimenticare il peso che si porta addosso, la tenera e inseparabile corazza di carne che lui foraggia costantemente a suon di cibo. Eppure, anche se infelice, Fede si sente invincibile. Il suo medico gli ha illustrato «il paradosso della sopravvivenza», bizzarra teoria clinica secondo cui le persone obese avrebbero un tasso di mortalità inferiore rispetto a quelle normopeso, come se il grasso facesse da scudo alle minacce del mondo. Le cose cambiano quando Fede conosce Giulia, consapevole di essere bellissima e forse ignara di trovarsi pericolosamente vicina all’anoressia. È lei a proporgli un gioco dalle regole spietate. Provate a immaginarli nudi, l’uno di fronte all’altra, lei quasi invisibile e lui che riempie tutto lo spazio: durante i loro incontri Fede ha il divieto assoluto di toccarla, e l’obbligo di mangiare senza sosta tonnellate di cibo. Giulia lo domina, fredda e dispotica, e per difendersi non c’è corazza che tenga. Cosí, pieno di vergogna, Fede prende l’unica strada che gli resta: quella della fuga. Giorgio Falco ha scritto un romanzo che contiene moltitudini: la desolazione di un paesaggio alpino non troppo dissimile dalle periferie industriali, la reificazione delle emozioni e dei pensieri, il controllo che la pornografia esercita sulle nostre pulsioni, la lotta quotidiana per la sopravvivenza che regala improvvisi lampi di comicità. Grazie a un protagonista che arriva a fagocitare se stesso, Falco ragiona su tutti i corpi – sessualizzati, perfetti, respinti, inadeguati, storpi, desiderati, mortificati, accolti – con cui ogni giorno ciascuno di noi entra in rotta di collisione. «Il mondo è il mio peggior nemico. Io sono il mio nemico». 

Giorgio Falco è nato nel 1967. Il suo primo libro, Pausa caffè (Sironi 2004), è stato finalista al Premio Chiara. Per Einaudi pubblica nel 2009 L’ubicazione del bene, con il quale vince il Premio Pisa. Nel 2014 La gemella H vince il Premio Mondello Opera Italiana, il SuperMondello e il Premio Volponi. Nel 2014 esce per L’orma editore Condominio Oltremare (con Sabrina Ragucci) e l’anno seguente Sottofondo italiano (Laterza). Del 2017 è Ipotesi di una sconfitta (Einaudi), con cui vince il Premio Pozzale Luigi Russo, il Premio Napoli e il Premio Biella Letteratura e Industria. Nel 2020, sempre per Einaudi, esce Flashover. Incendio a Venezia e nel 2023 Il paradosso della sopravvivenza.

mercoledì 5 luglio, ore 21:00 – Cortile della biblioteca

Alberto Toso Fei
presenta
IL PIEDE DESTRO DI BYRON
edito da Marsilio

Lontano dall’assedio dei turisti, in una soleggiata laguna di Venezia, Alessandro Nicoli durante una gita in barca con la sua morosa trova un’antica moneta d’oro vicino all’isola abbandonata di San Giacomo in Paludo. Per Nicoli, veneziano da sempre, ex giornalista e investigatore per caso, è l’inizio di un’indagine intricata che, tra fatti di cronaca e antichi enigmi, lo porterà a addentrarsi nelle calli e i canali più nascosti della Serenissima nel tentativo di capire cosa accomuni due omicidi senza un legame apparente, un frate esorcista che sostiene di avere inventato il Cronovisore – una macchina capace di superare le barriere del tempo –, l’Hypnerotomachia – un libro vecchio di secoli che racchiude i segreti dei sogni – e Lord Byron, il celebre poeta che abitò a lungo a Venezia fra licenze e scandali, la cui ombra inquieta aleggia sull’intera vicenda. Costretto a guardarsi dai fantasmi del passato e dai pericoli del presente, Nicoli, goffo e scaltro al tempo stesso, affronterà molti ostacoli per riuscire a sciogliere a uno a uno i misteri celati nel corpo di pietra della città. 

Alberto Toso Fei discende da un’antica famiglia di vetrai, a Murano dal 1351. Scrittore, saggista e giornalista, ha scritto una serie di titoli tra storia e mito, cronaca e leggenda – tradotti in più lingue e venduti in migliaia di copie –, che hanno creato un nuovo modo di raccontare Venezia e la sua laguna. I suoi libri sono come viaggi nel tempo e nella stratificazione della storia: a partire da Leggende veneziane e Misteri di Venezia – nati dal recupero della tradizione orale, con la raccolta delle antiche storie narrate dagli anziani che rischiavano di andare perdute –, passando per Veneziænigma (vincitore del Gambrinus Mazzotti), il graphic novel Orientalia (disegnato da Marco Tagliapietra), fino all’ultimo I graffiti di Venezia (con Desi Marangon), ricerca unica nel suo genere con la mappatura di oltre seimila graffiti storici a cui Toso Fei ha restituito una narrazione. Per Marsilio ha pubblicato i libri-gioco Venezia – The Ruyi (2014) e Roma – The Ruyi (2016). Il piede destro di Byron segna il suo esordio nella narrativa. 

