MALTEMPO IN VENETO. CAMPI DI ORTAGGI E PIANTE DI TABACCO DISINTEGRATI NEL VICENTIN

MALTEMPO IN VENETO. CAMPI DI ORTAGGI E PIANTE DI TABACCO DISINTEGRATI NEL VICENTIN

Campi di patate allagati, coltivazioni di zucchine e interi ettari di ortaggi disintegrati,  piante di tabacco distrutte. “Spaventoso, una furia” – dicono gli agricoltori di Coldiretti che nel vicentino stanno controllando le colture per valutare i primi danni dalla forte grandinata che si è abbattuta stamattina colpendo a macchia di leopardo le produzioni in varie province venete. La pioggia è stata talmente intensa che i terreni non riescono ad assorbire tutta l’acqua.

Nel mese di luglio si sono abbattute sulla Penisola ben 8 violente tempeste al giorno. È quanto emerge dall’analisi Coldiretti, sulla base dei dati dell’European severe weather database (Eswd).  in riferimento agli ultimi temporali con grandine prima dell’annunciato arrivo di una intensa ondata di caldo.

Ad essere stati colpiti dal maltempo – sottolinea la Coldiretti – sono interi campi di grano pronti per la mietitura e prati pronti per lo sfalcio del fieno ma anche coltivazioni di pomodoro, mais e frutteti. Il fenomeno avverso è più dannosa in questa fase stagionale per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni, mandando in fumo un intero anno di lavoro. La grandine – spiega la Coldiretti – colpisce i frutti in modo da provocarne la caduta o danneggiandoli in modo tale da impedirne la crescita o lasciando deformazioni tali da renderli non adatti alla commercializzazione. Un evento climatico avverso che – precisa la Coldiretti – si ripete sempre con maggiore frequenza ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis con danni che lo scorso anno hanno raggiunto la cifra record di oltre mezzo miliardo di euro solo nelle aziende assicurate secondo l’Asnacodi.

L’anno 2023 – continua la Coldiretti- è stato segnato, fino ad ora, prima da una grave siccità che ha compromesso le coltivazioni in campo e poi negli ultimi 2 mesi dal moltiplicarsi di eventi meteo estremi, precipitazioni abbondanti e basse temperature.

Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne che nel 2023 supereranno complessivamente 6 miliardi dello scorso anno.

(Coldiretti Padova)