Schillaci, ‘cuore artificiale italiano potrebbe ovviare a carenza donatori’

(Adnkronos) – In medicina “le tecnologie sofisticate sono sempre più motivo di nuove sfide come quella che viene presentata oggi, relativa ad un cuore artificiale totalmente italiano. Un progetto ambizioso a cui sta lavorando da anni il professor Gino Gerosa, che consentirebbe di aumentare il numero di trapianti di cuore ovviando al problema della carenza di donatori”. Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo alla conferenza stampa, in corso al Senato, ‘La sfida possibile: il cuore artificiale totale italiano’, organizzato dal senatore Antonio De Poli.  

Schillaci ha ringraziato Gino Gerosa, direttore della Cardiochirurgia dell’ateneo padovano; Serafina Valente, docente di Biotecnologie mediche a Siena; Vincenzo Tarzia, dell’Unità di cardiochirurgia dell’università di Padova, che hanno realizzato poche settimane fa il primo trapianto a cuore fermo da 45 minuti. “Professionisti di grande valore che hanno contribuito a rendere i trapianti di cuore un’eccellenza della sanità pubblica”, commenta il ministro sottolineando che “sono ben poche le nazioni in cui un cittadino ha la possibilità di essere sottoposto a un intervento all’avanguardia, di essere preso in carico da chirurghi di questa professionalità, senza che nessuno gli chieda se abbia o meno una copertura assicurativa”. 

Per Schillaci serve “valorizzare e sostenere quello che qualche giorno fa ho definito il tesoro della nostra nazione, il cervello degli italiani. Perché se è vero che le tecnologie ci fanno compiere grandi progressi, ci aiutano a migliorare la vita di tante persone e a salvare, per fortuna, sempre più vite umane, questo è possibile solo se incontriamo professionisti animati dalla passione, dall’amore per la ricerca e se dispongono di un solido e straordinario bagaglio di competenze, proprio come i professionisti che oggi sono qui presenti”.  

(Adnkronos – Salute)

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