mercoledì 12 luglio, ore 21:00 – Cortile della biblioteca

Alessandra Carnaroli
presenta
LA FURIA
edito da Solferino

«Intanto io sogno che quello costa quasi niente.» Potrebbe essere il riassunto di una vita e in un certo senso lo è: una delle vite che schizzano fuori da queste pagine, racconti di donne i cui destini, diversissimi tra loro, si somigliano però nelle mille sfumature affilate del coraggio, della rabbia, della nostalgia, dell’amore. Dentro a interni metropolitani invasi da bucce di cipolla e mariti violenti, borsette in finta pelle e madri disapprovanti, si muovono le protagoniste e come si muovono sbagliano, ma non per questo si adattano a star ferme. Escono di casa, portano nelle strade le loro speranze e i loro errori, affrontano lo sguardo frastagliato di compaesani curiosi, rincorrono padri erranti con i segni del rossetto sul collo della camicia, accompagnano figlie riottose in educazioni sentimentali del tutto approssimative, tra consigli per gli acquisti, ambizioni televisive, pregiudizi etnici. In queste pagine c’è tutto il nostro mondo, non certo solo quello femminile: una grande jam session in cui squillano, si interrompono, si riprendono e si amplificano le deviazioni melodiche delle vite contemporanee. Storie che fanno ridere, storie urticanti, storie vere che sembrano viste da una finestra e sono travolgenti come solo l’immaginazione.

L’esordio in prosa di Alessandra Carnaroli è un romanzo corale in cui l’autrice, come un bardo psichedelico, monta e trasfigura i pezzi dell’ordinario domestico – piatti, frigoriferi, pizzi, farmaci, cappelli e bomboniere – per costruire l’unica epica possibile, quella del tempo che ci resta.

Alessandra Carnaroli (1979) ha pubblicato: una silloge in 1° non singolo (sette poeti italiani) con una nota di A. Nove (Oèdipus, 2006), Taglio intimo (Fara Editore, 2001), Femminimondo, con una nota di T. Ottonieri (Polìmata, 2011), Elsamatta, collana «Syn. Scritture di ricerca» diretta da Marco Giovenale (ikonaLíber, 2015), Primine, con una nota di A. Cortellessa (Edizioni del Verri, 2017), Ex-voto, collana «croma K» diretta da I. Schiavone (Oèdipus, 2017), Sespersa, con una nota di H. Janeczek (Vydia Editore, 2018), In caso di smarrimento / riportare a, con prefazione di Silvia De March, (Il Canneto Editore, 2019), Poesie con Katana (Miraggi Edizioni, 2019). 50 tentati suicidi più 50 oggetti contundenti (Einaudi, 2021) è la sua pubblicazione più recente.

lunedì 17 luglio, ore 21:00 – Cortile della biblioteca

Patrizia Laquidara 
TI HO VISTA IERI (IN MUSICA)
spettacolo di parole e musica

In Ti ho vista ieri, si aprono uno dopo l’altro i sipari che Patrizia Laquidara disegna con la voce raccontando il tempo avvincente di un’infanzia dai contorni magici e  misteriosi.

Il pubblico è da subito coinvolto in una sorta di viaggio di formazione, attraverso una visione lucidamente attonita del reale che tiene per mano lo spettatore in un’ora e mezza di performance a più registri espressivi: dai trasognati toni fanciulleschi alla dimensione femminile più intima ed emozionante in cui si incontrano un pappagallo irriverente che fischia brutte parole, la figura tenera e inquietante del medium detto Nino degli spiriti, le voci dei pescatori al mercato di Catania, la mucca di plastica Carolina vinta coi punti premio Invernizzi, l’emozione di una gita a Murano “l’isola dove si forgia il vetro con il fuoco”… le parole e i personaggi dei racconti, che stimolano empatia e immedesimazione, provengono dalle pagine del suo romanzo omonimo (Neri Pozza).

Attraverso l’evocazione di scene e personaggi da una preziosa galleria personale, si genera l’atmosfera liquida e multiforme di un’Italia attraversata da Nord a Sud (e viceversa), un Paese antico e moderno, un’umanità da trattenere in un ricordo vivo, sonoro, che tiene insieme geografia e speranze. Un humus buono, necessario per ogni ricostruzione.                                                                                           

La leggerezza sensuale, carnosa e insieme eterea pensata per la narrazione, s’intreccia con il suono di una chitarra agile, pronta a seguire l’artista nelle sue vertiginose evoluzioni vocali, nell’interazione fra repertorio personale (che l’ha resa celebre al pubblico come cantautrice), influenze del sincretismo sudamericano, suggestioni della musica popolare e la più raffinata canzone d’autore italiana e straniera.

Ti ho vista ieri, nel suo impianto da realismo magico, offre sorrisi e brividi e fin dal primo brano, a bordo di una piccola vettura gialla stracolma di bagagli che scivola giù per la penisola alla fine degli anni ’70 con aria di festa e trasgressione, prepara il pubblico a ricevere come in un’iniziazione collettiva una voce nuda e temeraria: il canto affilato che Patrizia Laquidara spinge fin dentro ai cuori con il suo ipnotico racconto in musica e parole.

Patrizia Laquidara è nata a Catania sotto il segno dello Scorpione. In Sicilia ha trascorso la prima infanzia, poi in Veneto al seguito della sua famiglia. Tra le cantautrici piú poliedriche e brillanti della musica d’autore italiana (Targa Tenco 2011, Premio della critica a Sanremo 2003 e Premio Recanati Musicultura 2002), ha pubblicato cinque album e collaborato con musicisti come Ian Anderson, Arto Lindsay e in teatro con numerosi altri protagonisti della drammaturgia contemporanea. È docente di Poesia in musica e Drammaturgia musicale.


(Comune di Este)