Rai News, Petrecca e caso La Russa: “Polemiche da pennivendoli”


Il direttore: “Ho intenzione di continuare a lavorare senza avere cura delle speculazioni e dei commenti da ballatoio”
Roma, 11 lug. “Polemiche strumentali riportate da qualche giornale, lasciatemelo dire, che è spesso composto più da pennivendoli dell’informazione che da seri cronisti”. Lo ha detto il direttore di Rai News, Paolo Petrecca, chiudendo il suo intervento introduttivo nell’audizione davanti alla commissione di Vigilanza. Il riferimento è alle accuse per la gestione, in particolare, di un servizio relativo al caso che coinvolge uno dei figli del presidente del Senato, Ignazio La Russa. Leonardo La Russa è chiamato in causa da una denuncia presentata da una ragazza per violenza sessuale.
”Ci giunge voce che un pezzo di RaiNews sul caso del figlio di Ignazio La Russa sarebbe stato tagliato nella parte in cui riportava le annesse polemiche legate ai commenti di Filippo Facci, caso su cui abbiamo depositato una interrogazione in commissione di vigilanza”, dicono in una nota gli esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione di Vigilanza Rai. “Addirittura la giornalista che aveva realizzato il pezzo avrebbe tolto la sua firma sul servizio – proseguono gli esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione di vigilanza Rai – È vero? E se sì quale sarebbe la motivazione?”.
“Io non ho tagliato niente. Ho chiesto di separare la polemica su Facci dalla notizia sul figlio dell’onorevole La Russa -ha detto Petrecca-. Evidentemente è passata un’informazione sbagliata da parte della line a cui io l’ho comunicata. Possono non aver capito quello che ho detto. Ma credo che sia una prerogativa fondamentale da parte di un direttore quella di decidere”.
“La mia porta è sempre aperta. Sul ritiro della firma credo ci sia stato un malinteso della collega che non ha sentito il bisogno di avvertire me ma ha chiamato direttamente il Cdr. Se lei avesse chiesto a me, probabilmente non sarebbe successo e non avrebbe ritirato la firma. Diciamo che ha preso una decisione molto avventata ma nell’arco di una giornata di lavoro può succedere”, ha aggiunto.
“In tutte le redazioni c’è un Cdr che in qualche modo si fa portavoce delle situazioni di malcontento, di scontentezza. E in una redazione di 150 persone difficilmente riesci ad accontentare tutti quelli che bussano alla porta per essere promossi o fare carriera”. “Considerate anche che io gestisco tre redazioni” (RaiNews24, Rai.it e Televideo, ndr.), ha aggiunto. E “oggi ho ricevuto molti messaggi di colleghi che prendevano le distanze dal Cdr. Non voglio fare quello che da noi è tutto rose e fiori ma non c’è un malcontento diffuso. La squadra lavora in modo molto affiatato”.
“In questo anno e mezzo sono stato molto criticato, spesso attaccato per motivi ideologici. Non ho mai replicato. Credo che nella vita la migliore risposta sia quella che viene dal lavoro. Io ai miei figli ho insegnato che paga sempre essere d’esempio. Ciò che faccio con i colleghi della Rai, lavorando spesso più di tutti, è cercare di essere una guida per loro. E diciamo sono fortunato perché godo di una discreta dose di insonnia e quindi quello che non riesco a fare di giorno lo faccio di notte. Ho intenzione di continuare a lavorare senza avere cura delle speculazioni e dei commenti da ballatoio. In fondo si tratta per lo più di polemiche strumentali riportate da qualche giornale, lasciatemelo dire, che è spesso composto più da pennivendoli dell’informazione che da seri cronisti”, ha affermato ancora Petrecca.

(Adnkronos)